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-"Non preoccuparti Klee non piangere, preferisco così sul serio"- recitai a Winter il mio carissimo amico lupo

-Le hai detto davvero questo?- annuii guardando il vuoto. Le parole che stavo citando le avevo dette alla mia "consulente di adozioni" Klee che per la sesta volta aveva ricevuto la notizia che la mia famiglia provvisoria non mi voleva più e che sarei dovuta ritornare all'orfanotrofio, ma l'unica che piangeva era lei; non che a me non dispiacesse intendiamoci, ma ormai mi ci ero abituata e infondo era colpa mia.

-Non credo che la sua vicinanza in queste occasioni ti sia d'aiuto. Quella ragazza ti farà venire l'esaurimento nervoso e sarò io a doverti consolare, come se non avessi già abbastanza problemi-disse furioso, in effetti lui non l' aveva mai sopportata Klee forse perché quella sua innocenza e mancanza di carattere che lo faceva infuriare.

-E che problemi avresti tu?- chiesi incuriosita

-Il cibo ad esempio, è una seccatura e di questi tempi non ci sono più tante lepri in giro!... E poi c'è quella Klee che si comporta da bambina, come se a te non facesse male il fatto di essere sbatacchiata da un edificio all'altro sembra che sia l'unica a soffrirne; che pensi al suo lavoro quella sfaticata invece di piangere!- era letteralmente furioso e i suoi occhi avevano le pupille dilatate, tanto che si vedeva solo una lieve striscia color ghiaccio tipico colore dei suoi occhi.  Ma non riuscii ad evitare di ridere perché infondo tutta questa situazione era strana. Il suo pelo foltissimo si era rizzato e ora sembrava un batuffolo di cotone, si scorgevano ancora le sue zampe grandi e forti che avevano i muscoli in tensione. Era grande più di un leone e molto spesso lo cavalcavo quindi posso dedurre che sia molto forte dato che solleva una ragazzina di quindici anni,   è molto dolce e simpatico: il mio migliore amico. Di questo ultimo periodo era molto turbato per il fatto di non riuscire da parecchio tempo a farmi sorridere, ma non era colpa sua solo che era una cosa che non mi andava, non né avevo proprio voglia. Il fatto è che la gente che mi stava intorno non mi dava novità rimaneva quella di sempre; le mie preoccupazioni rimanevano come i mie desideri irrealizzabili e la vita era talmente monotona e insulsa per me che mi ero addirittura scordata di ridere. Io non ci avevo fatto caso ma Winter se ne accorse subito e ne fu veramente turbato e seccato. Anche io non sapevo come rimediare, con il fatto che io non sorridevo nemmeno lui sorrideva e io mi sentii in colpa. Rimanemmo in silenzio per parecchio tempo ognuno pensando a cose diverse: molto probabilmente Winter ai suoi genitori che magari erano morti durante la grande guerra con le tenebre e io ai miei sogni.

-Vuoi tranquillizzarmi- dissi lanciandomi su di lui, che si mise in modo da potermi circondare con il corpo e lentamente annuii.

-Allora raccontami il nostro primo incontro- mi accoccolai vicino a lui in modo che il suo pelo potesse farmi da letto, anche se era quasi estate un tepore gradevole lo desideravo e intanto che mi avvolgeva  lui iniziò a raccontare.

-Un giorno molto simile a questo stavo cercando delle particolari bacche che mia mamma mi faceva mangiare da cucciolo e che mi faceva tornare ai tempi della desolata Terra Unìca quando ancora non era stata invasa dall'oscurità. Ero concentrato a seguire la scia di profumo di bacche quando mi resi conto che l'odore che seguivo era l'odore Reale, un profumo di fiori, di pioggia e di vento che solo alcune persone speciali hanno, così lo seguii e mi ritrovai al centro del boschetto. Il profumo si fermava lì, qualunque cosa profumasse di Reale era lì; aspettai per molto tempo ma non vidi nulla di strano. Quando però voltai le spalle per andarmene, una vocina mi fermò. "Aspetta!" non capii da dove veniva  fino a quando non vidi una graziosa bambina di sei anni scendere da un albero e venirmi incontro senza alcun timore. Appena quella bimba arrivò mi prese le orecchie e mi disse con una dolcezza indescrivibile "Sono morbidissime, lo sai che sei proprio bello!" Il mio cuore si era riempito di tenerezza e di amore e da quel momento sapevo che una ragazzina dolce e coraggiosa come te non ne avrei mai incontrate... così iniziai a leccarti la faccia- sorrisi, era bello passare del tempo con lui specialmente in questi momenti difficili.

La ragazza che non conosceva il suo segretoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant