19.Discorsi seri.

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~Percy~
-Che diavolo e successo?
Guardai interrogativo Allison stesa sul letto. Eravamo tutti intorno a lei e aspettavamo una spiegazione. Sembravamo tutti preoccupati, io lo ero di sicuro, l'unico che sembrava estremamente e troppo calmo era Jace.
-Se sapessi esattamente cosa è successo ve lo direi o? Mi lasciate pensare?
Allison sembrava abbastanza nervosa quindi decisi di non insistere e lasciarle spazio. Continuavo a guardare Jace. Dopo che Allison gli era saltata addosso era rimasto fermo lì. Privo di espressione. Come se alla ragazza non fosse successo niente. Allison continuava a toccarsi i capelli e a scuotere la testa. Jace si giró a guardarla, fece un sorrisetto e inizió a ammirarsi le unghie con fare non curante. In quel momento tutta la tensione che avevo in corpo sfociò nel fastidio che stavo provando per il nephilim. Lo presi per i bavero come aveva fatto Allison precedentemente e lo sbattei contro il muro.
-Ma sei almeno un minimo preoccupato per quello che sta succedendo a quella povera ragazza? Non osare più guardarla divertito okay?
Lui reagì e mi spinse contro l'altro stipite e mi alzó spingendomi un braccio sulla gola. Il colpo mi spezzò il fiato e il suo braccio mi impediva di respirare regolarmente. Mi attaccai con le braccia a lui e iniziai a scalciare per riuscire a respirare. Lui avvicinó il suo volto al mio con uno sguardo minaccioso nei suoi occhi dorati.
-Non osare più toccarmi semidio. - disse semidio con un fare sprezzante - non osare rimproverarmi. Sono capitato in mille e più situazioni peggiori o quasi quindi non provare neanche a fare il superiore.
Mi sbattè contro lo stipite e mi lasció cadere a terra.
-Capito?
Annuii tossendo. Mi rialzai e gli sferrai un pugno nello stomaco.
- E tu - sputai - non osare toccatmi un altra volta.
Jace mi tiró un pugno in faccia facendomi sanguinare un labbro. Gli sferrai un calcio sul fianco del ginocchio pronto a difendermi quando una voce femminile si intromise nella lotta.
-BASTA! Fermi! Ma che cosa state facendo?
Isabelle sembrava molto arrabbiata, guardai Jace che mi guardava sorridente e sputai per terra. Jace ridacchiò e io gli sferrai un pugno alla mascella.
-Bene ora ho finito.
Jace stava per colpirmi alla tempia quando Allison scattó in piedi urlando.
Jace si girò di scatto e corse da lei.
-Stai bene?
Io rimasi per terra con la testa tra le ginocchia e la sentii ridere. Alzai la testa e la guardai. La vidi diversa. Aveva uno sguardo quasi folle e sorrideva con un ghigno strano.
-Mi chiedi se sto bene? MA CEEEERTO che sto bene, ci mancherebbe altro. Dimmi solo una cosa tesoro sono diventata nera? Sai sai ho sempre desiderato una chioma mora. -mentre parlava sei girava una ciocca di capelli al dito.
Mi alzai in piedi e mi avvicinai a lei mentre Jace arretrava con una faccia quasi spaventata. Le appoggiai le mani sulle ginocchia e mi inginocchiai vicino al letto.
-A-Allison..?
-Si Percy?
-P-puoi raccontarmi cosa hai visto?
Facevo fatica a parlare. Deglutii rumorosamente. Lei sorrise rifornente e mi accarezzó la guancia.
-Non serve balbettare. Ora ti racconto subito.
Poi ecco di nuovo quel mezzo ghigno.
-Sembri troppo preoccupato sai? Occhio che se fai così Annabeth si arrabbia.
Tempo di dirlo che Annabeth uscì dalla stanza a passi lunghi e ben distesi. La guardai male, ma non dissi nulla. Lei sorrise e si battè le mani sulle cosce con finto entusiasmo.
-Allora chi vuole sentire una bella storiella?
Nessuno rispose, ma ci avvicinammo tutti per ascoltare esattamente cos'era successo e se era una di quelle visioni che potevano verificarsi dopo il morso dell'idra.
~Allison~
Guardavo tutti con sdegno. Mi sentivo un animale da laboratorio, un alieno. Mi scrutavano tutti quasi avendo paura di guardarmi negli occhi. Avevo una strana sensazione come se non fossi esattamente io a parlare, come se il fastidio che provavo stesse parlando al posto mio.
-Allora gente. -battei le mani e parlai con falso entusiasmo -chi vuole ascoltare una bella storia?
