15

1.2K 86 1
                                    

Passarono diversi giorni  e iniziai a rendermi conto che per una volata mi stavo davvero divertendo.

Stavo facendo le cose che tutti fanno alla mia età e mi sentivo meno sola e diversa, tutto questo era accaduto grazie alle magnifiche persone che avevo incontrato ed ero perfino contenta di avere incontrato Nick che nonostante sia scontroso è anche una persona molto dolce e divertente.

Una mattina mi accorsi che quando Jack leggeva era nel suo mondo e non parlava con nessuno così decisi di chiedergli di che cosa trattasse il libro.

-La storia è ambientata in un epoca che non ti piace- disse secco

-Quindi dubito fortemente che il libro ti possa piacere... è il periodo della sottomissione della donna quindi non credo proprio che questo libro faccia per te-

-In effetti non è proprio il mio genere anche perché mi sarebbe venuto il nervoso alla prima ingiustizia e avrei lanciato il libro in mare-

Jack mi guarda negli occhi è chiude il libro incuriosito

-In quale epoca storica ti piacerebbe vivere?- non ci misi molto a rispondere anche perché la risposta la sapevo da tanto tempo dato che era argomento delle mie riflessioni quando ero da sola.

-Il periodo dei castelli... delle principesse e dei cavalieri!-dissi con un leggero sorriso in volto, lui parve divertito

-E come mai? Non mi aspettavo una risposta simile... principessa- mi prese in giro e io arrossii all'istante

-Perché era tutto più facile: tutti avevano un ruolo e sapevano che grazie alle ricche conoscenze si potevano inserire nel modo del lavoro con più facilità...-

-Quello anche adesso e si chiama raccomandazione- mi disse serio

-Si ma prima era differente...c'era chi poteva cambiare classe sociale ma era difficile-

-Non ti seguo... tu preferivi un mondo dove non c'era libertà di scelta?- chiese colpito

-Almeno in quel periodo un ruolo lo avevi quasi sicuramente perché seguivi le orme dei genitori e avevi un futuro protetto e...tuo... comunque nemmeno al giorno d'oggi c'è molta libertà di scelta non credi?- lui  tacque per un pezzo poi annuì

-...e anche la situazione sociale era migliore...-

-Qui credo proprio che ti sbagli!- si affrettò a dire

-Vuoi dire che tu preferiresti che fosse qualcun'atro a scegliere per chi ti deve corteggiare o chi ti deve sposare?!- mi disse piuttosto scosso e io spiegai

-Non voglio dire questo... soltanto che in quel periodo se una persona ti faceva una corte spudorata tu potevi stare più tranquillo che non fosse il comando del gioco "obbligo o verità", o che addirittura non ci sia una scommessa dietro...- feci una pausa nel timore che lo stessi annoiando ma lui mi fece segno di continuare.

-... beh! Io ho sempre amato la galanteria di un tempo e questo mi ha fatto pensare che fosse un'epoca più stabile rispetto a questa e mi ha sempre affascinata-

Stavo aspettando che mi dicesse qualcosa subito ma si prese tutti il tempo per riflettere per poi rispondere

-Ottimo punto di vista, ma credo che sia il fatto che hai paura di rischiare a condurti a questa conclusione- forse aveva ragione

-Saranno stati i miei quindici anni su una strada piena di buchi a condurmi in un epoca in cui forse sarebbe stata asfaltata- rimanemmo a fissarci un po' poi mi accorsi che lo stavo fissando e arrossii violentemente per poi mettermi al lavoro.

Era la prima volta che parlavo così a lungo con Jack e questo mi intimidiva un po' anche perché era un ragazzo tremendamente dolce tanto che era un po' scontroso, un tipo veramente curioso.

Mi resi presto conto che non avevo chiesto la sua di opinione a riguardo così con la scusa di pulire il tavolo mi avvicinai e lo fissai fino a quando lui non alzò lo sguardo, così mi feci coraggio e gli chiesi

-Mi sono scordata di chiedere la tua opinione- dissi e gli comparve un dolce sorriso.

-Nessuno ha mai osato chiedermi la mia opinione faccia a faccia...sei la prima, principessa- sorrisi timidamente

-Mi domando il perché...- lo guardai negli occhi

-Forse perché sei molto serio e a volte incuti timore-sussurrai, lui mi sorrise continuando a guardarmi

-Ma comunque cosa accade di solito quando ti chiedono la tua opinione- tornai seria perché ci tenevo davvero a capire come ragionasse

-Solitamente ignoro la domanda- mi sorrise e tornò a leggere, ma non mi detti per vinto.

-Posso almeno chiederti la tua opinione sulla mia opinione?- chiesi dolcemente

-Formula meglio la domanda-

-Vorrei sapere cosa ne pensi del mio ragionamento riguardo al periodo storico, ti sembrerà strano ma mi incuriosisce il tuo modo di pensare...-arrossii violentemente

-Credo che il fatto che tu abbia scelto quel periodo storico sia perché ci hai pensato su, ragionando sui pro e i contro a lungo.

Ma la domanda che vorrei porti è: se tu non ci avessi pensato a lungo e io ti avessi posto quella domanda tu che cosa avresti risposto?- era un ragazzo davvero colto e scommetto che come psicologo sarebbe stato adatto.

-Date le condizioni che non ho, non posso sapere che cosa avrei risposto...credo. Perché?-chiesi infine

-Perché questo è esattamente il mio modo di pensare:...provo a mettermi in situazioni differenti attraverso la mente per scoprire ogni sfumatura di me e questo mi permette di conoscermi al meglio e di sapere quello che voglio sempre, credo che sia un mio modo per facilitarmi la vita... o a volte a complicarmela perché mi stanco di quella situazione così calcolata e finisco per reagire di impulso- fece una pausa piuttosto lunga ma poi riprese

-Proprio come è successo con Patrick...comunque grazie per avermi aiutato quella volta- disse con un leggero sorriso dipinto sul volto. Prima che continuasse a parlare però lo interruppi perché c'era una domanda che mi ronzava nella testa da un po'.

-Ma se tu calcoli tutte le tue possibili reazioni, non perdi un po' il senso della vita? Intendo "cogli l'attimo" e tutti quei detti popolari che insegnano ad agire- fece una faccia dubbiosa sul volto e così mi spiegai meglio.

-Intendo: se un giorno ti accadesse un fatto in cui tu debba agire istintivamente ma tu sei abituato a calcolare, non sarebbe pericoloso o addirittura stupido?- conclusi quasi in un sussurro e nemmeno mi accorsi che lo stavo fissando negli occhi da un pezzo.

Distolsi subito lo sguardo e arrossii, lui dopo qualche momento di pausa mi rispose soltanto

-Sei davvero interessante...principessa- poi mi fissò per qualche istante mentre io lavoravo, ma alla fine tornò alla sua dolce lettura.

La ragazza che non conosceva il suo segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora