7

1.5K 96 1
                                    

La mattina dopo Molly era arrivata ancora prima di me e stava appendendo un manifesto che preannunciava una festa al bar per quella sera stessa.

La salutai anche se ero più concentrata al manifesto che a lei e molto probabilmente mi fu impossibile evitare una smorfia negativa perché iniziò a ridere facendomi arrossire lievemente.

Preparammo la frutta poi andai alla cassa e mi accorsi che c'era un biglietto da parte di Carmen:

Ciao splendide!

Mi dispiace di non essere passata di recente e di aver lasciato tutto su di voi,

ma sono molto impegnata con la mia famiglia che ha dei problemi economici

e di salute, giuro che questa sera proverò ad arrivare e a dirigere la festa ma

se non ci riuscissi lascio tutto a voi.

Purtroppo non sono riuscita a rimandarlo ma ci sarò! Anche perché devo fare

i conti con i guadagni e le perdite, tutta una procedura complicata. Finisco il

messaggio mandandovi un bacione e promettendomi che mi farò viva!

Carmen

Era incredibilmente sdolcinato quel messaggio ma mi ha fatto piuttosto piacere sapere che c'è una persona all'infuori di quelli del orfanotrofio che si preoccupano per me.

-Buongiorno- disse Jack mentre si sedeva al bancone. Aveva una maglietta nera e dei pantaloncini bianchi dall'aspetto comodo, sotto il braccio teneva un libro molto spesso, simili a quelli che piace leggere anche a me

-Buongiorno- risposi andandogli incontro

-Cosa posso portarti?- mi guardò un po' negli occhi tanto che mi costrinse a cambiare sguardo. Poi alla fine parlò

-Portami una frittella e... del succo di...- questa volta fui io a guardarlo intensamente, non so perché ma sentivo come se dovessi dargli qualche consiglio anche perché è quello che si aspetta da me. Alza lo sguardo

-Tu che cosa mi consigli? Gwen- non so perché ma quando pronunciò il mio nome mi sembrò chiaro che frutto potesse piacergli

-Credo che a te possa piacere il succo d'ananas, va bene?- annuì. Mi voltai per andare a soddisfare l'ordine mentre lui aveva aperto il libro e iniziato a leggere.

Non sono mai stata così terrorizzata al pensiero che quello che stavo per portare al bancone potesse non piacergli, forse perché di solito non ero io a scegliere per loro; comunque mi feci coraggio e glielo portai al bancone. Prima che potessi ritrarre il braccio Jack mi afferrò e io mi irrigidii incapace di guardare altro se non il mio polso, finalmente decisi di alzare lo sguardo e i nostri sguardi si incrociano. Lui mi guardava intensamente, mi resi conto che aveva un piccolo neo sotto l'occhio destro che gli dava un aria infantile; rilassai il polso e lui mi lasciò.

-Senti... riguardo quello che ti ha detto Nick- accennai un sorriso.

-Ma figurati non sono offesa, ho visto le ragazze che lo circondano di solito e si è semplicemente sbagliato sul mio conto... capita a tutti no?- mi guardò con dolcezza poi parlò

-Lui si vorrebbe scusare ma il suo dannato orgoglio glielo impedisce! E' troppo maturo per la sua età infatti è impaziente di dare una spiegazione a tutto come i bambini-

-Non preoccuparti...- iniziai

-Ieri mi ha accennato delle scuse ma si capisce che non ci è abituato- parve molto sorpreso da quello che gli avevo appena detto ma non fece in tempo o a parlare

La ragazza che non conosceva il suo segretoOnde histórias criam vida. Descubra agora