CAPITOLO 31

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Mentre siamo lì, da soli, Justin continua a guardarmi male. Non può davvero pensare che io faccia ciò che voglia lui, neanche mio padre mi dice quello che devo fare.

"Chiamalo, digli che non ci sei" insiste.

"Justin, non funziona così. Non puoi dirmi cosa fare o meno"

"Non ti sto dicendo cosa fare o meno, ti sto dicendo cosa tu vorresti fare"

"E cosa ne sai cosa vorrei fare io?"

"Preferisci stare con lui o con me?" Con te, senza dubbio... ma non te lo dirò mai.

"Justin, non abbiamo tre anni"

"Ma sappiamo comunque entrambi la risposta" che egocentrico narcisista.

"Smettila" gli dico

"Stai con me questa sera" adesso il suo tono di voce che cambia, diventa più caldo, ma non perde la sua fermezza.

"Gli avevo già detto di sì"

"Ed ora gli dici di no" Certo, lui la fa semplice.

"Dammi un buon motivo per non uscire con Derek"

"Perché divento matto ad immaginarti con lui". Questa risposta sarebbe sicuramente piaciuta a Jennifer. Ok, piace anche a me, ma non gli dirò mai neanche questo. Non ho ancora realmente capito se la sua sia gelosia o puro egoismo: il volere la ragazza nuova tutta per sé, il mostrare ancora la sua capacità di far cadere tutte ai suoi piedi.

"Geloso Miller?"

"Mai"

"Quindi non succederebbe nulla se questa sera uscissi con lui e scatterebbe un bacio" gli dico.

Vuole giocare ma sono molto a brava a farlo anche io.

"Soleil" dice stringendo le labbra in una linea sottile.

"Cosa, Justin?"

"Tu non bacerai proprio nessuno" mi si avvicina.

"Altrimenti?"

"Altrimenti mi avrai sulla coscienza quando sarò in galera"

"E perché mai?"

"Perché ucciderò chiunque provi a toccarti" afferma.

Forse non è gelosia ma possesso, nonostante questo non posso bloccare il mio cuore dal fare l'ennesima capriola per lui. Ma poi mi ricordo che io non sono sua e lui non è mio, non ci apparteniamo, non siamo legati.

"Questo è possesso, Miller"

"Potrebbe essere, Moore"

"Mi dispiace smontarlo ma non sono tua"

"Eppure nessuno ti ha toccata prima di me, sono stato il primo" mi dice, facendo riferimento alla mia confessione di quella sera a casa mia.

Vuole giocare sporco, bene. Se si gioca sporco, io so fare veramente schifo.

"Ma non sarai l'ultimo, Miller"

"Cosa stai dicendo?" dice sorpreso.

"Mi hai toccata per primo, è vero, ma non sarai l'unico a farlo"

"Soleil" si avvicina, ormai siamo davvero vicinissimi.

"Dimmi"

"Se vuoi qualcuno morto basta dirmelo, ho un buon avvocato a casa. Ora andiamo" mi dice innervosito ed io dentro di me sorrido.

Sun & Dark. Il sole oltre l'oscurità.Where stories live. Discover now