Never trust strangers

Sono incinta

Erano passati tre mesi  da quando scoprii di essere incinta, Dean era ancora all'oscuro di tutto e sinceramente avevo paura della sua reazione. La pancia cominciava a diventare ogni giorno più gonfia.
Avevo deciso dovevo dirlo a Dean non potevo più nasconderla.

-Dean devo dirti una cosa- dissi con voce flebile

-cosa?- chiese con aria curiosa

-ehm....io...-

-tu?- mi incitò a continuare

-beh.... Io... S-sono....incinta- dissi con un tono abbastanza basso sperando che non mi avesse sentito, ma la sua reazione mi confermò il contrario.

Si alzò di scatto scaraventando tutto sul pavimento

-sei incinta, puttana sei incinta- mi urlò contro

-sai non è colpa mia se un bastardo come te mi ha violentata- dissi di un fiato

-puttana- urlò, mentre mi sputò in faccia e incominciò a darmi pugni e calci nella pancia e continuava a ripetere

-muori tu e questo schifo- .

Avevo il corpo insanguinato, mi girava la testa e svenni.

Quando riacquistai i sensi mi ritrovai distesa sul letto, mentre Dean era seduto sulla sedia con la testa tra le mani e continuava a ripetere

-sono un mostro e lei è incinta, non mi perdonerò mai se ho ucciso il bambino-

Quel ragazzo era bipolare, un attimo prima mi picchiava a sangue e un attimo dopo piangeva e si preoccupava di me.

Quando se ne accorse che ero sveglia si avvicinò e disse

-tra un ora hai un aereo per New York, ti lascio libera però non dire a nessuno che ti ho rapita altrimenti ti verrò a cercare e ucciderò te e tutta la tua famiglia-

Queste parole mi fecero rabbrividire.

Durante il viaggio stavo pensando se dire la verità o inventare una fuga d'amore finita male. Continuavo a sentire la minaccia di quel mostro, quindi decisi di non dire nulla del rapimento.

Arrivata all'aeroporto di New York , chiamai mia madre con un telefono pubblico, rispose al secondo squillo

-pronto-

-mamma- dissi scoppiando in lacrime

-Megan amore dove sei?- disse mia mamma singhiozzando

-sono all'aeroporto di New York-

-sto arrivando-