Capitolo 15

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- Signorina Clare che diamine ci fate qui?! - disse il ragazzo che ricordavo fosse Jacob. All'inizio pensai fosse qualcuno della famiglia Mikaelson ma per fortuna era solo lui.

- Mh... io ero... si.. ero qui - dissi balbettando.

- Meglio andare in salotto - disse pulendosi le scarpe sul tappeto e chiudendo la porta - Prego di qua - disse passando vicino le scale. La cucina era grande ma niente di così speciale.

- Allora,qual'è il vero motivo per cui siete qui? Dovete chiedere aiuto alla famiglia Mikaelson? -

- Assolutamente no - risposi ad alta voce.

- Oh.. scusate non volevo offendervi - disse lui dispiaciuto e diventato un pò rosso in viso. Si vedeva che era timido.

- No... scusatemi voi... sono Clare e voi come vi chiamate... non vorrei sbagliare il vostro nome - sorrisi in modo gentile. Lui sorrise e mi porse una mano.

- Jacob... ma può chiamarmi Jake - sorrisi - Allora volete del the signorina Clare? -

- Si grazie... - dissi ridendo. Era così carino. Mentre preparava il the, lo fissavo e pensavo a come dovesse essere brutto fare il "servo" dei Mikaelson.

- Lavorate per la famiglia Mikaelson? - gli chiesi sottovoce.

- Si... da poco - disse versando il the nelle tazze.

- È orribile stare sempre con loro vero? -

- Mh... diciamo di si. Si sentono i padroni del mondo e la persona che proprio non posso sopportare è il signor Niklaus. È molto lunatico - disse prendendo in mano il vassoio - Prego di qua - disse invitandomi con la mano a percorrere il corridoio di prima. Quando entrammo nel salotto rimasi stupita. Era così bello, elegante. Era perfetto. Rimasi in piedi a fissare i dipinti che erano appesi.

- Li ha dipinti il signor Mikaleson -

- Chi dei tanti? - dissi sorridendo.

- Mh... prima ditemi cosa ne pensate - disse sorridendo e posando il vassoio sul tavolino.

- Sono belli... e ognuno comunica qualcosa di diverso ma hanno una cosa in comune... - dissi guardandone uno in particolare -Esprimono solitudine - dissi convinta.

- Li ha dipinti il signor Niklaus - mi voltai stupita e lo guardai.

- Dipinge? -

- Si... è bravo vero? -

- Io... si credo di si. Ma solitudine quell'uomo? Ci dovrebbe essere solo odio nei suoi quadri oppure rabbia. Non può esserci solitudine... -

- Ci sono tante cose di questa famiglia che non so... mi dispiace. Adesso però bevete il the altrimenti si raffredda - annuii e mi sedetti sul divano. Era molto morbido e il tessuto era "delicato". Guardai Jake.

- Non ti siedi? -

- Io sono a disposizione di tutti ma non posso sedere con gli ospiti, o prendere un the. Faccio parte di un'altra casta -

- Beh solo per informarti, io vivo in quella casa - dissi portandolo vicino la finestra e mostrandola con un dito - Quindi sono una semplice contadina e forse la vostra casta è più alta della mia - dissi ridendo - Ora prendiamo questo the - dissi sedendomi e fissandolo. Fece un sospiro e si sedette.

- Se mi vedono i signori Mikaelson mi uccidono - disse ridendo. In realtà lo avrebbero ucciso letteralmente. Chissà se sapeva i mostri che erano quella famiglia. Mi porse una tazza di the. Era ancora caldo e mi scottai le mani.

- Oh aspettate - disse alzandosi di fretta e andando vicino al camino

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- Oh aspettate - disse alzandosi di fretta e andando vicino al camino. Accese il fuoco e un bel calore invase il salotto -direi che va meglio- disse sedendosi. Sorrisi e guardai il the. Aveva un bell'aspetto ma guardandolo mi venne la nausea. Non mangiavo da quasi due giorni ma non avevo per niente fame. Il mio stomaco era completamente chiuso.

- Allora? - sentii all'improvviso la voce di Jake.

- Come? - dissi alzando lo sguardo. Notai che aveva degli splendidi occhi azzurri.

- Vi ho chiesto se a voi piace dipingere... -

- Oh, no. A me piace disegnare. Magari qualche volta potete venire a casa così ve li faccio vedere - dissi posando la tazza sul vassoio e sorridendo.

- Non credo che potrà venire - disse qualcuno entrando. Era Elijah. Dietro di lui vidi Klaus, Kol, Rebekah e Marcel. Praticamente tutta la famiglia. Jake subito si alzò dal divano e abbassò lo sguardo. Io lo guardai dispiaciuta.

- Adesso prendi il the, seduto sul nostro divano con degli sconosciuti? - disse Elijah. Lo guardai stupita. Mi alzai.

- Mi dispiace signor Mikaleson -

- Oh certo che ti dispiace - disse Klaus avvicinandosi e dandogli uno schiaffo. Jake girò la faccia a tenne lo sguardo basso. Aveva le lacrime agli occhi.

- Ma siete impazzito?- dissi urlando e mettendomi davanti a Jacob.

- Signorina Clare... - disse Jake sottovoce.

- Lasciatelo stare- dissi guardando con odio Klaus.

- Volete dare degli ordini a me? - disse urlando. Sentii un groppo in gola. Nessuno aveva urlato così forte di fronte a me. Mi spaventava.

- Non siete nessuno. Siete solo un mostro che prende tutto quello che vuole quando vuole, tratta male gli altri perché è abituato a stare solo, siete una persona che in fondo tutti odiano perché siete crudele, avete un animo malvagio e vi odio - dissi urlando e avvicinandomi a lui.

Lo vedevo indietreggiare, vedevo indietreggiare tutti. Mi sentivo le mani bruciare e la gola mi si era seccata.

- Signorina Clare dovete calmarvi - disse Kol urlando. Nella mia mente c'era solo l'immagine di Klaus che urlava. Che mi spaventava.

- Signorina Clare - disse di nuovo.

"Siete una persona speciale signorina Clare e non meritate di far parte del mio mondo".

Fu quello che mi disse la notte del mio compleanno. Perché me lo disse? Perché ora invece mi odiava? All'improvviso una mano mi prese il braccio e tutto tornò normale. Guardai la mano. Avevo le lacrime agli occhi. Vidi Elijah che mi stringeva il polso e mi guardava negli occhi. Aveva il respiro affannato.

- L'ho fatto di nuovo... - dissi cominciando a piangere -l'ho fatto di nuovo- dissi per poi sentire le braccia di Elijah stringermi. Avevo le mani al petto e sentivo il battito del suo cuore.

-signorina Clare avete bisogno di mio fratello Kol- disse accarezzandomi i capelli e sospirando. Non riuscivo a staccarmi... stavo bene in quelle braccia. Annuii e mi staccai. Klaus mi fissava molto nervoso e Marcel lo tratteneva.

- Saremmo noi i mostri - urlò Niklaus. Abbassai lo sguardo e cominciai a sentirmi male. Ero anche io un mostro. Non avevo idea di quello che avevo fatto. Vidi tutti guardarmi così sposta Elijah ed uscii correndo al di fuori della casa. Pioveva di nuovo e il terreno era fangoso. Le mie lacrime si fondevano con le gocce di pioggia. Correvo, correvo. Non guardavo nulla.

Volevo solo sparire, non esistere più. Volevo che tutto quello che era successo non fosse mai accaduto. Volevo mia madre, la mia mamma defunta. Volevo mio padre, i biscotti della mamma di Julie, la mia migliore amica. Non volevo nient'altro che avere una vita normale ed essere felice. Mi accasciai a terra. Ero nel bel mezzo della campagna. Non vedevo né casa mia né casa dei Mikaelson. Non avevo idea di dove mi trovassi. Mi guardai intorno e non vedevo nulla di familiare. Dei cespugli si mossero.

Mi alzai da terra e camminai nella direzione opposta. Sentivo troppi rumori. Mi voltai per vedere se c'era qualcuno e quando mi rigirai finii contro qualcuno. Cominciai a tremare appena vidi quegli occhi. Non era possibile.

Heyyy. Eccomi qui con un altro capitolo. Allora, che ne dite? È carino? A quanto pare la dolce Clare ha un grande potere dentro di sé... mh... che cosa strana. Se volete lasciatemi dei commenti con scritto quello che pensate della storia e sempre se volete votate la storia. Non sono troppo carini Elijah e Clare? So però che molti di voi vorrebbero Klaus e Clare insieme... chi può dirlo ahaha. Di chi saranno questi occhi che la protagonista si ritrova davanti? Lo scoprirete presto. Un bacio♡

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