CAPITOLO 4

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Sono le 7:00 di mattina, vorrei poter dire di essermi appena svegliata ma, come al solito, il mio sonno è stato rotto dai miei incubi. Il sogno mi mette dinanzi una realtà che fingo non esista, una realtà che non ho elaborato e che non mi fa più chiudere occhio. Ogni notte il senso di colpa mi logora, il buio si appropria di tutta la luce e ciò che mi resta sono i miei occhi verdi che hanno paura di chiudersi. Così ho avuto tempo per farmi una doccia, sistemare i capelli, indossare la divisa della scuola, ed ora eccomi qui davanti allo specchio: capelli biondi che scendono lungo la schiena in piccole onde, occhi verdi contornati da un filo di mascara, pelle bianca e labbra rosee e carnose... Dio, mamma, sono così uguale a te ma non riesco ad avere metà della tua forza o del tuo amore da dare.

Scendo lo sguardo verso il basso, vedo la collana con il ciondolo del sole regalata dalla mamma, "tu sei la stella più grande del mondo amore mio, riesci a riempire di luce e calore la vita di tutti, nessuno potrà mai spegnerti", me lo ripeteva ogni notte prima di andare a dormire. Mi dispiace dirti, mamma, che il sole adesso è buio, ha perso la sua luce insieme a te.

Lascio scorrere lo sguardo sulla mia figura, fortunatamente non c'è nessuna divisa da indossare, così ho optato per una maglietta semplice bianca, un jeans largo e le mie amate converse nere platform con un piccolo sole. Gli anni di danza durante la mia infanzia hanno fatto sì che il mio corpo si sviluppasse in un determinato modo: seno piccolo, vita stretta ma sedere e gambe più toniche, che molto spesso attirano occhiate che non mi piacciono per niente, per questo quando mi è possibile cerco di nasconderle in pantaloni larghi.

Sono pronta, prendo lo zaino e mi dirigo giù in cucina. Appena oltrepasso la porta sento un odore di pancake, ed eccolo lì, papà, con a tavola la mia colazione preferita.

"Ho deciso di prepararti i pancake con la nutella e le fragole, così potrai iniziare la tua giornata al meglio" mi dice. Sono 10 anni, ormai, che si prende costantemente cura di me.

"Oh, papà, buongiorno... grazie mille, sarà sicuramente cosi" gli dico, più per tranquillizzare me che lui.

Mentre facciamo colazione papà mi informa che a breve andrà a lavorare nella sua nuova clinica, una delle più famose della California, mi dice che non sa quando riuscirà a tornare ma di non preoccuparmi perché chiamerà una domestica per pulire e preparare la cena, visto che per il pranzo sarò a scuola.

Dopo esserci dati gli ultimi aggiornamenti, sento il campanello suonare, saluto papà e mi dirigo fuori.
Apro ed eccola qui Jennifer, in tutta la sua bellezza, con jeans stretto ed una camicetta a mettere in mostra il suo fisico perfetto. A vederla da fuori sembra le classiche tipe figlie di papà, tutte perfette ed eleganti, ma conoscendola lo si capisce subito, in realtà, che tutto vuole tranne che attirare lo sguardo degli altri. Mi saluta con un abbraccio e ricambio la stretta. Nonostante la conosco da appena un giorno, non mi sento giudicata da lei, non mi sento a disagio.

"Mio fratello Nick avrebbe voluto portarci lui a scuola ma è passato a prenderlo il suo migliore amico in moto, però ho la mia macchina, andiamo."

"Non c'è nessun problema, anzi, ti ringrazio già per tutto questo"

Ci incamminiamo verso la sua Smart nera, la stessa che papà mi regalò appena preso la patente ma che ho abbandonato poco dopo. Seppur stare in macchina mi rilassa, mettermi al lato del guidatore è tutt'altro per me... quel posto mi fa immaginare la mamma, mi fa sentire come fossi lei, così ho deciso di smettere di guidare. Magari un giorno ci riproverò ma per ora va bene così.

Jennifer mi distrae dai miei pensieri: "sei pronta? Appena arriviamo andiamo in segreteria ma sicuramente avrai i miei stessi corsi, sono troppo felice di questo" le rivolgo un sorriso per la sua sincerità ma non so ricambiare questo suo entusiasmo, non sono mai stata brava in questo. Non che io non abbia avuto amici, anzi, uscivo, mi divertivo ma nessuno a cui mi sono legata davvero: questo significherebbe solo avere una persona in più per cui soffrire quando se ne andrà.

Sun & Dark. Il sole oltre l'oscurità.Where stories live. Discover now