Secondo capitolo

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Giorno 5

Sento il letto che si muove bruscamente, Chris si deve essere svegliato. Mi rigiro nel lenzuolo, anche se questo materasso è veramente scomodo e puzza, è da mesi che non dormivo così bene e non ho ancora intenzione di alzarmi. Mio fratello invece è già in piedi e si sta cambiando la maglietta dandomi le spalle, è poco più alto di me ed ha una massa incontrollata di capelli ricci marrone scuro che gli contornano il viso pallido. Prima di tutto questo era popolare a scuola e cambiava ragazza ogni mese, completamente il mio opposto. Passano alcuni minuti e sento dei passi nel corridoio avvicinarsi a noi, al contrario di quello che pensavo non sono quelli di Daryl ma di una ragazzina bionda, si mette davanti alla nostra cella e a testa bassa tira fuori una chiave dalla tasca dei pantaloni inserendola poi nella serratura e aprendo la cella. Mio fratello mi guarda con un sopracciglio alzato e alzo le spalle mettendomi a sedere sul letto con le gambe a penzoloni.

"Buongiorno, io sono Beth" la biondina ci guarda sorridendo porgendo la mano a mio fratello, lui da bravo idiota le fa il baciamano e lei arrossisce violentemente "Sono Chris, questa è mia sorella Julia" dice facendo un cenno con la testa verso di me, scendo dal letto con un salto e le stringo la mano sorridendo appena

"Rick mi ha chiesto se potevo venire a svegliarvi" sorride appena per poi continuare il discorso "Ha detto anche di portarvi questi" ci porge i nostri pugnali, aggrotto appena le sopracciglia, il giorno prima ci tolgono le armi e il giorno dopo ce le ridanno come se niente fosse? Mio fratello la ringrazia sorridendo e rimetto il mio pugnale nella fodera legata alla cintura dei pantaloni "Fra poco facciamo colazione in mensa, se volete venire"

"Oh certo, ci cambiamo e arriviamo" rispondo sorridendo e lei ci congeda lasciando la porta della cella aperta, guardo Chris "Il baciamano? Davvero?" lui trattiene una risata e fa spallucce, sospiro ironicamente e prendo lo zaino dove teniamo le nostre cose. Vorrei cambiarmi la maglietta dato che ho questa da almeno una settimana e sto iniziando ad odiarla. Dopo alcuni secondi ne trovo una decente, è una normalissima maglietta bianca, un po' sporca e senza maniche (che ha strappato Chris qualche tempo fa), anche se l'abbiamo trovata per strada penso possa andare.

Camminiamo in silenzio fino alla mensa e appena entrati noto che c'è molta più gente di quella che pensavo, saranno almeno una decina di persone tra adulti e bambini, quando sentono i nostri passi avvicinarsi si girano tutti nella nostra direzione, alcuni in modo discreto come per non farsi vedere, mentre altri ci fissano letteralmente, come la donna incinta seduta a qualche tavolo più in là. Qualche mese fa questa cosa mi avrebbe dato fastidio ma adesso non li biasimo, anzi li capisco benissimo, nemmeno io mi fiderei di persone trovate per strada. Una ragazza mora ci viene incontro e si presenta sorridendo "Sono Maggie, benvenuti" sorrido a mia volta, introducendo me e mio fratello "Volevo solo dirvi che alla mattina non c'è molto da mangiare, abbiamo solo cereali rinsecchiti e latte in polvere quindi"

"Andranno benissimo" commento, il mio stomaco brontola in risposta, non ricordo l'ultima volta che ho mangiato qualcosa che non fosse carne di scoiattolo o di coniglio, lei sorride e si allontana per andare incontro ad un ragazzo asiatico che la saluta baciandola sulle labbra

"Le migliori sempre prese" mi sussurra all'orecchio Chris e gli rispondo dandogli una gomitata sul fianco.

I cereali sono veramente rinsecchiti e il latte sa di acqua di fogna, ma è il miglior pasto da qui a settimane e finalmente il mio stomaco tace per qualche minuto. Poso il cucchiaio nella tazza vuota mentre mio fratello è preso in una conversazione fitta con quello che credo sia Glenn su non so che cosa, probabilmente qualcosa da maschi. Mentre mangiavo ho iniziato a memorizzare alcuni nomi grazie all'aiuto di Maggie e Beth che si sono sedute al tavolo con noi: la donna incinta ho scoperto essere la moglie di Rick, nonché madre del piccolo Carl, c'è poi il padre delle ragazze Hershell, un vecchietto con volto simpatico che sembrerebbe in tutto e per tutto babbo natale se non fosse per il fatto che gli manca metà gamba, ed infine Carol e sua figlia Sophia, credo.

Mentre Maggie e Beth iniziano una conversazione su come migliorare il sapore delle cose che mangiamo, sento una porta aprirsi e vedo Daryl entrare in mensa con una decina di scoiattoli sulla spalla, credo per il pranzo di oggi. Si dirige verso il tavolo di Rick e inizia a parlare animatamente con lui, da qua non riesco a capire cosa si stiano dicendo ma sembra qualcosa di importante, lo sceriffo (questa mattina ho anche scoperto che Rick era uno sceriffo) risponde indicando verso il nostro tavolo e Daryl si gira guardando dritto verso di me, il contatto visivo mi imbarazza leggermente e sposto lo sguardo fingendomi interessata alla conversazione delle due sorelle. Si avvicina a noi e, sempre con la balestra in spalla, inizia a dettare ordini

"Bene ragazzi, la colazione è finita, andate ai vostri lavori, Glenn porta il ragazzo con te, Julia vieni con me che ti mostro cosa devi fare" mio fratello mi guarda e mima un 'buona fortuna' con le labbra mentre esce con Glenn, Maggie e Beth vanno in due direzioni diverse e io mi ritrovo da sola con Daryl, ottimo.

Mi porta fuori, in cortile, mi guardo intorno scrutando il luogo, quando siamo arrivati non ho avuto tempo di osservare, adesso sembra tutto molto più grande, si sono organizzati veramente bene, un grande prato con un orto, quella che sembra una stalla dove intravedo alcuni maiali e una capra, due recinzioni ben tenute che ci dividono dai vaganti e persino un campo da basket.

"Bello questo posto" commento cercando di fare un discorso

"Già" risponde secco, mi si aspetta una bellissima giornata... meglio questo che stare fuori con quei mostri.

Finiamo tra il corridoio tra le due recinzioni, Daryl cammina sicuro verso un gruppo di vaganti che si sono raggruppati tutti in un punto spingendo contro la recinzione per poter entrare, porto istintivamente la mano destra sulla fondina del mio coltello

"Non dovremmo ucciderli?" chiedo indicandoli con un cenno della testa, lui mi guarda e si ferma davanti alla massa, sorride passandomi un macete leggermente più piccolo di quelli normali "Vedo che hai capito il tuo lavoro" sorrido a mia volta cercando di portare avanti la conversazione, se dobbiamo passare tutto il giorno insieme preferirei avere un rapporto discreto altrimenti potrei voler diventare come l'azzannatore davanti a me

"Ma non rovina la recinzione?"

"Questo è il bello, evita di rovinarla, cerca solo di prendere bene la mira".

I minuti passano e ormai mi sembra una specie di gioco sadico

cento punti se li prendi in messo agli occhi, cinquanta se lo prendi in un occhio, dieci per in mezzo alla fronte

Finalmente dopo quella che mi è sembrata un'eternità, i vaganti finiscono e Daryl mi comunica che è ora di fare una pausa.

Ci sediamo per terra con la schiena contro la recinzione guardando fuori

"Che ore sono?" chiedo passandomi una mano sulla fronte per levare il sudore

"Credo le undici" risponde lui lasciando la sua balestra ai suoi piedi

"E i vaganti fuori? Rimangono lì?"

"Quello è il lavoro di tuo fratello, ma non ti preoccupare, siamo organizzati a turni, toccherà anche a te" risponde ironicamente guardandomi, tengo lo sguardo fisso avanti

"Le altre ragazze che lavori fanno?"

"Credo cose tipo mettere in ordine la dispensa e guardare i bambini, sinceramente non lo so" riesco a sentire il suo sguardo ancora su di me

"Perché io no?" giro la testa guardandolo e lui sorride appena spostandosi un ciuffo di capelli davanti agli occhi con un movimento della testa

"Rick me lo aveva proposto questa mattina, ma hai l'aspetto di una che vale di più sul campo che in cose da donna, quindi gli ho detto di farti iniziare con questo" rimango qualche secondo in silenzio, non so se prenderlo come un complimento o cosa, decido la prima delle due ipotesi

"Beh, ci hai azzeccato, grazie" sorrido appena e lui annuisce riprendendo a guardare fuori, magari non è cosi male questo ragazzo.

Morti viventi||Daryl dixonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora