58 - @cenereastrale

50 5 2
                                    

Lista 58

IL PECCATO E' NATURALE di cenereastrale

IL PECCATO E' NATURALE di cenereastrale

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Nei tuoi occhi sono viva.

Tra tormenti dell'anima e diavoli che mi porto dietro dal passato, sono viva, mia cara Luna, lo sapevi?

Lui adesso mi appartiene in eterno, l'ho aspettato così tanto da impazzire, ma, adesso, penso in questa radura, odorando le foglie bagnate di rugiada, che la pace l'ho trovata in questi occhi cupi.

Nuda passeggio, chè tanto questa è una landa desolata, e vado incontro a lui che poggiato al nostro albero mi aspetta a petto nudo e un paio di pantaloni lenti neri. Il suo sguardo s'illumina nel vedermi mentre io lo ammiro avvicinandomi passo dopo passo.

Ma io che ci posso fare se il nostro amore è così intenso da lasciarci sensa fiato? Che ci posso fare se i lunghi capelli neri mi coprono il seno, i capezzoli e solleticano la mia pelle? Che ci posso fare se lui mi guarda e porge la mano come a dire: "Vieni da me, Cassiopeia, stringi il tuo corpo al mio in un abbraccio e lasciati trasportare fino al cielo nero"?

Io quella mano gliela stringo, io a quel petto nudo mi appoggio, lo accarezzo e gli sussurro quanto mi è mancato, quanto lo amo.

Lui mi accarezza i capelli e mi dice di non preoccuparmi perchè questa notte è l'ultima da vivere così: di sfuggita. Il suo comandante, un mortale, lo ha congedato e adesso può vivere la sua vita senza scappatoie. Ma io, io posso? Lo farò accadere.

Non per nulla nessuno mi conosce, tranne la mia amata Luna che mi consiglia, veglia e illumina i miei pensieri più cupi.

Il mio passato a volta bussa nei miei pensieri, a volte si fa pesante, a volte la mancanza di affetto, che nei tempi andati era venuto meno, si ripresenta. A volte, l'essere lasciata sola, tradita e abbandonata mi rende arrabbiata, nervosa, triste, frustrata, nonostante siano passati anni. Ma certi traumi, certe mancanze segnano la propria esistenza; anche se il tempo scorre, non è detto che loro rimangano nel passato, anzi è più probabile che dopo migliaia di anni perseguitano le proprie vittime, scoraggiandole o regalando loro forza e coraggio. Io ho un po' tutte e tre. Lui invece ha solo coraggio. Coraggio per stare con me. Per affrontare il mio passato, ciò che comporta, ciò che crea, ciò che ci fa, colui che volontariamente ci lacera.

Quindi noi in questa notte limpida, in questa foresta in cui da lontano si sente il rumore di una piccola cascata, ci stringiamo, ci guardiamo, ci doniamo un bacio poco casto e per mano corriamo verso quell'acqua che scorre.

Insieme siamo fuoco, siamo acqua, siamo vento. Bruciamo tutto, spegniamo ciò che desideriamo ed esaltiamo ogni cosa.

È per questo che in un sorriso donatoci a vicenda mettiamo un piede nell'acqua fredda, piacevole, poi un altro e mano nella mano ci lasciamo trasportare dalla corrente, buttandoci in un tuffo dalla cascata.

Le risate echeggiano nella natura, tra gli alberi, i rami e le foglie, ma presto in acqua non solo riso è quello che ci contraddistingue, ciò che copre il rumore dell'acqua scorrere prepotentemente è il piacere di due corpi, è la felicità, la gioia, la libertà di due amanti, che trasportati dal desiderio si concedono all'amore sulle rive piene di foglie di rugiada in un desiderio carnale e passionale.

I pantaloni bagnati sono buttati a terra, ma io nuda sono già pronta sdraiata a terra incapace di osservare dal basso l'uomo che sopra di me mi promette amore eterno.

In fondo tra demoni e dei il peccato è naturale.

Tutto quello che volevo tempo addietro era che qualcuno mi amasse come era giusto che fosse, che mi accarezzasse la guancia e mi cullasse con le parole. Ma i parenti e i fratelli hanno saputo fare poco di tutto quello, quindi, sola, ho vissuto per migliaia di anni alla ricerca disperata di qualcuno che mi amasse e finalmente, dopo tempo, l'ho trovato. Lui è su di me, lui è immortale, come me, lui è caparbio, come me, lui è tenero e freddo, come me, lui non rivela molto se non amore, come me.

Toccami come nessuno ha mai fatto, perchè adesso non ho più paura, perchè adesso e per sempre sei tutto quello che desidero.

Osservo la Luna, che pare sorridermi, quando getto gli occhi lussuriosi in alto, mordendomi le labbra per trattenere il piacere. Lei, che è l'unica che sa, mi illumina e mi dice che va tutto bene.

Dovrei riverlargli tutto, ma forse sarebbe superfluo: lui conosce già la mia sofferenza.

È per questo che non do peso ai mie pensieri e abbasso il viso sui sui occhi che mi scrutano e chiedono pietà a me.

"A me?" Sussurro.

"A chi altro Cassiopeia?" Ansima.

*

Risaliamo la piccola collina, aggirando la cascata, mano nella mano. Mi tiene stretta e io osservo le nostre mani unite.

"Sai... tutta la mia vita passata a volte mi tormenta..."

"Lo so amore".

"Lo sai". Abbasso lo sguardo sui miei piedi nudi e ascolto il rumore delle foglie che vengono calpestate da noi, scricchiolano sotto i nostri piedi.

Lui annuisce, lo percepisco.

"E tu sai che con uno schiocco di dita posso farti dimenticare tutto? Posso fare qualsiasi cosa che tu desideri".

"Perché -".

"Perchè i demoni fanno questo: stringono patti".

Mi fermo improvvisamente, scosto in modo brusco la mia mano dalla sua e mi allontano di qualche passo.

"Vuoi fare un patto con me? Dimenticherei o sarei felice o chissà cosa per dieci anni e poi andrei all'inferno?" Getto quelle parole, sconvolta ma soprattutto arrabbiata.

"No, amore. Schioccherei le dita perché vorrei farlo".

Lui si avvicina, il mio viso si rilassa e cado a terra in ginocchio.

"Dopo tutto questo tempo ancora, a volte, ho paura di fidarmi". Dico piano. I capelli mi ricadono sul viso e il vento caldo inizia a soffiare.

Lui si avvicina a me, le foglie me lo fanno capire, me lo sussurrano come un segreto. Poggia un ginocchio a terra, poi con la sua grande mano mi scosta i capelli neri, li incastra dietro l'orecchio e mi accarezza il viso fino a poggiare due dita sotto il mento e delicatamente alzarmelo.

"Non mi fiderei neanche io di un demone che, spiegandosi male, fa capire alla propria amata di volerla mandare all'inferno, amore".

I nostri occhi sono l'ennesima conferma del sentimento assurdo che proviamo.

"Vieni qua, - mi fa alzare e intreccia le sue dita con le mie - andiamo a casa".

"Non voglio dimenticare, non voglio privarmi della sofferenza". Lui mi osserva.

"Va bene, amore. Ricorderai tutto allora".

Mi fermo, lo osservo, penso.

"Stringiti forte a me. Andiamo a brillare vicino la Luna".

Lui sorride e mi abbraccia stretta. Il suo corpo è quello che sento intorno al mio, la sua pelle, il suo desiderio incessante e il mio amore per lui, tanto che dimentico di concentrarmi per andare nel Cielo Nero.

Ma siamo lì e adesso brilliamo, liberi da ogni vincolo, solo lui e io a viveverci.

  

Sfida di Scrittura Creativa 2.0 (APERTA)Where stories live. Discover now