Ogni lista avrà tre partecipanti, che avranno due settimane (ampliabili in caso di necessità) per scrivere una one-shot di massimo 2000 parole basandosi su di un'immagine. I racconti saranno poi letti da giudici del Team che decreteranno il vincitor...
Carissimi partecipanti, intanto grazie per aver partecipato. Nel caso della scrittura creativa, il premio più grande è la one-shot stessa, che vale molto più di qualsiasi bollino o pubblicità. Quindi non possiamo fare altro che congratularci con voi per il lavoro svolto e per averci concesso di leggere il frutto delle vostre menti. Prima di incoronare il vincitore, vi presentiamo le opinioni dei giudici sui vostri lavori, in ordine di iscrizione.
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REAL ESTATE di lucrash_87
L'incubo diventa sempre più inquietante, confuso e disturbante, fino a sfociare nell'immagine di prompt, usata molto bene nella scena clou. A una prima occhiata il finale lascia spiazzati, sembra non avere nulla a che fare con la prima parte, invece...
Allora, parliamo del finale e però... ci devi dire se abbiamo interpretato bene: il salvare/sovrascrivere i file pare essere il corrispettivo dell'incubo, ovvero doppione che ammazza il protagonista. La casa sulla collina dove chi vi entra viene eliminato parrebbe essere il cestino del pc. Quindi la one romanzeggia la personificazione dei file del pc? Mannie è il file disperso nella città disabitata (la cartella di foto della vecchia casa) che alla fine viene sovrascritto (quindi ucciso) dal suo doppione? Se così fosse, è geniale come sei riuscito a tirare fuori un horror partendo da una cosa così banale e quotidiana, ma ci teniamo ad avere conferma, perché qualche dubbio ce lo abbiamo.
A livello grammaticale nulla da segnalare, succede molto di rado, ottimo lavoro.
Detto questo non ci resta che farti i complimenti e augurarti buona scrittura!
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Lennyspillet09
Una one triste e intensa, forse un'originale metafora sulla depressione o comunque sull'insoddisfazione della propria vita che non fa altro che consumarla, e quando se ne diventa coscienti, a volte è troppo tardi e si rischia di arrivare a risultati estremi.
La prima cosa che ti dobbiamo far notare è che non hai utilizzato l'immagine fornita. Per quanto nel tuo racconto ci sia inquietudine e tensione crescente, purtroppo non possiamo in ogni caso considerarlo valido, ed è davvero un peccato.
Ci sono molte ripetizioni di parole (luce, avevo iniziato, boccetta, sangue, ombre deformi ripetuto in poche righe, "quel luogo" etc. attenta a passaggi come "la penna... era una penna; stessa struttura usata subito dopo in "la boccetta... era una boccetta"). Attenzione a picole imprecisioni come "ogni vo(l)ta che vi entravo" e le D eufoniche che è meglio non mettere quando non si incontrano vocali uguali (quindi meglio evitarle in: ed avevo, ad essere, ed infine, ed ancora, ad un). Con un pochino di cura in più la lettura risulterebbe ancora più piacevole. L'idea è originale, se vogliamo anche dark, da questo punto di vista non possiamo che farti i complimenti e augurarti buona scrittura!
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I MALESSERI DI UNO SPECCHIO di FilippoPiersanti
Iniziare con "alcune porte sbadigliavano" lascia un po' confusi, a prima vista pare un refuso, solo dopo si capisce che ha un senso specifico, ovvero la personificazione degli oggetti, che però (a parte lo specchio) viene mostrata solo qui e in "la doccia piange", quindi, forse, non è molto ben sfruttata.
Carina l'idea della personificazione dello specchio che "spia" le persone o ascolta i gorgoglii del gabinetto. In generale bella l'idea del mostrare la quotidianità attraverso gli occhi degli elementi della casa che osservano le persone e le famiglie succedersi, fino a essere rimpiazzati e finire in discarica.
Interessante e originale l'idea di trasformare l'immagine in uno scherzo architettato dal gemello cattivo, anche se è un attimino poco chiaro il funzionamento del macchinario.
Grammatica quasi perfetta, complimenti per stile e lessico, si segnalano un paio di imprecisioni in: creazione (manca il punto) Infatti; credo abbiamo(no). Inoltre in un paio d unti hai spezzato i dialoghi subito dopo la prima parola di una frase (ma - ... - sei in pigiama; non - ... - devi andare) il che spiazza il lettore e rende macchinosa la lettura.
Detto questo non ci resta che farti i complimenti e augurarti buona scrittura!
