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ANNE's POV

Sul serio avrei rivisto di nuovo i miei familiari? Del resto non ci avrei creduto finché non sarebbe accaduto realmente. Meglio restare con i piedi per terra e non illudermi.

"Può spiegarmi meglio? Perché non ho capito bene" dissi all'anziana signora. Si sedettero anche i due uomini che avevano circumnavigato la casa.

"Certo. Devi sapere che quando un fantasma tenta di intrappolare la sua anima negli horcrux, deve uccidere obbligatoriamente una persona. La vittima non muore definitivamente, o meglio lascia questo mondo per poi essere trasportata in un mondo parallelo dove padroneggiano le anime più brute e letali."

"Allora la mia famiglia è intrappolata in quel mondo? E c'è un modo per riportarli indietro" domandai senza perdere tempo. Troppi punti interrogativi che necessitavano imminenti risposte.

"Calmati Anne. È un procedimento complesso e molto pericolo. Ho bisogno di farti delle domande prima di procedere. Innanzitutto mi devi dire se hai distrutto qualche horcrux."

"Si, dannazione! Ho distrutto l'anello che rappresentava uno degli horcrux."

"Stai tranquilla, fortunatamente non li hai distrutti tutti. Dimmi un'altra cosa: sai chi è stata la prima persona che è stata uccisa dal fantasma?"

Sicuro lo sapevo, dovevo solo concentrarmi per ricordare. "Ah si, ricordo. È stata mia nonna a raccontarmelo. Riassuntivamente, ha ucciso prima di tutti gli psicologi per diventare fantasma, e quindi non si contano. Una volta divenuta fantasma ha ucciso il padre, il signore che voleva comprare la casa e il figlio. Successivamente mio fratello e mia nonna, oltre ad impossessarsi di mia madre e uccidere mio padre. Dunque la prima persona che è stata uccisa da Jade è stato suo padre."

"Una vera e propria strage. C'è un'altra cosa che devi sapere. Gli horcrux seguono un proprio ordine di uccisioni, ovvero una volta che è stato disintegrato l'horcrux associante all'anima della medesima persona, questa non esisterà più nemmeno nel mondo parallelo. Per farti un esempio, tu, disintegrando l'anello che era associante dell'anima del padre di Jade, hai completamente decretato la fine di questo anche nel mondo parallelo."

"Mi stai dicendo che se avessi distrutto un altro horcrux avrei ucciso anche il signore che voleva comprare la casa?" domandai, seguendo la logica della spiegazione.

"Esattamente."

Fortunatamente non sono riuscita a trovare tutti gli horcrux, altrimenti avrei decretato la fine di tutta la mia famiglia, inconsapevolmente. Potevo sentenziare la fine della caccia al tesoro.

"Come si può andare in questo mondo parallelo?" chiesi, impaziente e curiosa. Una piccola speranza si era riaccesa nel mio malandato cuore.

"Non tutti possono accedervi. Solo chi ha un'anima pura, e tu mi sembri una candidata perfetta per questa operazione" disse la vecchia signora.

Annuii convinta.

Lei guardò i suoi due aiutanti che, grazie ad un cenno di capo, iniziarono l'operazione "mondo-parallelo".

Uno dei due si avvicinò ad una borsa, tirando fuori un casco digitalizzato dove scorrevano innumerevoli numeri; il casco era munito di occhiali scuri e aveva un piccolo tubicino dove all'estremità c'era un guanto.

Ma che razza di aggeggio era mai quello? Non avevo mai visto una cosa del genere nella mia vita.

"Ecco l'oggetto che può riportare in vita tutti" disse, prendendolo tra le mani. Aveva tutta l'aria di essere la padrona indiscussa di quell'aggeggio.

"Quando volete cominciare, io sono pronta" esclamai. Non volevo perdere altro tempo, desideravo solo riportare tutti nella vita reale e ritornare alla mia vecchia routine che solo ora avevo constatato fosse più che bella.

Ci posizionammo strategicamente nel soggiorno, mettendo il divano di fronte alle due poltroncine. Uno dei due aiutanti si sedette sul divano, pronto ad assistere l'anziana signora; l'altro era alzato pronto a riprendere qualsiasi cosa accadesse con la sua telecamera.

La vecchia signora, prima di accomodarsi sulla poltroncina alla mia destra, ne prese un'altra per posizionarla alla mia sinistra.

"Perché sta mettendo un'altra poltroncina?" domandai, abbastanza dubbiosa.

"Perché anche io assisterò alla seduta."

Quella voce inconfondibile. Quella voce che mi era mancata per tutto questo tempo. Le pupille per poco non uscivano dalle rispettive orbite per la troppa incredulità e mi abbandonai ad un sorriso immenso.

"Mamma!" urlai di gioia, era per davvero la mamma. La mia mamma. Corsi ad abbracciarla, consapevole che fosse veramente lei. Iniziai a piangere tra le sue docili braccia pensando a quanto mi fosse mancata la sua presenza.

"Oh Anne, piccola mia."


Dopo circa venti minuti mi ripresi da quell'immensa gioia, e ora mi sentivo ancor più forte perché di fianco avevo mia mamma, la mia unica certezza.

"Bene, sono pronta."

Horror DestinationWhere stories live. Discover now