Capitolo VIII - Wings And Blood

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Improvvisamente la porta della stanza si spalanco' ed entro' Dean, con il fiatone e gli occhi spalancati -Dobbiamo andarcene da qui!! Crowley ci ha trovati! Sanno che Rachel e' con noi!-
-Dean! Cosa e' successo?- chiese piano Castiel.
-Ah, ciao Cas! Era ora!- Esclamo' Dean cominciando a raccogliere le proprie cose disperse per la stanza e a buttarle a casaccio in un borsone -Ero al bar e quando sono uscito 3 demoni mi sono saltati addosso! Li ho uccisi. Dobbiamo andarcene subito!- Poi sollevo' la testa a guardare Rachel, Castiel e Sam che non si erano ancora mossi e lo fissavano pietrificati.
-Forza!! Muovete il culo!- aggiunse Dean quasi urlando.
Subito Rachel si alzo' dal letto su cui era ancora stesa, prese i suoi pochi effetti personali e li ripose nei suoi zaini. Sam fece lo stesso e Castiel rimase fermo al suo posto.
Dopo pochi minuti furono finalmente pronti per partire e mentre Sam chiudeva la porta della stanza e attraversava il parcheggio per restituirla alla reception del motel, Dean carico' il bagagliaio e mise in moto l'Impala nera. Rachel e Castiel salirono sui sedili posteriori, poi Dean fece manovra e passo' a recuperare il fratello all'uscita del parcheggio.
-Dove vuoi andare?- chiese Sam.
-Al buncker. Se siamo fortunati riusciremo ad arrivare in Kansas per domani mattina- gli rispose il fratello.
Uscirono in fretta dalla citta' e presero l'autostrada verso ovest. -Castiel stava per dirci cosa sa su questa Grazia di Lucifero proprio quando sei arrivato tu..- disse Rachel incrociando lo sguardo con quello di Dean nello specchietto retrovisore.
-Si, dicci tutto Cas.- fece Sam.
-Beh.. Allora.. Questo e' quello che so. Prima di ribellarsi, Lucifero era un arcangelo, il piu' bello del Paradiso, e come tutti gli angeli possedeva la propria Grazia. Aveva sempre odiato gli umani e non riusciva a capire perche' Dio amasse loro piu' di noi; cosi decise di insorgere poiche' non riusciva a sopportare questa ingiustizia. Si sentiva tradito e disonorato. Nel momento in cui ha disubbidito a nostro Padre e si e' ribellato, Dio ha deciso di togliergli la Grazia e l'ha affidata agli Arcangeli. Indignato e offeso, Lucifero ha praticamente dichiarato guerra al Paradiso. Dopo aver radunato un ingente gruppo di altri angeli ribelli, e' sceso negli inferi. Il resto della storia credo che la conosciate.-
-Si, ma questo cosa centra con la mia famiglia?- lo interruppe Rachel.
Castiel si volto' verso di lei guardandola dritta negli occhi e continuo' con le spiegazione, -Questo e' cio' che accadde millenni e millenni fa. Pochi anni fa, invece, quando Lucifero usci dalla Gabbia per la prima volta dopo centinaia di anni, accadde l'Apocalisse: una guerra spaventosa che ha travolto Paradiso e Inferno, aprendo spaccature ancora piu' profonde tra fazioni e schiere angeliche avversarie e nemiche.- il suo tono divento' grave e i suoi occhi blu si illuminarono di una triste luce di sofferenza e dolore, -Non si combatteva piu' solo angeli contro demoni, ma anche angeli contro angeli e cosi la battaglia tra bene e male divento' rapidamente una sanguinosa guerra civile. Si perse rapidamente di vista il vero nemico. Furono tanti coloro i quali si batterono per il controllo del Paradiso approfittando del caos generale.
-Anche io ho impugnato le armi, contro mio fratello Raffaele: guidavo la fazione opposta. Moltissimo sangue angelico si sparse e venne sprecato. Molti bravi soldati vennero sacrificati. Persi molti amici e fratelli. Tutte le reliquie del Paradiso intanto venivano trafugate, perfino le piu' pericolose: una delle quali era la Grazia di Lucifero.
-Il nome dell'angelo che trafugava, contrabbandava e rivendeva cimeli e reliquie in cambio di anime era mio fratello Balthazar.- Poi aggiunse abbassando lo sguardo -L'ho ucciso io.-
Rachel istintivamente gli tocco' la mano, ma la tolse subito quando l'angelo sollevo' il viso e aggrottando la fronte le lancio' un'occhiata confusa.
Fu Sam a rompere il silenzio -Quindi e' possibile che il padre di Rachel abbia comprato la Grazia da Balthazar?-
-Mi sembra improbabile che un cacciatore venda la propria anima per una Grazia..- intervenne Dean.
-Balthazar risquoteva le anime dopo poco tempo, se il padre di Rachel non aveva mostrato segni di follia o demenza qualche anno fa e tantomeno ora, significa che non e' stato lui a comprare la Grazia. O l'ha rubata o l'ha trovata.- disse Castiel.
-Ma anche se fosse.. Perche' Crowley la vuole? A cosa serve?- chiese Rachel un po' disorientata.
-La Grazia di un angelo e' un'arma molto potente, soprattutto quella di Lucifero tanto che e' pari solo a quelle degli altri Arcangeli. Lucifero non era semplicemente l'angelo piu' bello del Paradiso: lui e gli Arcangeli erano gli esseri piu' forti mai creati. Nelle mani sbagliate e con gli incantesimi enochiani giusti, puo' essere in grado di sterminare tutti gli angeli esistenti e di radere al suolo il Paradiso portando l'Inferno sulla Terra. Probabilmente e' quello che Crowley vuole-.
-Come mai e' passato cosi tanto tempo dall'Apocalisse e questa cosa salta fuori proprio ora?- chiese ancora Rachel.
-Questo non lo so.- le rispose in tono rassegnato l'angelo in trench che era seduto vicino a lei. Rachel allora giro' la testa dall'altra parte e prese a guardare fuori dal finestrino.
Erano ormai usciti dalla citta' da un bel po' e all'orizzonte si vedeva il sole calare e il cielo si stava lentamente tingendo di arancione e rosso. La verdeggiante campagna dell'Arkansas punteggiata di prati, campi di riso e di grano dorato e di piccole fattorie solitarie scorrevano veloci fuori dal finestrino. Dean guidava silenziosamente e velocemente sull'ampia autostrada praticamente deserta. Poi accese la radio: suonava una vecchia canzone degli Asia che faceva pressapoco cosi:
"And I've become a rolling stone.
I don't know where to go or what to call my own.
But I can see that black horizon glooming
ever close to view.
It's over now it's not my fault."
Era molto malinconica e un po' triste.
Dean fece un sorriso beffardo e disse -Ma guardaci! Sembra un deprimente pulmino della disperazione.- poi guardo' nello specchietto retrovisore e incrocio' lo sguardo con quello di Rachel. La ragazza senza riflettere molto sul perche' e senza chiedersi se Dean stesse davvero scherzando o se l'avesse detto tanto per dire scoppio' in una fragorosa risata quasi isterica trovando la battuta del ragazzo tanto divertente quanto abbastanza inappropriata. Dean continuava a guardarla dallo specchietto e presto anche il suo sorrisino si tramuto' in risata. Sam, seduto accanto al fratello, lo guardava confuso e quando Dean si volto' verso di lui, per qualche inspiegabile ragione, si mise a ridere a sua volta.
L'unico che non rideva era Castiel, che invece guardava gli altri perplesso e stordito; non riusciva proprio a capire che cosa ci fosse di tanto divertente e, dentro se', giunse nuovamente alla conclusione che gli uomini sono davvero inaspettati e a volte proprio incomprensibili. Ma forse era per questo che li amava tanto e che ne era profondamente affascinato.
In ogni caso era stata una risata liberatoria e sfogante che in qualche modo aveva rotto qualche barriera tra Rachel e i Winchester perche' in fondo sentiva che si capivano molto tra loro e che dopo tutto avrebbero potuto diventare perfino buoni amici. Proseguirono cosi per parecchi chilometri, parlando tra loro. Rachel racconto' delle proprie esperienze da cacciatrice col padre, di cio' che faceva ad Iron City, del fatto che dopo tutto le sarebbe piaciuta una vita normale e che avrebbe voluto continuare la scuola anche se ormai non era piu' possibile.
Su questo Sam la capiva molto, infatti le racconto' del tempo a Stanford, di Jessica e poi di come tutto quanto venne spezzato con l'arrivo di Dean e la morte di Jessica. Infine i fratelli cominciarono a raccontare, con qualche sporadico intervento di Cas, la loro storia: la morte di loro madre e del loro padre per mano di Azazel, Lilith, Lucifero, l'Inferno, gli angeli, l'amicizia con Castiel, Crowley, i 4 Cavalieri, l'Apocalisse, il Purgatorio, i Leviatani, la morte di Bobby, Abaddon, Metatron.
I Winchester non erano di certo quel tipo di persone che se ne vanno in giro a raccontare la storia della loro vita a chiunque, ma in questo caso avevano sentito il bisogno di sfogarsi con qualcuno e le parole avevano cominciato a correre, una dopo l'altra, riportando vivi i ricordi.

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