Capitolo 14

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La strada era umida e le persone in strada erano poche. Camminavo lentamente per tornare a casa. Mia zia era partita per "vendetta" e mi aveva lasciata sola. Effettivamente non volevo vederla ma adesso ero davvero sola. Non avevo una famiglia, Julie era andata chissà dove. Sarei rimasta per tutta la vita da sola in quella casa.

Arrivata in campagna ripensai a Klaus. Mi aveva "risparmiata". Certo che era strano quell'uomo. Salvarmi la vita e poi odiarmi? Che cosa contradditoria. Invece Elijah era stato gentile con me ma questo non toglieva il fatto che fosse un vampiro. Inoltre non potevo smettere di pensare a quello che dicevano che avevo fatto. Scaraventare Rebekah? Magia? Strega? Per loro era quasi tutto normale. Ma non per me. Quella non poteva essere la mia vita. Non poteva quella famiglia stravolgermi la vita perché doveva cominciare una guerra con mia zia.

Quando arrivai a casa, essa era tutta sottosopra. La dispensa era aperta, le sedie e la poltrona a terra. C'era acqua dappertutto. Salii di sopra nella mia camera e lì, invece, era tutto come lo avevo lasciato. Il libro era sul letto accanto ai fogli e alle matite. La finestra era aperta e c'era un vento gelido che inondava la stanza. Ripensando al disordine che c'era di sotto, pensai che era come se qualcuno avesse cercato qualcosa. Subito mi venne in mente il libro e zia Moe. Forse lo aveva cercato lei. Eppure esso era sul letto, in bella vista. Perché non prenderlo? Anzi perché non entrare in camera a cercarlo? Sbuffai e mi distesi sul letto senza preoccuparmi del macello che c'era di sotto.

 Guardai fuori la finestra. Il cielo era grigio, molto grigio, quasi nero. I rami degli alberi spogli si muovevano e non si vedevano uccelli volare. Era tutto calmo. Sembrava una normale giornata d'inverno ma dopo tutto quello che era successo non lo era affatto.

Come potevo vivere in un mondo così diverso da quello che credevo di conoscere?

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Come potevo vivere in un mondo così diverso da quello che credevo di conoscere?

Presi il libro e cominciai a sfogliarlo. C'erano foto e frasi strane. Lo buttai a terra e scesi di sotto. Non misi a posto nulla e presi lo scialle. Uscii di casa e andai da zia Moe. Sapendo che non c'era avrei potuto cercare in tutta tranquillità qualche "notizia" su quello strano mondo in cui vivevo. Quando passai davanti la villa dei Mikaelson pensai che forse anche andare lì mi sarebbe stato utile. Scoprire qualcosa sulla mia famiglia o su quella famiglia di vampiri? Proseguii per la mia strada.

La porta di casa di zia Moe era chiusa. Andai sul retro e anche quella porta era chiusa. Dovevo entrare in quella casa e non sapevo cosa fare. Era rimasta un'unica opzione: rompere una finestra ed entrare. Cercai sul terreno una pietra abbastanza grande. Quando la trovai feci un bel respiro e pensai che stavo per rompere una finestra di casa di zia Moe, la mia amata zia Moe. Presi il sasso e con tutta la forza che avevo lo scagliai contro il vetro. Questo si ruppe in mille pezzi. Camminai lentamente. C'era uno sgabello fuori casa, così lo usai per riuscire ad entrare dalla finestra. Sotto la finestra c'era un piccolo tavolino così quando entrai il vetro che ci era caduto sopra, mi graffiò leggermente le caviglie. Scesi dal tavolino e mi guardai intorno.