Annabeth, che era tornata nella stanza, -continuava a sorprendermi il comportamento di quella ragazza- alzó gli occhi al cielo mentre gli altri stettero zitti sottintendendo un sì.
-Beh - mi strofinai le mani - da dove iniziare? Allora: premetto dicendo non ho idea del perché i miei capelli stiano diventando così o del perché io abbia tutti questi... Questi.. "Segni". Okay?
Tutti annuirono. Sentii quella sensazione di acidità e disprezzo lentamente abbandonarmi insieme alla sensazione di freddo che mi percorreva come se fossi stata impossessata da qualcosa di esterno, maligno.
-Bene. Ahm ora veniamo alla parte più inquietante: quando ho perso i sensi mi è apparsa una guerra tra semidei e shadowhunters. Si uccidevano senza pietà. - mi vennero i brividi a ripensarci. -si sterminavano, si massacravano e tra di loro un ragazzo camminava.
Descrissi la scena e la trasformazione del ragazzo pian piano che si avvicinava.
-E poi, quando arrivó da me non mi sembrò più così crudele, anzi, mi sembrava di conoscerlo. Aveva uno sguardo sofferente, mi veniva quasi da abbracciarlo e dirgli che tutto sarebbe andato bene, ma non avrei saputo di che "tutto" avrei parlato. A quel punto lui si avvicinò e mi baciò. La sensazione che mi hanno dato era familiare ed estranea insieme.
Non ho idea di cosa possa significare tutto ciò. Non ne ho davvero idea.
Mi sfiorai la cute per il calore e mi resi conto di scottare. Mi alzai e andai al bagno per controllare la situazione. Mi si era creato uno shatush inquietante e basso. Il nero si era allargato scurendo il resto del biondo. Sospirai e tornai mogia sul letto.
-Domande?
Mi doveva uscire ironica, ma la mia voce si incrinó invece che velare sarcasmo. Sospirai di nuovo e scossi la testa sconsolata. Ero tornata in me. Niente più rabbia, solo stanchezza, un'infinita stanchezza.
-Allison sei sicura di non conoscerlo?
Alzai lo sguardo verso Alec che sembrava molto curioso.
-Non lo so in realtà. Ha qualcosa di estremamente familiare, ma... Io... Non lo so.
Mi nascosi il viso tra le mani e iniziai a scuotere la testa.
-Sinceramente non capisco più nulla.
Mi sentivo oppressa e confusa.
Tutta la strafottenza e la sicurezza di cinque minuti prima, erano completamente svanite nel nulla.
Iniziai a sudare e la testa riprese a bruciare. Percy mi si avvicinò e mi appoggió una mano sulla spalla.
-Allison... Non serve che tu ci dica tutto ora. Anzi cambiamo discorso, se per tutti va bene- si guardò attorno per vedere il misto di semidei e nephilim annuire- okay, lasciamo perdere. Tutto questo scervellarsi ti sta facendo molto male.
-C-come? Perché lo dici?
-Beh a parte la faccia pallida e stanca, i tuoi capelli sono diventati completamente neri.
Mi sentii mancare. I miei amati capelli biondi. C'è stato un periodo in cui me li sarei voluti tingere di nero, ma era una fase.. È stato un periodo veloce, ma avevo imparato a piacermi così com'ero e i miei capelli biondi e gli occhi grigi mi piacevano.
-Da quando ho provato ad aprire quella cassaforte tutto è stato rovinato. Sospirai e guardai Percy sorridermi triste. Mi passai le mani sul volto e sorrisi. Mi battei le mani sulle cosce e mi alzai in piedi.
-Andiamo al centro commerciale?
Mi guardarono tutti stralunati, soprattutto Alec e Annabeth, ma iniziarono tutti a ridere, tutti tranne la figlia di Atena.
Grover e Isabelle mi presero a braccetto.
-Andiamo, verso i vestiti e oltre e lasciamoci alle spalle morte e disperazione! Dobbiamo trovare un nuovo look per questi capelli. Che ne dici del Punk?
Esclamó Grover tutto contento. Detto questo uscimmo ridendo.
Mi sentii quasi bene. Al portone Annabeth mi fermó e mi spruzzó la Foschia sul viso.
-Questa è...
Inizió a dirmi lei con un tono ipocrita che mi diede alquanto fastidio.
-... Foschia. Lo so.
Risposi con tono altrettanto ostile e proseguii fuori dall'Istituto assieme agli altri.
Uscendo non sentii Annabeth imprecare sottovoce e maledicendomi in nome di nostra madre.

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