-ma che posto è?-

-mio padre ha ereditato questa casa da uno zio e noi di solito ci passiamo le vacanze,non è tanto grande ma è carina-

Appena entriamo si vede un salotto accogliente con colori caldi e le travi di legno sul soffitto.

-vieni andiamo di sopra-

Lo seguo con la valigia,mentre lui,con la sua,percorre una scala a chiocchiola abbastanza larga. Poi gira a destra ed entra in quella che deve essere la sua stanza. È beige con un grande letto matrimoniale al centro e una scrivania con un computer nell'angolo. Ma la cosa piú bella è la finestra sul soffitto che permette di vedere le stelle quando ci sarà buio.

Appoggiamo le valigie e poi usciamo per farmi vedere com'è li intorno. Usciamo da una porta finestra in sala e arriviamo in un cortile con un tavolo e delle sedie coperte da un gazebo. Piú avanti c'è un bosco,ed è proprio lí che,su un albero enorme,c'è una scaletta di legno che porta a una casetta sull'albero.

-dai saliamo-

-ok vai prima tu?-

-no piccola non mi perderei mai un'occasione per vedere il tuo sedere-

-pervertito-

Salgo per prima e subito dopo Davide mi raggiunge; è una piccola casetta interamente di legno,con un materasso a destra e un tavolino dall'altra parte. Poi sparsi in giro ci sono moltissimi giocattoli,soprattutto da maschio;palloni,macchinine,un binocolo,peluche,sassi e altri ancora. Tra tutti poi spunta una bambola bionda vestita interamente di rosa.

-questa l'ha costruita papá per me e Lorenzo quando eravamo piccoli,è da un po' che non ci veniamo,infatti ci sono ancora tutti i nostri vecchi giocattoli-

-anche questa è vostra?-dico prendendo in mano la bambola

-ahahah simpatica,no quella ce l'ha messa Annica perchè dice che la sua bambola puó curar i nostri giocattoli e che è la padrona di casa-

-che dolce-

-io e Lollo passavamo quassu intere mattinate e pomeriggi,era come il nostro rifugio-

Ci sdraiamo sul materasso abbracciati e mi racconta di tutti i giochi che facevano,dei loro sogni e delle loro bravate.

Verso le 7:30 torniamo nella casa per preparare la cena.

-tu mettiti pure comoda sul divano,ci penso io alla cena-

-tuu?-

-si perchè-

-amore ma tu non sai neanche cucinare!!-

-ei!!?! Non hai mai assaggiato il mio latte con i biscotti!!- dice scherzando indignato

-si,purtroppo. E metterci la farina direttamente dal sacchetto perchè pensavi fosse quello dello zucchero non è stata una buona idea-

-si forse è vero ma non preoccuparti faccio io-

-ok-

Mi siedo sul divano mentre guardo la televisione nell'attesa che Davide mi chiami per aiutarlo a cucinare,perchè so che lo fará. Pensavo bastassero cinque minuti al massimo per capire non ce la fará a cucinare da solo,ma sono passati 10 minuti e ancora non mi ha chiamato,mi sto ricredendo.

Passano altri cinque minuti e mi chiama.

-Ale puoi venire un attimo?-

-si arrivo- spengo la tv e vado in cucina-che c'è?-

-mi sa che avevi ragione,non so cucinare-

-te l'avevo detto,comunque,che cosa volevi cucinare?-

Il fratello del mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora