Capitolo XII - When Life Leaves Us Blind, Love Keeps Us Kind

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Un giorno apparentemente come gli altri, 6 mesi dopo l'uccisione dei genitori di Rachel, i due fratelli e la ragazza erano tornati al bunker, dopo una caccia a una coppia di Djinn a Pasadena, per fare una pausa dal lavoro come facevano spesso.
La sera stessa del rientro, dopo aver cenato e guardato la televisione insieme, ognuno era andato in camera propria. Rachel era ritornata nel suo stanzino che sei mesi prima l'aveva accolta e risvegliata e che ormai era diventata camera sua. Sam, diverse settimane dopo, vedendo che la sua permanenza andava per le lunghe, le aveva permesso di personalizzarla e di sentirsi libera di fare come se fosse casa sua. Lei aveva preso alla lettera le concessioni di Sam e aveva chiesto a Dean di piantare dei chiodi sulla parete per appendere tutte le sue armi (le piaceva avere il controllo e le armi appese al muro e a portata di mano la facevano sentire protetta) e le foto della sua famiglia. In fondo quella dei chiodi era solo una scusa per passare un po' di tempo sola col ragazzo e Dean, che lo aveva capito siccome certe cose non gli sfuggono mai, aveva accettato molto volentieri.
Dean, da vero esperto in materia, aveva capito da settimane quello che Rachel provava per lui, lo trovava evidende. Cosí come Sam. Ma questo non ostacolava affatto la convivenza dei due, anzi, Dean adorava vedere come la ragazza reagiva e si imbarazzava quando spesso se ne veniva fuori con certe battutine progettate apposta per stuzzicarla.
Comunque quella sera, dopo la caccia ai Djinn, Rachel non si sentiva del tutto stanca e decise di anticipare le attivita' che avrebbe svolto il mattino seguente: cioe' sistemare le armi usate per l'ultimo lavoro sulla parete. Comicio' allora a tirar fuori dal proprio borsone tutte le lame e pistole che aveva usato e con una spugna umida dargli una pulitina e poi appenderle a una a una. L'ultima che le rimase da sistemare era la sua preziosa e pesante scure e noto' che era assolutamente da affilare perche', avendola utilizzata parecchio, aveva un po' perso il filo. Purtroppo lei non era in grado di affilarlo, una volta lo faceva suo padre e ora chiedeva sempre aiuto a uno dei due fratelli. Decise cosi di andare a chiedere a Dean se gli andava di aiutarla, avrebbe anche potuto aspettare la mattina seguente per fare quel lavoro del tutto poco urgente, ma penso' che sarebbe piu' che altro stato un perfetto modo per passare del tempo extra con Dean. Usci cosi silenziosamente dalla propria stanza e percorse il buio corridoio che conduceva al salone lungo il quale si trovavano le stanze di Sam e Dean.
Arrivata davanti alla porta di Dean fece un profondo sospiro. "Speriamo che non mi mandi a fanculo", penso' battendo due colpi leggerissimi con le nocche. Nessuna risposta.
Riprovo' un po' piu' forte, ma niente. Aspetto' un attimo e poi decise di entrare comunque.
La porta era aperta, Dean era sdraiato pancia all'aria ancora vestito di tutto punto con gli occhi chiusi e le cuffie che gli cingevano il capo, le mani intrecciate una nell'altra appoggiate alla pancia. Entro' e richiuse la porta alle sue spalle. L'abatjour accesa diffondeva una calda luce arancione nella stanza poco piu' grande di quella di Rachel.
La ragazza appoggio' l'ascia a terra senza fare rumore e si avvicino' a Dean con passi felpati, quando fu abbastanza vicina si chino' verso di lui per osservargli il viso e cercare di capire se stesse dormendo oppure no. Era cosi vicina che riusciva a sentire il regolare respiro di Dean e il suono della musica che stava ascoltando. Rimase li cosi per parecchi minuti, con il suo viso a due spanne da quello del ragazzo, ad osservarne i tratti distesi, perfetti e rilassati. I suoi capelli biondo scuro erano leggermente arruffati e le leggere lentiggini sulle sue guance erano ancora piu' evidenti a quella distanza. Sembrava sereno e rilassato, ma Rachel credeva che tuttavia fosse sveglio perche' qualche volta socchiudeva le labbra come se stesse seguendo le parole della canzone. Semplicemente non si era accorto di lei.
Piu' rimaneva cosi, piu' Rachel avvertiva l'irrefrenabile desiderio di baciarlo, ma si trattenne: sarebbe successo il putiferio.
Dopo parecchi istanti di indecisione, Rachel, continuando a osservarlo, poso' delicatamente una mano su quelle di Dean. Gli enormi occhi verdi del ragazzo si spalancarono in un secondo e, con uno scatto fulmineo, le sue poderose mani si girarono e afferrarono il polso di Rachel stritolandolo in una morsa ferrea. Rachel sussulto' e cerco' di ritrarsi spaventata, Dean non lascio' la presa finche' non mise a fuoco il viso sorpreso della giovane.
- Ah sei tu.- disse lui sollevato, -Mi hai spaventato, che vuoi?-.
Rachel si alzo' pentita di cio' che aveva fatto e disse balbettando per l'imbarazzo -Scusami.. Non volevo spaventarti.. Pensavo stessi dormendo.-
-Che vuoi?- ripete' lui con voce assonnata alzandosi a sedere sulla sponda del letto e togliendosi le cuffie dalle orecchie.
-Volevo.. Volevo chiederti un favore.- si era improvvisamente resa conto della cavolata che aveva appena commesso, -pero' stavi dormendo e.. e puo' aspettare anche domani.. Scusa ancora-
-Ormai sono in piedi e poi non stavo dormendo. Dai dimmi, rompipalle!- rispose lui dopo aver abbozzato un sorriso avvertendo il disagio di Rachel.
-Okay.. Stavo sistemando la mia roba e ho notato che la mia ascia ha perso il filo. Io non sono capace di affilarla, mi chiedevo se potresti farlo tu per me.- poi aggiunse velocemente -Ma non e' urgente! Ripeto, puo' essere fatto anche domani.-
Dean sbuffo' roteando gli occhi -No, va bene. Dai, da' qua quel coso!- poi aggiunse -Certo che sei proprio una rompipalle!- con una fintissima voce da arrabbiato per far capire a Rachel che stava scherzando e che non era per niente infastidito.
Rachel gli sorrise e l'imbarazzo scomparve. Si volto' e raccolse la pesante scure da terra e l'attrezzo per affilare le lame, li poso' nelle sapienti mani di Dean e si sedette accando a lui per osservarlo lavorare.
Mentre maneggiava l'arma appoggiata sulle ginocchia, il ragazzo noto' per la prima volta quanto bella e perfetta fosse. Il manico, lungo piu' di mezzo metro, che teneva con la mano sinistra, era di forte frassino intagliato e leggermente incurvato nelle zone delle impugnature per renderlo piu' maneggevole e calibrato. Il legno era poi stato avvolto dal migliore cuoio in circolazione per renderlo confortevole e antiscivolo. La pesante lama era saldamente inserita nel legno e composta da un'anima di ferro (per questo era cosi persante) e poi rivestita di argento brillante. Tutta la superficie metallica era stata intagliata con precisione con simboli di ogni genere, pentacoli e rune di difesa e protezione rendendo l'arma ancora piu' potente, elegante e speciale.
Improvvisamente Rachel, senza una ragione e senza pensarci molto, quasi fosse un gesto naturale, afferro' la mano in cui Dean impugnava il manico della raffinata mannaia. Dean alzo' lo sguardo confuso e rimasero per alcuni secondi a fissarsi negli occhi, nel silenzio. Rachel era totalmente persa nelle iridi verdi del ragazzo che quasi la ipnotizzavano. Dean avvicino' lentamente il viso al suo, chiuse gli occhi e appoggio' delicatamente le sue labbra su quelle di Rachel. Un brivido percorse il corpo della ragazza e le sue guance avvamparono improvvisamente tingendosi di rosso fuoco. Lui la bacio' dolcemente mentre le accarezzava il viso con l'altra mano, la destra. Poi, dopo diversi istanti, continuando a baciarla, Dean lascio' cadere l'arma che aveva ancora in grembro, alzo' un ginocchio sul letto e si protese in avanti costringendo Rachel a sdraiarsi. Lei appoggio' il capo sul cuscino e lui, sopra di lei, interropendo il bacio, la guardo' dritta negli occhi e comicio' a sbottonarle la camicia, poi passo' ai jeans. Quando ebbe finito si levo' la t-shirt grigia che indossava lasciando il suo petto perfetto nudo, si protese ancora in avanti appoggiando le sue calde labbra sul collo di Rachel. Lei affondo' una mano nei capelli morbidi di Dean e gli sussurro' in un orecchio ridendo -Sei un ragazzaccio, Winchester!-. Non riusci a vederlo, ma avverti che stava sorridendo. L'altra mano percorreva la sua schiena nuda e Rachel poteva sentire ogni singolo muscolo che guizzava sotto la pelle del corpo che aveva tanto desiderato.
Trascorsero la notte insieme e fu la notte in cui poterono condividere tutto ed essere una cosa sola.
Rachel si addormento' accoccolata tra le braccia di Dean che le accarezzava i capelli e le sussurrava parole dolci.
Fu la notte piu' bella e pura che Rachel avesse mai vissuto.

The Taste Of BloodWhere stories live. Discover now