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ANNE's POV

Ero molto più rilassata rispetto a prima, anche se non ero sicura del mio pensiero.

Strizzai gli occhi, poi li stritolai con le mani per cercare di svegliarmi del tutto. Ero nel mio lettino e al mio fianco c'era il mio fratellino Tommy che dormiva come un ghiro. Più lo guardavo e più mi accorgevo di quanto lui fosse importante nella mia vita quotidiana.

Dormiva come un angioletto, sul mio viso intanto si era stampato un sorriso che divenne ancor più emozionante quando con la mia mano gli accarezzai i suoi morbidi capelli.

Per non svegliarlo, mi misi sulla soglia della porta e chiamai nonna con tono pacato per domandarle se la colazione era pronta. Mi rispose, con tono leggermente meno pacato del mio, che la colazione era già stata servita a tavola.

Decisi di non svegliare Tommy per farlo riposare di più, le emozioni per i bambini sono sempre più evidenziate, e magari era più stanco di me.

Scesi in cucina e vidi sulla tavola una mega colazione: latte, cioccolato, biscotti, marmellata, nutella, pane, succhi di tutti i tipi, latte al cioccolato, pane tostato e chi più ne ha più ne metta. 

I miei occhi assunsero la forma dei cuoricini alla vista di questo ben di Dio.

Mamma stava prendendo i tovaglioli, papà era già seduto e mia nonna lo stava per fare. Così mi accomodai anche io alla sinistra di mio padre che era a capotavola. 

"Iniziamo a mangiare o aspettiamo Tommy?" domandò nonna, sempre molto curante nei confronti del nipote maschio. Non che io non sia trattata bene, però si vede che vuole più bene a Tommy che a me, ma questo non mi preoccupa affatto. Il bene di tutta la mia famiglia è reciproco e stiamo bene.

"Io direi di iniziare ad assaggiare qualche biscotto nell'attesa del risveglio del dolce angioletto" disse mamma facendo sorridere un po' tutti.

Tutto d'un tratto nonna si alzò e prese un piatto con della carta argentata che lo copriva e lo poggiò sull'abbondante tavola.

Io sorrisi, perché i dolci della nonna erano semplicemente unici e inimitabili.

"Siete pronti? È una nuova ricetta, dall'odore sembra uscito bene" affermò nonna che con la mano destra arrotolò la carta argentata.

Un urlo di mamma fece tremare tutta la casa mentre mio padre sobbalzò dalla sedia.

In quel piatto c'era la testa di Tommy con un'ascia conficcata nel cranio.

Nonna ebbe un colpo al cuore e cadde per terra, ma venne presa in tempo da papà. Io era scioccata, avevo le pupille spalancate e non riuscivo a realizzare quella cosa: ero completamente immobile.

C'era ancora il sangue che scorreva dal piatto, in un secondo momento realizzai che tutto ciò era vero e così lanciai anch'io un urlo che manco mamma. 

Dai miei occhi iniziarono ad uscire lacrimoni che non si sarebbero più fermati.

Nella bocca di Tommy c'era un bigliettino che prese mia madre con le mani tremanti, poi lo lesse ad alta voce: "pensavate che me ne fossi andata? La mia voglia di sangue non si placherà mai. Ho fatto fuori il bambino, adesso tocca a voi. Iniziate a tremare!".

Dopo questo bigliettino il caos continuava ad aumentare e tutti piangevamo.

Io andai in camera per vedere se effettivamente non c'era più Tommy, perché quando mi sono svegliata il suo corpo era ancora al mio fianco.

Il sangue sul suo letto confermò ciò che era successo. Il suo corpo non c'era, mi affacciai dalla finestra e vidi che il corpo di Tommy dondolava dalla finestra senza capo, poi cadde a terra come un sacco di patate.



Horror DestinationWhere stories live. Discover now