Chapter 40

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ULTIMO CAPITOLO OMG
BUONA LETTURA.

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HARRY'S POV.
Sono le 7:45 e sono già pronto per passare a prendere Louis per poi dirigerci in aereo porto. Purtroppo, non avendo ancora la patente ci accompagnerà mia madre. Lei (come tutta la mia famiglia) è già a conoscenza della mia relazione con Lou e la approva completamente se non per il fatto che lui è umano. Fortunatamente, nonostante la mia famiglia provenga da tempi remoti ,ha mentalità molto aperte e comprende che l'amore non ha sesso. Scendo giù in salotto dove trovo mia madre intenta ad uscire fuori in garage e mia sorella Gemma che mi salutano.

«Buongiorno Haz» mi dice mia sorella rivolgendomi un bel sorriso e lasciandomi un bacio sulla guancia.
Ricambio il saluto fin troppo affettuoso per i miei gusti nonostante io adori la mia sorellina.

«Per quanto tempo starai via?» mi chiede con un filo di voce.

«Owh una settimana, ora scusami ma mamma mi sta aspettando in macchina. Ci sentiamo» dico sentendo il clacson da fuori.
Mi abbraccia per poi aggiungere un «Okay divertitevi!».

***
Do le istruzioni a mia madre per arrivare fino a casa di Lou «gira a sinistra» le dico indicandole la strada con un dito. «perfetto, è la terza casa sul lato destro»
Vedo già in lontananza Louis che sventola la mano in segno di saluto con un sorriso a trentadue denti. «Che carino che è» dice mia mamma. 'Oh lo so' penso tra me e me.
Lo saluto e nel frattempo apro il cofano per poi mettere i suoi due trolley di un colore bluastro all'interno.
Entra in macchina presentandosi a mia madre che fa lo stesso. Indossa una T-shirt con  una scritta di una band a me sconosciuta, skinny neri che gli fasciano perfettamente le sue gambe e il suo bel sedere sodo e un paio di vans.
L'aereo porto è qui vicino quindi non impieghiamo molto tempo per arrivarci.
Abbiamo il volo alle 8:15 quindi facciamo letteralmente le corse dato che sono già le 8:05. Facciamo il check-in e salutiamo mia mamma. Le lascio un leggero bacio sulla fronte e lei ricambia. «Harry stai attento!» le solite cose che le madri dicono ai propri figli. Lou mi prende la mano e iniziamo a correre per non perderci il volo. Mano nella mano saliamo e prendiamo posto.

«Harry, proprio non mi vuoi dire la nostra meta eh?» Louis mi chiede già conoscendo la mia risposta.

«mhh, fammici pensare...no»

«sei cattivo!» dice scherzando mettendo il broncio come un bambino. Metto il mio braccio in segno di 'protezione' intorno al suo collo e posso notare il suo piacere.
I suoi occhi si socchiudono dolcemente e va in letargo - per modo di dire, ovviamente -
Nel frattempo, posso osservare fuori dal finestrino al mio fianco, le nuvole che sembrano correre dietro l'aereo. Soffici e bianche.

***
«Allacciare le cinture di sicurezza, grazie per aver scelto la nostra compagnia» ci avvisa la voce metallica di un'hostess mentre sveglio Lou con qualche piccolo schiaffetto. «Lou!Lou!» gli dico mentre vedo i suoi occhi aprirsi.
«Benvenuti a Parigi» ci dice nuovamente la voce registrata rovinando la mia 'destinazione a sorpresa' .

«Beh...sorpresa!» gli rivolgo un sorriso che subito ricambia seguito da un bacio a stampo. Ci affrettiamo a scendere mentre posso vedere gli occhi di Louis sgranarsi nel vedere il bel paesaggio.

«Non so come ringraziarti Harry, davvero» era proprio questo il mio intento: vederlo felice. Prendiamo velocemente le valigie e fermo il primo taxi che vedo.

«Dove vi porto?» ci chiede un uomo sulla sessantina con un po' di barba.

«Il Paris Marriott Hotel Champs » gli dico stando attento alla pronuncia.

«Harry ma sei pazzo?! È l'hotel più prestigioso e costoso di Parigi!» mi sussurra Louis sconvolto mentre vedo l'autista mimarmi un 'ok'.

«Voglio che tutto sia perfetto...»

«Mi bastavi anche solo tu» mi intenerisco a quelle parole. La mia famiglia è abbastanza benestante e posso permettermi tutto questo quindi, mi rende felice vederlo così emozionato. A mio parere i soldi spesi bene sono quelli per i viaggi. Ho sempre amato viaggiare, visitare posti nuovi, scoprire nuove culture, nuovo cibo, insomma mi piace tutto dei viaggi; specialmente quando sei con la persona giusta.
Do la mancia al tassista e ci dirigiamo nella hall dell'albergo. Ad accoglierci sono due signorine sulla trentina che si affrettano ad andare nell'altra sala per porgerci le chiavi. Nell'attesa scruto bene la sala: c'è un divano in pelle rossa, un quadro antico al centro, due poltrone sempre dello stesso colore poste una di fronte all'altra. E poi una scala che porta ad un ascensore con delle rifiniture in fiori oro. Nel frattempo sono di ritorno le due signorine che ci porgono la nostra chiave:

«Ecco a voi, per qualsiasi cosa non esitate a chiamarci..» fanno abbassando la voce e facendo un occhiolino. Le incenerisco con lo sguardo non appena cercano di ammiccare con Louis e se ne vanno a gambe levate. Posso notare il sorriso di quest'ultimo farsi largo sul suo viso. Ci stiamo per dirigere in ascensore ma Louis mi ferma subito prendendomi con un braccio:
«No Harry ti prego, soffro di ambienti piccoli e chiusi. Andiamo per le scale?» mi chiede quasi supplicandomi.

«Va bene Louis, ma ti ricordo che lo sto facendo soltanto per te visto che siamo al quinto piano» gli rispondo. Mi rivolge un sorriso che mette in mostra i suoi bellissimi denti perfettamente diritti e bianchi.

Arrivati al nostro piano, dopo aver fatto un po di fatica, ci dirigiamo verso la nostra suite. Ci troviamo davanti alla porta numero: '318' e inserisco la chiave nella serratura. Apro subito e noto lo sguardo stupefatto di Louis che ammira la nostra stanza perfettamente addobbata, proprio come l'avevo chiesto. Ci sono una miriade di candele che portano al letto, quest'ultimo ha centinaia di petali di fiori sparsi che formano un cuore con la nostra foto. Per poco non piange e si butta tra le mie braccia:

«Harry, g-grazie di tutto. Non so davvero come ringraziarti, e non parlo solamente delle tante sorprese che mi stai facendo ma anche soltanto per la tua presenza. Ti amo e non smetterò mai di ripetertelo»

Mi inginocchio davanti a lui e gli mostro un anello in diamanti e:

«Louis, posso avere l'onore di essere il tuo fidanzato?»
Non riesce a trattenere le lacrime e mi abbraccia sussurrando al mio orecchio un 'sì' che a mala pena riesco a sentire.

«Come?» gli chiedo già a conoscenza della risposta.

«SI!» urla come un bambino che ha appena ricevuto il suo giocattolo.
Lo amo, lo amo incondizionatamente.

Bad // Larry Stylinson.Where stories live. Discover now