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ANNE's POV

La bambola non aveva sembianze di nessuno, era ritornata la bambola che vidi per la prima volta. Come poteva essere accaduto? La nonna era viva e vegeta, perché allora la bambola si era trasformata?

Il sole sembrava non voler arrivare così, nel cuore della notte, mi misi a pensare e a trovare un ragionamento logico a quella situazione. Ma la parola volontà occupò tutto il mio cervello per poter pensare ad altro.

La nonna era ancora viva, ma la bambola aveva comunque cambiato aspetto ritornando alla sua normale forma. C'entrava qualcosa quella parola?

Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima?

La nonna aveva accettato il suo destino, cioè quello di suicidarsi per elidere un Horcrux dell'anima del fantasma. Nelle vittime umane di Horcrux, quando si accetta il proprio destino, una parte dell'anima del fantasma se ne va automaticamente senza nessuna morte.

Ciò significava che la nonna non doveva morire e che soprattutto l'Horcrux era stato distrutto. Non c'era notizia più bella. Iniziai a ridere solitariamente come una pazza in un manicomio.

Avrei voluto aspettare il giorno seguente per divulgare la notizia a tutti, ma l'euforia era immensa per aspettare. Era ancora notte quando corsi nella camera di mia nonna per raccontargli la bellissima notizia.

Aprii la porta della sua camera, ma lei non c'era. Sarà scesa in cucina per bere? O magari sarà andata in bagno? Nell'attesa di una risposta corsi in camera dei miei.

"Mamma, papà" urlai iniziando a saltare sul letto. 

"Anne, ma cosa stai facendo? Non vedi stiamo dormendo?" disse acidamente mia madre. Si, era così con chiunque la svegliasse durante la notte; non da biasimare di certo.

"Vi devo dare una notizia bellissima. La nonna non dovrà morire, né tanto meno suicidarsi. La nonna ha accettato il suo destino e conseguentemente la bambola ha cambiato aspetto."

In effetti era un ragionamento un po' contorto perché bastava la sola volontà della vittima umana di Horcrux a distruggere quest'ultimo senza morire. 

I miei genitori si guardarono e per la prima volta, dopo la morte di Tommy, vidi un mezzo sorriso che significava molto per me.

"Ora mi aiutate a trovare nonna? Nella sua stanza non c'è."

Freneticamente tutti e tre uscimmo dalla stanza e iniziammo a girovagare per la casa: bagno, secondo bagno, cucina, salotto, camere e persino nella stanza di Jade, ma la nonna sembrava scomparsa.

D'un tratto sentimmo delle urla provenire da fuori, ci precipitammo immediatamente in giardino e fummo spettatori di uno spettacolo davvero raccapricciante: la nonna era avvolte tra le fiamme.

Io e mia madre ci mettemmo ad urlare mentre mio padre cercò di spegnere il fuoco con la pompa d'acqua che c'era in giardino. Ma era troppo tardi.

La nonna smise di urlare. Si accasciò per terra e subito corsi vicino a lei, mi inginocchiai e cercai di scuoterla inutilmente mentre le lacrime scendevano giù come pioggia incessante. 

Come potevo perdonarmi ciò? Ero io la causa del suicidio di nonna perché ero stata io a darle la conferma di quanto lei sospettasse. Perché non avevo indagato più approfonditamente? Perché? Perché?

Sentii udire dalla bocca della nonna qualcosa che assomigliava a "scarpetta di legno". 

"Nonna hai parlato? Nonna cosa hai detto? Nonna!"

Aveva esaurito il suo ultimo respiro dicendomi quelle tre parole. Mio padre pensò che stessi per diventare pazza perché avevo sentito la nonna parlare, così mi porto a viva forza in casa mentre io continuavo ad urlare e a piangere.

Avevo la sensazione che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei rivisto mia nonna, morta.

Horror DestinationWhere stories live. Discover now