Capitolo IX - Confessions

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Dean guido' per parecchi chilometri fino a doversi fermare a una pompa di benzina nel bel mezzo del nulla, poco dopo Ponca City, al confine tra Oklahoma e Kansas, perche' l'Impala era a secco.
-Io e Sam andiamo la' dentro,- disse Dean indicando il piccolissimo market della stazione di servizio, -facciamo benzina e vediamo se troviamo qualcosa da mangiare.-
Sam e Dean scesero dall'auto chiudendosi le portiere alle spalle, poi Sam si volto' e apri la portiera posteriore dietro di lui, dove era seduta Rachel.
-Se vuoi scendere e sgranchirti le gambe puoi farlo,- le disse Sam con un sorriso e appoggiandosi alla portiera, -solo.. Non allontanarti troppo ok? Cas stara' con te.- Poi si volto' e i suoi lunghi capelli scuri volteggiarono e ondeggiarono come in una pubblicita' dello shampoo. Rachel l'aveva notato e un grande sorriso le si allargo' senza controllo sul suo viso stanco al pensiero della pubblicita'.
Cas la stava osservando, poi usci a sua volta dall'auto per andare ad appoggiarsi al baule della vettura. Rachel lo segui e si sedette accanto a lui.
Era ormai notte fonda, mezzanotte e mezza circa. L'angelo stava guardando verso l'alto sempre con il suo sguardo perso e osservava le centinaia di stelle che brillavano nel cielo limpido e scuro, completamente assorto nei suoi pensieri. Nonostante tutto anche un angelo puo' sentirsi piccolo di fronte al mondo e alla sconfinatezza spiazzante di un cielo sereno notturno.
-Quindi sei un angelo.- disse Rachel scrutando l'uomo accanto a lei che aveva avuto modo di conoscere abbastanza durante le ore passate in auto insieme. Cas abbasso' lo sguardo verso di lei inclinando un po' la testa da un lato -Si- .
-Com'e' il Paradiso? Come funziona?- chiese la ragazza. Castiel riprese allora a fissare il cielo.
-E' luminoso e un posto felice per coloro che possono andarci. Non e' un posto unico come pensano molti. Il Paradiso e' molteplice: tutte le anime generano il proprio Paradiso dal ricordo piu' felice che hanno per poi viverlo per sempre.-
A Rachel piaceva sentirlo parlare soprattutto quando spiegava le cose. L'angelo aveva una voce talmente famigliare, calda e buona che avrebbe potuto calmare chiunque.
-Suona bene.. E.. I miei genitori sono li?- chiese ancora Rachel senza nascondere un filo di preoccupazione.
-Si-
-E sono felici?-
-Si.. Il Paradiso di tuo padre e' un martedi di campeggio e quello di tua mamma e' un eterno giorno del Ringraziamento del 2008. Sono molto felici.-
-Quando moriro'.. Potro' stare con loro?-
-Questo non dipendera' da me.-
-Ok, spero solo di rivedere i miei genitori un giorno- disse allora Rachel.
Castiel si giro' a guardarla e le sorrise. Il suo era un sorriso tenero, dolce e rassicurante. Castiel aveva una luce che brillava nei suoi enormi occhi azzuri, cosi pieni di innocenza, purezza e ingenuita' come quelli di un bambino. Lei ricambio' il sorriso.
