CAPITOLO 30

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NAYA

Gli occhi gialli e minacciosi di Thorn si puntarono su di me. Sembrava che fosse sul punto di volermi divorare. Avevo sentito dire che quando i draghi raggiungevano l' età adulta, il loro istinto li domina e dimenticano tutto. Proprio tutto.

L' idea che Thorn si fosse dimenticato di me mi spezzava il cuore. Alla fine ero ad avergli dato vita e per tutti quei mesi era stato vicino a me. Era inutile dire che mi sono affezzionata a lui, anzi per me era come se fosse mio figlio. Non potevo sopportare il fatto che in quel momento era diventato ostile anche nei miei confronti.

Thorn alzò il suo lunghissimo collo e fece un ruggito. Era assordante e terribile, come se volesse annunciarci la nostra morte.

< andate senza di me>
Dissi fermamente ai miei amici.

< cosa?> disse Michael incredulo < noi non ti lasceremo sola con...>

< ho detto andate senza di me> ripetei con un tono ancora più deciso < me la so cavare con lui e non insistete>

I miei amici mi guardarono increduli e dubitanti ma fecero come dissi io. Sebbene fosse diventato colossale e minaccioso, Thorn non mi faceva per niente paura. Guardai la mia spada ormai rotta e la buttai più lontano possibile. Il mio drago lo guardò e i suoi occhi tornarono su di me.

< Thorn> dissi con fermezza < smettila! Perché ti comporti così>

Thorn fece un ringhio di rimando.

< non ti permettere di rivolgerti alla persona che ti ha dato vita. Per quanto tu possa ringhiare e sbraitare contro di me non riuscirai ad intimidirmi>

Thorn fece un ruggito ancora più forte della prima e tornò a minacciarmi con lo sguardo. Aprì le fauci e uscì lava. Non sentii niente, a parte un calore insopportabile. Tutto attorno a me aveva lo stesso colore dorato della lava. Sapevo che mi stava bruciando viva, ma non capivo il motivo per cui non sentivo nessun dolore o perché il mio corpo rimaneva uguale a prima. Solo i miei vestiti stavano scomparendo.

Finalmente Thorn chiuse le fauci e i suoi occhi passarono dal minaccioso al sorpreso. Mi guardai per bene. Non avevo nessuna bruciatura sul corpo e né c' erano ceneri. I miei capelli si erano anneriti di più, ma nulla di grave. I miei vestiti non erano stati altrettanto fortunati, perché potevo vedere quello che restava ed era del tutto carbonizzato. Anche se ero totalmente nuda, non sentivo il gelo.

Thorn fece un verso di confusione. Neanch' io capivo il motivo per cui le fiamme non mi avevano fatto niente. Forse era dovuto al fatto che ero la creatrice del drago.

< vedi Thorn> dissi, con tutta la tranquillità del mondo < sono io che ti ho creato,  perché fai così?>

La sua faccia era metà fra confuso e minaccioso. Sembrava ancora diffidente con me, ma avevo intenzione di rimanere forte davanti a lui. Mi avvicinai sempre di più a lui. Lui non si allontanò e stava cominciando lentamente a perdere la sua espressione minacciosa. Chiusi delicatamente gli occhi e avvicinai la mia mano.

Era a quel punto che smise definitvamente di diffidare di me. Chinò la testa su di me e ricominciò a guardarmi con quell' espressione da tenerone. A quel punto non ce la feci più. Delle lacrime mi bagnarono il viso, ma riuscii a comunque a sorridere.

la luce e il buio : I Figli della tempestaWhere stories live. Discover now