-Sto interrompendo qualcosa?- dice dall'altra parte del bancone Nick sgarbatamente.

-Non dovresti provarci con lui, in confronto a te non è un po' troppo grande?- mi prendeva in giro così gli risposi a tono.

-Forse... ma almeno non è un maleducato che s'intromette nelle discussioni che non lo riguardano- lo fulminai con lo sguardo e poi andai a pulire in frullatore dai pezzi di ananas tagliati. Aspettai un po' a servirlo altrimenti poi avremmo iniziato a litigare, quindi lo lasciai sbollire. Molly era stranamente silenziosa in cucina ed era da un pezzo che mescolava sempre lo stesso impasto, forse era per renderlo più gonfio ma di sicuro si era incantata nel vuoto e stava pensando profondamente a qualcosa. Non mi andava di avere una discussione perché non rientra nel mio carattere voler sapere tutto di tutti, ma prima che io possa distogliere lo sguardo si volta e mi vede: orride lievemente ma poi le salirono le lacrime agli occhi e mi venne incontro.

Non sapevo cosa fare e se fosse arrabbiata con me cosa avrebbe fatto? Mi avrebbe picchiato? Ma che cosa vado a pensare, non gli ho mai fatto niente. Forse è proprio per quello che è triste perché non è riuscita a restaurare una rapporto profondo con me, d'improvviso mi sento in colpa per non averlo capito prima che queste cose come la fiducia e l'amicizia per lei sono cose troppo importanti. Mi raggiunse e nel frattempo che veniva da me i suoi occhi si sono gonfiati e sono diventati tutti rossi e mi fissavano, arrivò e mi gettò le braccia al collo piangendo. Io mi bloccai e mi si bloccò anche i fiato.

-Gwen!- sia Nick che Jack mi stavano fissando, entrambi con un aria interrogativa sul volto.

-Ho bisogno di parlarti!- annuii anche se sapevo che non mi poteva vedere, poi in tutta fretta mi prese per il polso e mi portò sul retro del bar.

-Non voglio stare in silenzio mentre quella stupida della sorella della fidanzata di Nick viene e m'insulta!- la guardai sbalordita.

-Allora perché non ti difendi?- dissi con dolcezza, poi puntualizzai

-E comunque non è la sua fidanzata, lo ha detto lui-

-Io non sono come te... non mi so difendere come te-

-Hai bisogno che ti difenda io?-

-No,...- si fermò

-Sarebbe umiliante- mi venne rabbia, ma comunque non potevo capirla quindi sarebbe stato meglio che non aprissi bocca.

-Se vuoi puoi andare a casa e lasciare tutto a me... ma a parer mio sarebbe ancora più umiliante- poi mi voltai, sapendo che comunque non sono stata molto d'aiuto.

Andai a servire Nick ma dato che avevo un peso nello stomaco gli consegnai semplicemente il menù e mi voltai.

Ero certa che ci avrebbe messo poco così iniziai a mettere i ordine le poche cose che erano in giro.

Erano passati alcuni minuti ma ancora non aveva ordinato.

-Ce la fai entro domani o è indice di troppo sforzo mentale?- mi guardò male

-Se non sai che cosa scegliere fatti consigliare da lei- si intromise Jack

-Con me ha funzionato!- disse accennando il bicchiere di succo d'ananas vuoto.

-Sorprendimi!- disse Nick con voce gentile, mentre il suo sguardo mi perforava  e il suoi ghigno divertito mi faceva diventare pazza.

Iniziai a preparare la frittella e nel frattempo cercai un frutto che lo potesse rappresentare. Non era cattivo ma certamente non era gentile, però saltava nell'occhio e sono sicura che sotto sotto è dolce ma bisogna guardarlo in un ottica particolare; il fatto che è un idiota però non cambia.

Andai a prendere un pentolino e iniziai a fere uno sciroppo di lamponi.

Glielo servii senza guardarlo.

-Lampone?- chiese subito

-Sì, sei un piccolissimo frutto infastidito del fatto che sei sempre nell'occhio e che è la cosa che odia di più di sé. Sei aspro e acido e a primo impatto potresti non piacere a molte persone perché pizzichi la lingua e fai venire voglia alla gente di prenderti a pugni- poi mi fermai perché ora veniva la parte che rendeva quel frutto inadatto a lui.

-Ma di certo nel profondo sei molto dolce- sorrise divertito dalla mia incapacità di pronunciare quelle parole con disprezzo così prima che potesse stuzzicarmi ripresi.

-Nel tuo caso è molto in profondità dato che ci sono diversi strati di ottusità che la nascondono- mi voltai e andai a pulire.

Mi accorsi che Molly era tornata e che aveva già finito di pulire quello che avrei dovuto pulire io, mi guardò un istante poi distolse lo sguardo.

Io andai a fare i conti per Carmen perché credevo che chi avesse una famiglia dovesse tenerla in primo piano su tutto quindi mi sarei sentita male nel sapere che avrei potuto aiutarla ma non lo ho fatto. I conti non erano complicati come diceva Carmen ma non credo che lei avesse studiato.

Iniziai a contare, ma mi venne subito in mente che io oltre ad avere dei miei problemi pensavo a quelli dei miei conoscenti. Sono una stupida? Oppure faccio bene?

-Buono- disse Nick sperando di ottenere la mia attenzione, la ebbe più che altro perché un brivido di solitudine mi stava percorrendo la schiena.

-Lo dicevo che ti rappresentava!- esclamai

-Senti posso farti una domanda?- mi chiese, mi sorprese tantissimo la sua educazione.

-Dimmi-

-Ma tu hai fatto qualche lavoro da modella?-

-Certo che no! Sono una stupenda non ancora scoperta- rise lievemente e abbassò sguardo, Jack intanto rideva, divertito dalla mia risposta vanitosa.

-Strano che non ti abbiano mai contattata comunque- disse Nick poco convinto. Jack era già tornato a leggere il libro e dal suo sguardo sembrava che non desiderava altro da molto tempo. Deve essere molto occupato con il gruppo e poi essendo il maggiore dovrà prendersi cura di loro, non so perché ma noto una certa affinità con Nick. I loro sguardi sembrano sempre incontrarsi nello stesso momento come se ognuno sapesse che pensa l'altro senza nemmeno l'uso delle parole.

-Dimenticavo...- dissi rivolgendomi a Jack

-Come si chiama il vostro gruppo?- lui stacca lo sguardo del libro un po' imbronciato come se lo avessi disturbato ma poi mi fece un lieve sorriso.

-Noi siamo gli JJJ- sorrido, era facile ci sarei potuta arrivare anche da sola: Jack, Johnny e Jeff.

La ragazza che non conosceva il suo segretoWhere stories live. Discover now