Quarto capitolo

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Giorno 13

Vengo svegliata da dei rumori provenienti da fuori la prigione, apro gli occhi assonnata e mi guardo intorno ma il buio mi limita la vista, porto quindi il mio orologio vicino al viso e schiaccio un piccolo pulsantino a lato che ne illumina il display, segna le 04:49, cosa diavolo può essere a quest'ora della notte?

Mi tiro su appoggiandomi sui gomiti rimanendo ferma per cercare di sentire qualcosa di più ma l'unico rumore che sento è il russare di mio fratello "Chris" chiamo quasi con un sussurro, lui non mi sente, sbuffo dal naso e scendo dal letto cercando di fare meno rumore possibile, cosa difficile dato che scricchiola ad ogni mio movimento "Chris" lo chiamo scuotendolo dalla spalla con la mano sinistra, lui risponde con un grugnito girandosi verso di me "Li hai sentiti?"

"Mai, dormi" aggrotto la fronte confusa, lui si rigira dandomi le spalle e coprendosi con il lenzuolo, sospiro, so che non dovrei uscire da sola e che potrebbe essere pericoloso ma ormai sono sveglia e non ho intenzione di svegliare tutti per una cosa che potrei essermi sognata, mi metto velocemente le scarpe e controllo di avere il coltello per poi incamminarmi verso l'uscita cercando di non andare a sbattere contro qualche porta.

Appena sono fuori una folata di vento mi colpisce, rabbrividisco e mi porto istintivamente le mani sulle braccia scoperte cercando di coprirle, la zona è illuminata solamente dalla luna e vedo ben poco. Fuori tutto tace, si sentono solo i versi degli azzannatori contro la recinzione e il fruscio del vento contro gli alberi, magari mi sarò sognata tutto, forse la troppa stanchezza ha fatto brutti scherzi... poi ad un tratto realizzo che se Daryl è di turno dovrei vedere la luce della sua torcia almeno in lontananza.

I conti non mi tornano

Ad un tratto sento delle voci provenire dalla mia destra, non credo siano molto lontane e decido di avvicinarmi lentamente per sentire meglio, sembrano quelle di due uomini

"Che cazzo ci fai qua?" riconosco immediatamente la voce di Daryl, apro la bocca per rispondere, convinta che stia parlando con me, ma l'altra voce lo fa al posto mio

"Sono venuto qua per prenderti" non riesco a riconoscere chi sia, ma sembra abbia una voce già sentita, è molto simile a quella di Daryl sopratutto per l'accento.

"Non mi servi Merle, puoi benissimo andartene" commenta freddo gesticolando appena, i miei occhi si stanno abituando all'oscurità e riesco a distinguere le loro sagome

"Oh andiamo fratellino ti sei rammollito?" Aggrotto la front alla parola 'fratellino'

Daryl ha un fratello? Perché non ne sapevo nulla? Perché non vive con noi? Decido di avvicinarmi nuovamente per magari riuscire a vedere in faccia l'altro ma, grazie alla mia goffaggine, inciampo in una bottiglietta d'acqua abbandonata facendo rumore. I due si girano immediatamente nella mia direzione e la luce di una torcia appena accesa mi viene puntata negli occhi

"Julia? Che... cosa stai facendo?" la sua voce sembra essersi addolcita, mi copro gli occhi con una mano proteggendomi dalla luce accecante che proviene dalla torcia del moro "Ho sentito dei rumori e sono venuta a controllare che vada tutto bene" lo sguardo di entrambi è fisso su di me "Non ce ne sono, torna a dormire" cerco di guardarlo in viso, ma la luce della torcia sembra illuminare solo me

"Fratellino fratellino" l'altro scuote la testa mettendogli una mano sulla spalla "Non è così che si tratta una ragazza" la sua voce, anche se simile a quella di Daryl, ha qualcosa che non mi rassicura per niente anzi, mi inquieta "Sono Merle, piacere" sorride avvicinandosi a me di qualche passo, resto immobile guardandolo seria "Sai ti stringerei la mano ma è rimasta su un tetto ad Atlanta" ride alla sua stessa frase girando la testa verso il fratello in cerca di appoggio che però viene stroncato dallo scuotere della testa dell'altro, guardo il suo braccio, al posto della mano destra c'è un moncherino con un coltello infilato

