15 | F e l i c e

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«Si può sapere dove sei stato?» la voce di Calum riecheggiò un pò troppo duramente, in quel salotto.

Se ne era rimasto seduto, per tutto quel tempo, su una delle poltrone posizionate davanti alla tv, con gli occhi persi a guardare il muro e le gambe incrociate, in attesa.

«Dov'è Katy?» gli occhi del più giovane, appena entrato, saettarono da un angolo all'altro della stanza.

«Rispondi alla mia domanda Luke!» il moro apparì subito al suo fianco, scrutando intensamente il più alto, e si morse l'interno della guancia.

«Prima dimmi dov'è» soffiò agitato il biondo.

«E' fuori. Mikey e Ash hanno pensato che sarebbe stato carino portarla a fare un giretto»

«Siete scemi o cosa? E se la vedono? Eh? La prenderanno!» il ringhiò di Luke fece indietreggiare l'amico.

«Calmati. L'abbiamo travestita per bene» alzò gli occhi al cielo «Ora rispondi alla mia domanda»

«Sono stato alla centrale di polizia» Luke si passò una mano sul ciuffo ribelle e si guardò attorno, evitando di incrociare gli occhi di Calum.

«Ma cos-»

«Volevano sapere di Katy. Sono il suo babysitter, giusto? Hanno anche parlato dell'incidente dei Collins. Ho finto di non saperne nulla» sbuffò.

Calum lo fissò contrariato, iniziando a camminare avanti e indietro.

Muoversi lo aiutava a pensare, diceva. Ma, al contrario, questa cosa non faceva altro che aumentare l'ansia di Luke.

«Gli ho detto che sono stato fuori città, per questo non ero al corrente di nulla»

«Mi stai dicendo che loro... loro ti hanno creduto così? Senza alcuna prova? N-non mi avrai mica messo in mezzo a questa storia, eh? Non verranno a parlare anche con me, s-spero» gesticolò.

Calum temeva che, se l'avessero interrogato, le sue parole avrebbero potuto mettere in pericolo Luke e la piccola.

Si fermò a fissare il ragazzo dagli occhi glaciali, improvvisamente teso.

«Sì, mi hanno creduto. E no, non ho fatto il tuo nome» la voce di Luke si fece più dura «che non sia mai che io ti butti fango addosso, eh Calum? Vuoi starne fuori a tutti i costi, vero? Non ti credevo così egoista, cos-»

«Non è questo Lukey!» lo fermò quest'ultimo, leggermente ferito.

Ad essere sinceri, c'era qualcosa che preoccupava la mente di Calum Hood ancora di più del salvaguardare se stesso. Ma non disse ciò che lo turbava. Rimase in silenzio e Luke, un pò confuso, colse l'occasione per aprirsi.

«Cal...» mormorò dispiaciuto, dopo quello che sembrò un lungo silenzio.

«Mmh?»

«Ci ho riflettuto un po', sai? Mentre tornavo qui, intendo. E non voglio che voi, tu, Michael e Ash, dobbiate vivere da "fuggiaschi" per colpa mia - sospirò - Mi ero promesso che, se le indagini si fossero prolungate, ci saremmo trasferiti in un'altra città. O in un altro Stato, addirittura. Ma è una cosa mia, non posso mettere in mezzo anche voi, capisci?»

Si inumidì le labbra e continuò.

«Però non voglio nemmeno separare Kathleen dalla sua gente, dalla sua città, dall'umanità in generale. Vorrei che vivesse la sua vita in modo "normale", ecco. E poi...»

«Pensi che dei vampiri appena maggiorenni, pazzi, disagiati, sporchi, irresponsabili ed infantili come noi non possano prendersi cura di una bambina, ho detto bene?» finì Calum, ghignando poi, nel tentativo di alleggerire l'atmosfera.

«Esattamente»

«Ritornando seri - il moro si morse il labbro corrugando la fronte - lo sai cosa significa questo, vero?»

Il più giovane non rispose.

Ma, in compenso, si affrettò Calum a farlo per lui.

«Devi affidarla a qualcuno, Luke. Ed il più presto possibile»

+

I rumorini ed i fruscii che uscirono, pestando con insistenza il morbido tappeto di foglie color caramello, fecero ridere di gusto la bambina.

Era la prima volta che le vedeva di quel colore, e lo scivolo argentato, l'altalena, i cavallini di legno con la molla sotto, le mettevano una certa euforia. Tutto era nuovo per lei.

Ai suoi occhi, i colori caldi ed accesi dell'autunno si mischiavano magicamente tra loro, aumentando il fascino e la misteriosità di ogni singolo oggetto ancora sconosciuto.
Ed erano così tante le cose da vedere che Katy non riuscì a trattenersi dal correre in giro ed ridere, facendo aumentare il passo dei due ragazzi che la tenevano per mano.

«Ehi calmati piccolina, è solo uno stupido parco gioc-» Ashton diede una gomitata all'amico, intimandogli di stare zitto.

«Pft non ascoltarlo. Allora Kathleen, quale giostra vuoi provare per prima?» continuò il ragazzo più vecchio, fermandola ed inginocchiandosi di fronte a lei.

«Scivolo» esclamò subito questa, indicando col ditino l'alta struttura metallica (vista probabilmente su qualche libretto per bambini), e, senza aspettare un cenno da parte del babysitter in questione, iniziò a correre, intenzionata a salirci.

Il riccioluto aumentò il passo per raggiungerla «Non andare cosí veloce, però!»

Michael, dal canto suo, alzò scettico un sopracciglio, osservando molto divertito quella breve scenetta in cui un vampiro, conosciuto per la sua incredibile velocità, faticava a stare al passo di una bimbetta di due anni e mezzo.

«Dovresti proprio vergognarti, Ashton! E' perfino più veloce di te!»

«Sta zitto e vieni qui! Mi serve qualcuno che la prenda appena scende dallo scivolo»

«Arrivo, arrivo - borbottò, arricciando il naso - Guarda te cosa mi tocca fare»

Infilò le mani nel tascone della felpa e, dopo aver calciato alcune foglie con la scarpa, li raggiunse.

Ne avevano passate di tutti i colori, Michael e Ashton, nelle loro lunghe vite. Tante avventure, tanti viaggi.

Alla ricerca di una qualsiasi cosa capace farli sentire soddisfatti, felici,... vivi.

Ma davvero la felicità aveva il prezzo di un viaggio? La durata di una festa? La potenza di un'onda?

Erano andati avanti per anni, rispondendo "sì" a domande immaginarie, senza alcun dubbio, tentennamento, senza alcun ripensamento.

Ma allora che cos'era quel sentimento, quella bellissima sensazione di pieno, di giusto, di completo, che provavano ora? Cos'era quel luccichìo che nei loro occhi si accendeva ogni volta che quella piccola creaturina correva incontro a loro per abbracciargli, o li chiamava "zii"? E quegli enormi sorrisi che si formavano sulle loro facce, sentendola ridere?

Poteva essere quella la felicità?

. . .

"Amami.
Amami anche solo per un secondo.
Poi mi sentirò completo a vita, lo giuro."

Dreamcatcher ✝ luke au (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora