Capitolo 47 Il tempo scorre ma noi siamo sempre qui.

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VOTATE VI PREGO
Il tempo. È come un elemento, in chimica si dice elemento una sostanza costituita da particelle di un unico tipo, tutte uguali tra loro chiamate atomi. Ecco il tempo è formato da secondi uguali, da minuti tutti uguali fra loro ed ore interminabili. Il tempo è un inganno, il tempo ti fa stare male. Il tempo ti fa pensare che è già passato un mese, ti rendi conto un fottuto mese, e lei é ancora li ferma immobile, che non si muove e sembra non aver intenzione di tornare qui,da me, da noi.
Amami, odiami, fa quello che ti pare ma torna da me. I medici non mi parlano , non mi dicono cosa c'è che non va, mi dicono solo pensa al tuo Adam , ma cazzo non capiscono che lui, lui è identico a lei, e come faccio a pensare a lui se lei é così vicina a me ma anche così lontana?
Ho bisogno di vedere i suoi occhi, ho bisogno che lei mi dica cosa fare, come fare, come essere, come vivere senza di lei.
Voglio che lei torni da me.
Sono di nuovo seduto qui, su queste sedie, scomode,devo andare da lei, con lui, voglio che si svegli, voglio che lei torni da noi, e veda che noi abbiamo bisogno di lei.
Corro verso il mio bambino, ed appena lo vedo mi spunta il sorriso.
Guardo la dottoressa
"Lo porto dalla mamma!" E lei mi annuisce, è passato un mese e ha preso un po di peso, ed anche i polmoni sembrano essere a posto, quindi ora non ha più bisogno di un respiratore 24/24h .
"Hey campione, andiamo dalla mamma?" Lui mi sorride ed una lacrima solitaria gli solca il viso perfetto
"Lo so amore di papà, manca anche a me."
Saluto la sicurezza di turno in terapia ed entro dentro, dirigendomi verso la sua stanza.
"Hey Jen ti ho portato un marmocchino a farti visita!" Dico sedendomi accanto a lei e prendendo Adam in collo.
"Hey piccolo la vedi la tua mamma? Bella no?" Chiedo accarezzandogli la faccia. Incrocio la mia mano con la sua è subito dopo poco anche quella di Adam e sopra la nostra.
"Piccola ci manchi! Non so come fare, io non sono bravo! Ho bisogno di te qui accanto a me!"
"Oggi mi hanno detto che Adam sta bene deve prendere peso e stare un altro po' in incubatrice per un altro po' di mesi,ma sta bene. Sai prima gli ho chiesto se voleva andare dalla mamma e lui ha sorriso. Jen lui ha bisogno di te, trova la tua strada e torna da me ti prego." Piango appoggiandomi sul letto con la testa.
Il bip della macchina dei battiti incomincia ad rilasciare un suono assordante e poi succede tutto in pochi secondi, medici che entrano ed infermiere che ci allontanano. Quando capisco cosa succede è troppo tardi e sono già fuori, Adam piange, ma non un pianto "frignoso" ma uno silenzioso, ha capito anche lui
"Amore non piangere lei c'è la farà." La madre di Jen è appena arrivata ed ha già capito cosa sta succedendo. Si avvicina a me e cerca di togliermi Adam dalle braccia, ma io non glielo lascio fare. Ho bisogno di lui, e lui ha bisogno di me ora!

One hour later...

Come si fa ha tenere una persona dentro una stanza un ora, dopo che ha avuto un arresto cardiaco. Ho paura ho tanta paura, ho paura di perderla, di averla delusa, di aver causato tutto questo.
Il dottore si avvicina a noi.
"Signori ci sono brutte notizie, non riesce più a respirare da sola. Sta peggiorando invece che migliorare. I suoi parametri stanno peggiorando, ed ora praticamente ciò che la sta tenendo in vita é una macchina!" No,no no non è così che vanno a finire le favole, c'è un lieto fine é così che giocavamo da piccoli. É così che lo abbiamo sempre immaginato. Ma forse nessuno dei desideri che vuoi si realizzino quando si è bambini si realizzerà mai. Perché tutto ha me! Tutto, fate morire me, toglietemi tutto ma non lei, non lei è il mio bambino, noi siamo una cosa unica,muore uno muoiono tutti.
"Dovete considerare l'idea di staccarle la spina!" E con questo se ne va. Si ma se ne vada anche ha fanculo, stronzo!

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