Capitolo 12

Depuis le début
                                    

Paine prese uno straccio e lo bagnò per pulire il pavimento.

"Cosa?"

Le arrivò la voce ovattata di Judy. Abbandonò lo strofinaccio e corse ad origliare.

"Sembrava di essere capitata in un film di spionaggio!" disse, entusiasta, Serena.

"Padre Cristoforo è stato assassinato?"

"Sì, è stato quest'uomo..." si tamponò il viso con il tovagliolo. "Mi sembra si chiamasse Robert..."

Paine si sentì mancare, il mondo vorticò ai suoi occhi, le orecchie le fischiavano. Le due donne parvero rimpicciolirsi, il corridoio allungarsi e le pareti oscillare. Il suo amico era in pericolo, doveva fare qualcosa per aiutarlo, ma cosa se non sapeva dove si nascondesse?

"Credo che sia un assassino..." disse Serena, turbata, "...e le dirò una cosa: qualche settimana fa, il giorno precedente alla scomparsa di Dorotea, la povera donna mi aveva confidato di aver visto un uomo aggirarsi in giardino!"

Judy poggiò una mano davanti la bocca, come se volesse bloccare un gemito di terrore. "Qui vicino? L'ha riferito ai soldati?"

Serena scosse il capo. "No. Me ne sono ricordata solo alla vista del giardino. Mi sono detta: e se fosse stato lui ad uccidere Dorotea?" Afferrò il braccio di Judy alla ricerca di conforto.

"Oh, cara, potrebbe essere. Ma lei doveva avvisare i soldati!" la rimproverò.

"Non si preoccupi, faranno una visita a tutti i parrocchiani per accertarsi che l'uomo non abbia preso di mira uno di noi. Hanno detto che predilige le bambine..."

"Assassino e pedofilo dunque!" bofonchiò Judy, terrorizzata.

"Sì. Padre Cristoforo deve averlo riconosciuto, a quanto pare è ricercato da molti anni. La povera Dorotea era una testimone scomoda, ma l'uomo non immagina che mi abbia avvisata prima di essere assassinata."

"Deve mettere Paine al sicuro."

Serena non ci aveva pensato, le era sfuggita dalla mente la piccola guastafeste. "Lo prenderanno, grazie al mio aiuto."

Paine avrebbe voluto urlare loro che Robert non poteva essere un assassino, che era un suo amico, ma non ne aveva le prove. Non lo conosceva abbastanza. Era Serena la serial killer di bambine, non Robert. Un lampo la attraversò e la fece riflettere: se i soldati stavano andando lì, avrebbero perquisito le case e avrebbero trovato i disegni compromettenti che Robert le aveva detto di nascondere, compreso il disegno che aveva fatto dell'uomo. Doveva nasconderli.

Eppure combaciava tutto. La storia che avevano raccontato a sua madre, il divieto di andare in chiesa. Forse Robert non voleva che lei venisse a conoscenza della sua vera identità.

Corse in camera e raccolse i disegni macabri che aveva nascosto momentaneamente sotto il letto. Li raccattò alla rinfusa. Vagò per qualche secondo alla ricerca di un oggetto che potesse contenerli. Sull'armadio individuò una vecchia scatola di scarpe invernali dove aveva riposto i quaderni della prima elementare. Accostò la sedia all'armadio e ci salì. Anche con quell'espediente non riusciva a raggiungerla. Riusciva a toccarla con la punta delle dita. Si tolse una pantofola e colpì più volte la scatola che finì sul pavimento. Si scoperchiò e il suo contenuto si sparpagliò ovunque. Saltò giù e la riempì con il tesoro segreto.

Solo in quel momento ricordò il disegno della donna misteriosa. Lo aveva attaccato al muro. Prima di metterlo nella scatola lo contemplò a lungo. Sentiva di avere un legame particolare con lei. I suoi occhi crudeli sembravano reali: in qualsiasi modo spostasse il foglio, le pupille sembravano seguirla, la guardavano continuamente. Anche in quel momento le stavano chiedendo di non dimenticarla, di avere sempre nella memoria il suo obiettivo.

L'Angelo della MorteOù les histoires vivent. Découvrez maintenant