"Sono Julia" lui si rigira per guardarmi, il suo sorriso ha un qualcosa di strano "Daryl non mi ha mai detto di avere un fratello" commento ironica passando lo sguardo tra l'uno e l'altro

"Oh si...Daryl non va molto fiero di me" fa una piccola pausa passando lo sguardo sul mio corpo "Cose del passato, niente di che" annuisco, non ho intenzione di portare avanti questa conversazione, passo lo sguardo dietro a Merle cercando quello di Daryl che però sembra far di tutto per evitarlo

"Bene, dato che non ci sono altri problemi, tornerei a dormire" faccio un sorriso cordiale a Merle che mi risponde facendo un piccolo inchino ironico e giro i tacchi incamminandomi verso la prigione, anche se gli sto dando le spalle riesco a sentire il loro sguardo fisso su di me.

"Julia svegliati" sento una voce che mi chiama, credo sia quella di Chris, ma non ho la forza di svegliarmi e rispondere, per colpa di Daryl e suo fratello ho dormito poco meno di tre ore "Julia" una mano mi scuote e mi giro annuendo ad occhi ancora chiusi "Scendi dai" mi levo il lenzuolo di dosso e scendo dal letto in modo brusco, Chris ride appena, non ho equilibrio di giorno, figuriamoci appena sveglia. Sento le sue mani sulle mie spalle che mi tengono ferma evitando di farmi barcollare o peggio ancora, cadere "Ci sono Chris, sono sveglia" dico mentre mi stropiccio gli occhi con una mano, lui ride nuovamente

"Sbagliato persona?" riesco a percepire il sarcasmo nella sua voce e solo in quel momento mi rendo conto che ho scambiato Chris con Daryl

solo io posso fare certe cose

"Cosa te lo fa pensare?" rispondo a tono facendo un passo indietro e dandogli le spalle per prendere la cintura dei pantaloni con la fondina del coltello, lasciati lì la sera prima di crollare a letto, per poi infilare la cintura tra i passanti dei pantaloni mentre lui resta in silenzio

"Di cosa hai bisogno?" mi giro guardandolo negli occhi

"Glenn ha trovato una vecchia armeria a qualche miglia da qua, devo andare a ripulirla, vieni con me?"

"Okay, ma...colazione?" commento mentre sento un brontolio provenire dal mio stomaco, lui fruga in tasca e tira fuori una mela rossa per poi lanciarmela "Per strada, andiamo".

Il tragitto è silenzioso, abbiamo preso il vecchio camper perché Rick voleva essere sicuro che stessimo al sicuro per tutto il viaggio, a dirla tutta non credo si fidi molto del modo in cui Daryl guidi la motocicletta, non posso dargli tutti i torti. Guardo nel finestrino alla mia destra scrutando i boschi che affiancano la strada

"Cos'hai?" mi chiede, giro lo sguardo verso di lui, ha lo sguardo fisso sulla strada con una sola mano sul volante mentre l'altra lasciata sul cambio, mi lancia un paio di occhiate di sfuggita, attento a non mandare fuori strada il camper

"Mi chiedevo, perché tuo fratello non vive con noi?" lui fa un lungo sospiro

"Nessuno sa che è vivo, tutti pensano sia morto su quel tetto ad Atlanta" fa una pausa aspettando una mia domanda che però non faccio "Si, avrebbe potuto vivere con noi, se non avesse fatto scelte sbagliate, non sto qua a spiegarti... Rick è l'unico che sa di lui ma non ho intenzione di chiedergli di farlo tornare con noi" fa nuovamente una pausa, poco più lunga di prima "In breve anche se è io fratello, è uno stronzo crudele"

Rimango in silenzio abbassando lo sguardo, non so cosa dire, porto la mia mano sulla sua appoggiata sul cambio stringendola appena, vorrei dire qualcosa per confortarlo ma questo è l'unico gesto che mi viene in mente. Si gira guardandomi per qualche secondo e sorridendo appena per poi riprendere a guardare la strada

"Voleva che andassi con lui da qualche parte, t-"

"No, non ho intenzione di andarmene con lui, stanne certa" risponde senza farmi finire la frase e, senza staccare gli occhi dalla strada, mi stringe la mano.

Morti viventi||Daryl dixonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora