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La mattina mi alzai più felice del solito, ero contenta di essere stata un po' di tempo con Pat. Mi era mancato.

Era anche cambiato molto dall'ultima volta e di sicuro lo aveva fatto in meglio, perché non avevo mai parlato di lui del nostro legame affettivo; in effetti pensavo non gliene importasse nulla ma sono felice che non sia così.

Mi misi un vestito leggero giallo e portai in lavanderia gli altri, poi passai al trucco che era la cosa che mi pesava più di tutte anche perché comunque non avevo più visto Miriam da quel momento e comunque vorrei sapere che cavolo gli fosse passato per la mente.

Scesi e andai a fare colazione con "la coppietta felice"

-Buongiorno- dissi con un mezzo sorriso, non so perché ma quando vedevo Klee mi venivano in mente tutti i miei problemi

-Buongiorno- rispose Klee mentre sorseggiava il suo cappuccino in modo piuttosto rumoroso.

-Lo sapevi che Pat è qui?-chiesi curiosa e lei per poco non annega nella tazza

-Che?!- esclamò un po' troppo forte. Intanto Robert mi guardava male perché nuovamente avevo attirato l'attenzione su di me, ma non la facevo apposta.

-Sì, ieri sono uscita e ci siamo rincontrati un fast food-

Lei mi guardava allibita

-Tu, uscita?- No! Non mi andava di assistere all'euforia di Klee.

Le sorrisi maliziosamente poi mi alzai e me ne andai sciogliendo all'istante quell'espressione.

Poi chiesi alla signora del bancone della hall se avessero un reparto farmaceutico da qualche parte e lei alzò il sopracciglio facendomi capire che pensava che fossi una pazza così mi tolsi dai piedi all'istante e andai a prendere un collirio piuttosto forte in farmacia per Jeff che di certo oggi avrebbe avuto tutti gli occhi arrossati e mi diressi verso il bar che come al solito era deserto dato che Molly arrivava sempre tardi.

Iniziai a pulire il bancone con molta cura assicurandomi che anche gli angoli fossero ben puliti, me lo aveva insegnato Meggy il giorno in cui la prima famiglia mi aveva rifiutata e io ero rimasta in camera mia per due giorni; fino a quando lei non entrò con un carinissimo grembiule azzurro da cameriera e mi aveva costretta ad uscire dalla mia camera. Eravamo state tutto il giorno insieme a pulire dato che era l'unica cosa che poteva fare con me per non voltare le spalle ai suoi doveri, da quel giorno pulivo sempre io le finestre perché mi resi conto di quanto faceva per noi quella ossuta signora.

Quei pensieri mi fecero venire in mente tante anzi troppe emozioni una dietro l'altra e mi sentì svenire, mi aggrappai al bancone e mi sedetti da brava bambina e aspettai che il giramento finisse.

-Idiota- sentii da dietro mi voltai di scatto e vidi Nick, beh! Chi altro poteva insultarmi in quel modo senza pudore se non lui?

-Buongiorno anche a te!- dissi sarcastica

-Smettila di fare la stupida!- alza la voce, perché con me deve essere sempre così? Gli viene difficile farmi un sorriso ogni tanto?

-Ma che vuoi!-sbotto

Lui si avvicina e mi sbatte la mano contro la fronte

-Cos'hai la febbre perché dondolavi poco fa?-

-Un capogiro- dico in un sussurro.

Toglie la mano e si siede accanto a me  bruscamente mettendo il broncio come se fosse colpa mia e non mi guardava negli occhi teneva lo sguardo basso sul bancone.

Cadde il silenzio e mi sentii a disagio come non mai anche perché il giorno prima non sapevo che cosa mi fosse preso ma a ripesare che gli avevo sussurrato nell'orecchio ora mi sembrava una cosa troppo intima da fare ed ero completamente in imbarazzo.

La ragazza che non conosceva il suo segretoWhere stories live. Discover now