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Erano passate diverse giornate tranquille fortunatamente ma i lividi sulla faccia non si decidevano a sparire soprattutto perché con il trucco non gli permettevo di prendere molta aria alla pelle.

Non ero più riuscita a parlare con Nick tranquillamente e il lupo che di solito sognavo la notte sembrava sparito tanto che cominciavo a credere di essermi immaginata tutto.

Una mattina molto tranquilla pensavo che tutto sarebbe andato normalmente, arrivò Molly con un delizioso sorriso sulle labbra. Quella mattina era arrivata ancora più tardi infatti gli JJJ e Nick erano già arrivati e c'erano altri clienti e quindi ero piuttosto indaffarata.

-Buongiorno!- disse Molly mentre correva a mettersi la divisa, io la salutai molto tranquillamente e lei ne parve molto sorpresa.

-Non sei arrabbiata?- disse. Sapevo che si riferiva al fatto del ritardo ma un imprevisto poteva capitare a tutti (a lei un po' troppo spesso).

Non mi diede il tempo di rispondere perché incominciò

-Non è colpa mia: mi ha chiamata Carmen e io sono andata da lei di corsa perché sapevo che magari avrebbe avuto bisogno di me e... io ero sicura che tu fossi già al bar così per evitare di fare un salto in lungo con la faccia ho rallentato e sono arrivata tardi- feci per tranquillizzarla, anche perché ormai tutti ci fissavano, ma prima che potessi parlare rincominciò

-Perdonami se ho approfittato di te!- quasi piangeva.

Io mi sentii in colpa ma anche in imbarazzo dato che tutti mi fissavano come se fossi un mostro.

Feci un respiro profondo e provai ad uscire da quella strana situazione.

-Stai tranquilla... lo avevo immaginato- lei mi sorrise e mi abbracciò.

-Allora... come sta Carmen?- chiesi mentre servivo del succo a Pat che era appena arrivato.

Lei mi fece un sorriso a trentadue denti e con soddisfazione mi annunciò.

-Carmen ci ha volute premiare per il fatto che siamo state autonome tutto questo tempo e... ci ha dato un giorno libero in modo che possiamo rilassarci-concluse saltellando.

-Ah!- e vedendo che Molly continuava a fisarmi capii che voleva che le facessi delle domande

-E... che cosa farai domani?-chiesi

-Ovvio starò tutto il tempo con te-annunciò

-Ok! Che cosa ti andrebbe di fare?-

-Io vorrei passare tutta la giornata in spiaggia- disse dubbiosa

-Va bene- dissi soltanto per poi andare a prendere delle ordinazioni.

Venni fermata da Nick che mi disse

-Sicura? ...un intera giornata al mare a pochi passi dall'acqua- avevo quel suo solito sorrisetto irritante e provocatore che mi infastidiva davanti, ma non gliela avrei mai data vinta ad un tipo come lui

-Sì sono sicurissima- dissi decisa, fece un sorrisetto irritante e continuò

-Se sei così sicura vuol dire che non ti tufferai... giusto- stavo per perdere la pazienza

-No non mi farò il bagno- lui ghignò e io per poco non gli gridavo contro dal nervoso

Voltai le spalle e tornai a lavoro, consapevole di avere perso una battaglia... ma non la guerra!

          J                                         J                                               J

La sera chiudemmo tardi per compensare un po' al fatto che il giorno dopo non avremmo lavorato.

Come al solito Nick si annunciò che mi avrebbe accompagnata all'hotel ma io gli risposi

-Non c'è il mare tra il bar e l'hotel, posso andare tranquillamente da sola...io... non ho bisogno di nessuno- l'ultima parte la dissi quasi in un sussurro, consapevole che era la filosofia che seguivo dopo che la mia seconda famiglia mi aveva abbandonata.

La mia filosofia non era del tutto sbagliata perché...chi fa da sé, fa per tre...vero??  Nell'ultimo periodo non ci credevo più, davvero stare da soli era vantaggioso? La mia titubanza aumentava sempre di più.

-Dai smettila...- mi disse con un mezzo sorriso e mi sconvolse sentire la sua voce con un tono dolcissimo

-...hai ragione non dovevo infastidirti-disse

Aspettava che io dicessi qualcosa ma non sapevo che cosa dire così dissi

-Formula meglio-lui mi guardo un po' male poi sorrise divertito e disse mentre faceva un inchino teatrale

-Posso avere l'onore di accompagnarla alla sua dimora?-

io risi e recitai con lui

-Le concedo questo piacere soltanto perché...- dissi ma poi scoppiai a ridere e continuai

-...ti sei praticamente reso ridicolo- conclusi tra le risate.

Lui arrossì e rise, ma poi con sguardo serio mi disse

-Farei di tutto per vederti sorridere- questa volta fui io ad arrossire e molto violentemente, poi lui continuò

-Sai mi sono accorto che io... nonostante il mio carattere sorrido più di te - io sorrisi lievemente

-E la cosa mi preoccupa- qui aveva ragione anche io ero preoccupata ma...

-Non c'è bisogno che fai il buffone per farmi ridere, perché il problema non sei tu e non sei costretto a rimediare ai danni degli altri- sorrisi

-Ma grazie-

La ragazza che non conosceva il suo segretoWhere stories live. Discover now