-Di che cosa stavate parlando?- Nick fece per parlare ma lo interruppi.

-Non ti riguarda- lei si voltò ancora verso di me poi si avvicinò tantissimo, tanto che ormai sentivamo l'una il respiro dell'altra

-Stai attenta- mi sussurra nell'orecchio poi mi tira una spallata e se ne va sculettando.

Nick si dirige verso di me, era a dir poco furioso e mi guardava come se volesse potermi infilzare con lo sguardo.

-Incosciente. Tu non sai nemmeno in che pasticcio ti sei cacciata-

-Non importa- risposi secca

-Potresti evitare di fare la dura senza motivo è qualcosa che mi irrita-

-Io non sto facendo proprio niente, com'è che non esiti a darmi dell'incosciente mentre quando c'è lei sembri un agnellino?-

-Smettila di fare la permalosa, e comunque la cosa non ti riguarda-

Davvero era capace di passare dal Nick gentile e dolce al Nick odioso e maleducato? Poi mi venne un dubbio

-La tua paura è lei?- lui rimase in silenzio

-Davvero?-ripresi. No! Stavo per giudicarlo e non andava bene perché infondo lui non mi aveva giudicata e non era rispettoso. La confusione mi assale, così mi voltai e mi diressi verso il bar il più in fretta possibile.

Arrivai al bar e entrai dentro dall'entrata posteriore, dietro di me sentivo i passi di Nick che sono più veloci dei miei.

Una volta dentro mi sedetti con la schiena contro la porta nascosta da tutti.

Molly mi vide ma mi portai un dito alle labbra come segno di fare silenzio, lei lo ricevette forte e chiaro. Aspettai ancora un po' prima di alzarmi e tornare dentro, poi quando decisi di farlo me ne pentii subito dato che nella curva  c'era Miriam.

Mi fulminò per un po' poi il suo sguardo ricadde su Molly che era accanto a me e la guardò con degli occhi pieni di divertimento.

-Ma guarda un po' è chi abbiamo qui, la coraggiosa e la tonta- tutte le ragazze dietro di lei risero, questa volta non la difesi se non imparava a farlo da sola vuol dire che non diventerà mai un adulta completa.

Quasi piangeva e mi dispiacque per lei, notai che il suo respiro si faceva più affannoso. Le tirai un leggero colpetto con il piede che sembrò non fargli niente, perché fissava il pavimento con ostinazione, non potevo proprio capirla perché io non mi ero mai fatta mettere i piedi in testa. D'un tratto mi resi conto che il colpetto che gli tirai aveva funzionato perché il suo sguardo si fece serio e si alzò a fronteggiare quello di Miriam.

-Tonta sarai tu!-sbotta, non è una risposta molto efficace. Miriam era sorpresa della risposta ma non si fece intimidire

-Cos'è ti sei svegliata dal tuo sonno di paura?-

-Magari, ma il tuo sonno anti intelligenza non è ancora finito vero?- sorrisi, questa era carina. Miriam si volta e se ne va ma si capiva che non si era arresa. Una persona come lei non accetterebbe di essere sconfitta per due volte consecutive da delle bariste fruttivendole. Rimanemmo un po' tutti in silenzio a guardare il suo passo deciso e affrettato allontanarsi insieme a quello delle sue tirapiedi dietro di lei.

.Ridicola.

-Grazie!- disse Molly mettendomi le braccia al collo quasi piangendo

-Non ho fatto niente!- dissi un po' sorpresa

-Si mi hai dato un colpetto e mi hai fatto capire che era il momento giusto per parlare- esclamò staccandosi da me.

Dietro di noi si aprirono delle risate genuine che mi fecero sorridere lievemente appena le sentii, erano di Johnny.

La ragazza che non conosceva il suo segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora