CAPITOLO 34

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NAYA


I balli non mi erano mai piaciuti. Il motivo era che spesso i miei genitori mi ci portavano contro la mia volontà, poi odiavo i posti troppo affollati. Per lo più i balli fra casate c' erano delle etichette da rispettare cioè:

• non si può parlare ad alta voce, né di deve fare chiasso.

• si deve sempre venire accompagnati e dovete avere un partner con voi.

• si deve sempre moderare il linguaggio, non si può parlare in gergo o in dialetto e si deve rivolgere alle persone con lei, indipendentemente se sono minori o adulti.

Mi annoierei a parlare di altre regole, ma per fortuna nell' accademia non c' erano queste etichette. Però non mi piaceva il ballo lo stesso. Anzi non ero andato nella aula magna dove si svolgeva la festa. Ero rimasta nel giardino con Thorn accanto a me. Ci sarei entrata solamente quando Cathy e Carlos avrebbero cominciato il loro discorso.

Guardai i tacchi alti che avevo lasciato per terra, perché mi stavano torturando i piedi. Il vestito blu che portavo non aveva niente di sfarzoso, era solamente semplice e comodo.

Nel frattempo però la mia mente tornò all' incontro di Loras, Joshua Keily. Era tutta una coincidenza o me lo ero sognato?  Eppure sembrava tutto così reale. Non poteva essere, non era il frutto della mia immaginazione.

Iniziai a rilassarmi e chiusi gli occhi, mentre sentivo un fischettio fastidioso sulle mie orecchie. Ero finita in una villa totalmente diversa dalla mia e aveva un' aria molto familiare.

Non mi ci volle molto per capire che si trattava della villa dei Williams, ma sembrava ancora più cupo e inquietante del mio. Spinsi il cancello ed entrai nel giardino.

Sentivo diverse voci che mi chiamavano,  la maggior parte di quelle voci erano femminili. Arrivavano tutti quanti dagli alberi della casa, quindi ci misi la mano su una delle piante.

< riuscite a sentirmi? > Chiesi ad alta voce < ci riuscite?>

Passarono minuti di silenzio e tensione e  quasi presi un colpo, quando una mano spuntata fuori dall' albero mi afferrò il polso. La persona fece spuntare anche il suo viso; era una ragazza poco più grande di me e non c'  era niente di minaccioso nel suo sguardo. Anzi, sembrava parecchio spaventata. I suoi lunghissimi capelli castani erano sporchi e sparati in ogni parte e il suo viso era piuttosto emaciato. Mi ricordai di averla vista da qualche parte e mi resi conto che era la protetta del Lord Williams.

< per favore, tirami fuori di qui!> Gridò la ragazza con le lacrime agli occhi < ti prego! Ti prego!>

C' era un filo di disperazione nella sua voce e solo quello mi fece agire. Afferrai entrambi le braccia della ragazza e iniziai a tirarla con tutta la forza che avevo nel corpo. Ma non ci riuscivo, sembrava che qualcuno le stava tirando le gambe.

La ragazza non smetteva di piangere, strillare e implorarmi di aiutarla, ma alla fine accettai il fatto che non potevo fare niente per lei.

Altre due, quattro, otto e dieci braccia sbucarono fuori dall' albero e la afferarrono sugli piedi, sulle gambe e anche sulla vita. La forza che avevo si esaurì, lasciandola con quelle persone che la tiravano.

Sentii il suo urlo straziante prima di essere trascinata dentro l' albero. Mi alzai in piedi, incredula di tutto ciò che avevo visto.  Il mio istinto mi diceva di salvarla, così non so come, ma riuscii ad entrare dentro l' albero.

Sembrava che ci fosse un' universo parallelo in quella parte. Ero finita dentro ad una fitta foresta e faceva un freddo cane. Mi ricordai ancora di quello che dovevo fare e iniziai a cercarla.

la luce e il buio : I Figli della tempestaKde žijí příběhy. Začni objevovat