La casa era stranamente in ordine: i libri erano in libreria, i cuscini sulla poltrona, la cucina era molto pulita. Tutto troppo perfetto per zia Moe. Sulla tavola vidi della erbe, simili a quelle che c'erano in dispensa a casa il giorno prima. Mi avvicinai alla libreria. Non sapevo dove cominciare. Presi tutti i libri dallo scaffale più alto, mi sedetti e cominciai a leggerli uno ad uno. Tutti pieni di strani simboli e di strane parole in altre lingue. Forse erano libri di incantesimi.

Stetti a leggere per quasi 2 ore. Non ci capii nulla fino a quando non vidi un libro blu. Da esso usciva un foglio ti carta. Lo tolsi e lo lessi: magia nera. Magia nera? Un libro di magia nera. Lasciai cadere il libro mentre cominciai a sentire i miei occhi bruciare. Lo raccolsi e con tanta meraviglia lo sfogliai. Appena giravo pagina i miei occhi si spalancavano sempre di più. Le parole erano scritte in una lingua comprensibile e c'erano incantesimi di ogni tipo. Incantesimi che solo a leggerli facevano paura. Trasferirsi in un altro corpo, non invecchiare, far resuscitare i morti. Tutti queste azioni avevano delle conseguenze. Potevi essere posseduta dal male, restare per sempre nell'oscurità e non rivedere mai più la luce. Tutte cose spaventose.

 E poi lessi un incantesimo... quell'incantesimo. L'incantesimo che mi fecero da piccola, anzi prima di nascere. Era un incantesimo che ti faceva dimenticare tutto quello che aveva stabilito la strega, in quel caso i Mikaelson. Furono colpite da una maledizione e mia zia riuscì a salvarsi usando di nuovo la magia nera e trasferendo la maledizione a mio padre. Sentii la rabbia invadere il mio corpo. La odiavo con tutto il mio cuore...ma non potevo ucciderla. Non ci sarei mai riuscita. Forse però i Mikaelson avrebbero potuto farlo al posto mio, sarebbe bastato un incantesimo. Scossi la testa per far andare via quei pazzi e stupidi pensieri. Presi il libro di magia nera ed aprii la porta.

 Quando uscii sentii un vento gelido percorrermi il corpo così strinsi il libro a me e cominciai a camminare in direzione di casa mia. Quando però passai vicino la villa della famiglia di vampiri cambiai strada e mi diressi verso essa. Il cancelletto era aperto così lo spinsi leggermente ed entrai. Il giardino davanti casa era abbastanza grande e anche ben curato. La villa da fuori sembrava enorme. Quando arrivai davanti al portone pensai a quello che dovevo fare. Decisi semplicemente di provare ad aprire la porta. Con mio grande stupore quest'ultima era aperta. Così entrai in modo silenzioso.

Le luci erano accese e appena entrai la mia bocca si spalancò. Era grandissima. L'arredamento era stupendo e il colore delle pareti era bellissimo. Mi guardai un pò intorno. Non potevo credere che ero entrata nella tana del lupo, meglio dire vampiro. Non sapevo perchè ero lì e cosa dovevo cercare.

Rimasi affascinata dai meravigliosi dipinti che erano appesi. Per quanto fossero belli mi comunicavano un sentimento triste, come di solitudine. Rappresentava davvero bene il mio stato d'animo e mi rendeva ansiosa... come se in quel dipinto dai colori abbastanza chiari ci fosse una parte oscura, una parte buia. Mentre osservavo il quadro e mi avvicinavo ad esso, una voce mi fece sobbalzare. Quando mi voltai sentii un vuoto nello stomaco e il mio cuore cominciò a battere velocemente.

Heyyy. Eccomi finalmente qui con un nuovo capitolo. Sono stata impegnatissima ma non preoccupatevi arriveranno tanti capitoli. Non è molto avvincente come capitolo ma serve di collegamento con il prossimo. Voglio tanti commenti mi raccomando ahaha. Se vi va votate e condividete la storia. La domanda del giorno è: secondo voi chi è dietro le spalle di Clare? E secondo voi "combatterà" con i Mikaelson? Un bacio e a presto♡

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