Poi chiese -Cas.. Come mai sei qui? Voglio dire.. Perche' sei qui sulla terra? Credevo che gli angeli potessero esserci solo in Paradiso.-
Lo sguardo di Castiel si abbasso'. -Mi sono ribellato poiche' non tolleravo l'anarchia che c'era in Paradiso e sono caduto.- fece una pausa, poi aggiunse tornando a fissare il nulla -E perche' amo gli umani. All'inizio non capivo niente, ma poi ho cominciato a conoscere tutte le cose strane che fate, che mangiate, che dite, che avete attorno. E le ho anche vissute, quando ho perso la mia Grazia e sono diventato umano per un po'. Le ho sentite, Rachel! Le ho sentite! Le emozioni.. Il dolore, l'amore, la paura, la disperazione. Il bene, il male. Il giusto, lo sbagliato.-
-Sei stato umano?!-
-Si. Ed e' stato in quel periodo che alla fine vi ho capiti davvero.. Ho capito cos'e' la vita e perche' per voi mortali e' cosi importante.-
-Deve essere stato terribile.- disse Rachel a voce bassa, sospiro'. - Il modo in cui mostri il tuo amore per gli umani e per i Winchester in particolare e' molto forte e significativo, secondo me. E anche molto dolce!-. Cas le sorrise. -Ma prima di ribellarti e cadere eri un angelo custode? Come in quel romanzo francese? Mm.. "La Rivolta degli Angeli"?-
Il sorriso di Castiel si tramuto' in una smorfia beffarda e disse - No, gli angeli custodi non esistono. Sono solo una cosa che avete creato voi umani per avere l'illusione di essere meno soli. In realta' non c'e' nessuno lassu' che si interessa a voi o vi osserva, vi protegge o che ascolta le vostre preghiere. In realta' siete soli.-
Rachel abbasso' gli occhi con un po' di delusione dipinta in essi. Penso' a tutte quelle persone credenti che ogni giorno sprecavano speranza e preghiere senza sapere che sono soli in ogni caso. -E' veramente triste.- sbotto' infine in un bisbiglio.
Cas la guardo' alzando un lato della bocca manifestando amarezza. Ma lei non si arrese -E quindi Dio? Com'e' Dio?-
-Ah! Io non l'ho mai conosciuto mio Padre!- rispose Castiel visibilmente afflitto.
-Com'e' possibile?- Rachel era sconcertata. Benche' fosse stata cresciuta senza una religione conosceva abbastanza bene le storie che si raccontavano, quasi come favole, sugli angeli, Dio, il Paradiso e tutto cio' che riguarda il catechismo di base.
-Solo pochi di noi dicevano di averlo visto: gli arcangeli, che ci riportavano gli ordini da Egli in persona dettati loro. Ma ora che sono tutti morti non arriva piu' nessun ordine e mi sono convinto che non esiste nessun Padre.
-Esisto da parecchi millenni ormai e dopo tutto quello che e' accaduto e quello che ho passato non ho mai visto mio Padre intervenire. Come ha potuto abbandonarci durante l'Apocalisse o lasciare che il Paradiso diventasse la nuova Babele! Ci ho rinunciato. E sono giunto alla conclusione che era solo una storiella come le altre che ci raccontavano per farci fare ciò che volevano loro e per tenerci sotto scacco.-
La voce di Cas era grave, ma decisa: si vedeva che ormai se ne era fatto una ragione e che ne era convinto. Rachel decise di non chiedergli piu' nulla.
Fu ancora lui pero' poi a rompere il silenzio -Sei una persona buona Rachel,- le disse posando la sua mano calda su quella della ragazza seduta accanto a lui e guardandola dritta negli occhi -lo vedo dalla tua Anima e mi dispiace per quello che ti e' accaduto, ma posso assicurarti che starai bene e sarai al sicuro con i Winchester.-
Lei lo aveva guardato affascinata per tutto il tempo e avrebbe tanto voluto riempirlo di tutte le domande che una dopo l'altra le comparivano nella mente. Era stato un momento molto intenso durante il quale Rachel sentiva quasi l'istinto di aprirsi e di confidarsi con Castiel.
Ma improvvisamente i rumorosi passi di Dean, seguito da Sam, interruppero il silenzio quasi spirituale che si era creato.
-Hey! Voi due! Ora basta raccontarsi i segreti, a meno che non invitiate anche noi cosi poi facciamo le treccine a Sam e ci mettiamo lo smalto coi brillantini!- grido' Dean masticando qualcosa che sembrava un grosso panino.
Sam e Rachel sorrisero divertiti, ma non Castiel che probabilmente non aveva ancora capito la battuta.
I due fratelli avevano comprato qualche snack e un pacco di birre. Era piu' che sufficiente, la vita da cacciatore e' cosi: semplice e libera.
Salirono in auto, Dean mise in moto e ripresero il viaggio. Dopo aver sgranocchiato qualcosa, Rachel cedette alla stanchezza, le palpebre si fecero pesanti, le parole dei ragazzi sempre piu' lontane e infine si addormento'.

The Taste Of BloodWhere stories live. Discover now