19 - NOSTALGIA

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Pov. Alex

Le note di Close as Strangers mi svegliano dolcemente.
Stanotte, per fortuna, non ho avuto incubi. Sono le cinque e mi alzo veloce per andare a fare un po' di allenamento prima della partenza. Chiamo immediatamente Cory e, indossando una tuta, scendo a portare i miei vestiti per dopo nello spogliatoio.
Poi indosso le cuffiette ed esco nel parco a correre. Immediatamente avverto la sensazione di essere osservata, ma stavolta so che è Cory perciò la ignoro e proseguo tranquilla.
Dopo circa 45 minuti rientro e mi dirigo in palestra per fare un po' di kick-boxing e verso le sei e mezza vado a farmi una doccia veloce prima di tuffarmi in piscina.
Le vasche scorrono veloci e senza quasi accorgermene sono le sette ed un quarto.
Esco rapida e vado nuovamente alle docce. Alle sette e trenta sono pronta e salgo a svegliare Abby ed i ragazzi, scendendo poi velocemente in cucina a preparare la colazione.
Alle otto e trenta siamo tutti pronti per la partenza.
Salutare Abby mi rattrista, non ci vedremo fino a maggio, ma le prometto di chiamarla spesso.
Dopo la lascio un po' sola con Cal mentre con gli altri ragazzi ci dirigiamo al furgone a caricare i bagagli.

È la prima volta che parto senza Louis o Zayn e la cosa mi agita un poco. Ash se ne accorge e mi abbraccia dolcemente 

"Tranquilla, ci sono qui io. Ci siamo tutti. Non ti accorgerai neppure del tempo che passa e presto li potrai rivedere" mi dice immaginando subito a chi sto pensando.

Sempre avvolta dalle sue braccia entro nel furgone e vado a sedermi tra lui e Luke. Anche quest'ultimo, vedendomi un po' giù, mi avvolge in un abbraccio tenerissimo.

Cullata da entrambi quasi non mi accorgo di essere già in aeroporto. Velocemente ci dirigiamo al check-in 

"ALEX" sento gridare alle mie spalle. 

Mi volto e vedo John e Kim corrermi incontro 

"Volevamo salutarti. Non ci vedremo per molto tempo. Fai buon viaggio e divertiti piccola" mi dicono avvolgendomi tra le braccia. 

Non riesco a trattenermi più ed alcune lacrime mi rigano le guance.

La mia mente ritorna in Italia, a quando sono partita per Londra.
I miei genitori non mi hanno neppure accompagnata all'aeroporto.
Mi hanno fatto portare in auto da Gerardo, il nostro autista, salutandomi con una fredda stretta di mano sulla soglia di casa.
Da allora non li ho più neppure sentiti telefonicamente.
So che ogni tanto chiamano John, ma non hanno mai neppure chiesto di parlarmi.
Invece Kim e John, pur lasciandomi il mio spazio, mi sono stati sempre vicini. Mi hanno supportata sempre con gli incubi e le scelte sia scolastiche che lavorative.
Sono loro la mia vera famiglia, o almeno quella che io riconosco come tale!

Purtroppo dopo pochi minuti devo sciogliermi dal loro abbraccio e salutarli, ma gli prometto di chiamarli presto. Fatto ciò passo sotto al metal detector e mi riunisco ai ragazzi.
In aereo mi trovo seduta tra Luke e Michael con Ash, Cal e Joe davanti e Dave e Cory dietro. Io non ho molta voglia di parlare perciò mi metto le cuffiette e dopo poco, persa nella musica, mi addormento.


Pov. Luke

In aereo Alex è seduta accanto a me.
È da stamani che la vedo triste, sicuramente sta pensando a Louis, Zayn ed Abby.
Da quello che ho capito non si è mai allontanata da Londra senza almeno uno di loro.
Inoltre l'incontro con John e Kim di poco fa l'ha sicuramente turbata, ma credo che le abbia fatto anche piacere.
Poco dopo il decollo si spengono le spie delle cinture e tutti quanti le sganciamo.
Subito dopo Alex si mette le cuffiette e chiude gli occhi, stamani si è alzata presto e credo che non le farà male riposarsi un poco, tanto qui non c'è molto da fare.
Dopo pochi minuti la sua testa si appoggia alla mia spalla e mi accorgo che si è addormentata. Anche Ash, Cal e Mike stanno dormendo, o almeno così sembra, mentre Joe sta leggendo un libro.
Lentamente e senza svegliarla allungo il mio braccio intorno alle sue spalle in modo che la sua testa poggi sul mio petto, così starà senz'altro più comoda.
Istintivamente le bacio la testa ed inizio ad accarezzarle i capelli con movimenti lenti, ma regolari.
In questa posizione il suo profumo mi inonda le narici. È un'essenza dolce ma avvolgente, credo sia gelsomino.
Respirare il suo profumo ed averla così appoggiata a me mi fa un certo effetto e non riesco ad addormentarmi pur avendo ancora sonno.
Vorrei poterla tenere sempre così tra le mie braccia.
È talmente tanto bella e dolce in questo momento che vorrei chinarmi sul suo viso e baciarla, ma so che dopo mi odierebbe, perciò mi volto verso il finestrino e guardando le nuvole cerco di placare la mia eccitazione.

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