CAPITOLO 5

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Siamo già alla fine dell'ultima lezione della giornata prima della mensa o almeno l'ultima tra i banchi perché Jennifer mi ha informata che ogni alunno deve scegliere uno sport per avere dei crediti extra, tra football, basket, cheerleader, pallavolo ed altri. Per una ballerina la scelta sembrerebbe facile ma io ho lasciato la danza da quel maledetto giorno, così ho deciso di seguire Jennifer nella pallavolo, tanto mi ha detto che a differenza della squadra di football, il tutto resta nelle quattro mura delle scuola, non ci sono partite da affrontare né niente.

Ascolto le ultime parole del professore, sono veramente bravissimi, anche se su alcune cose avendo papà sono già molto preparata, ho comunque seguito con interesse. Infatti, oltre l'imbarazzo iniziale provato appena entrata in classe quando mi sono ritrovata tutti gli occhi addosso, tutto è filato liscio.

Il professore ci saluta e va via, tutti gli studenti si alzano e pian piano lasciano l'aula.

"Dai Sole" dice Jennifer alzandosi, rido per la sua fretta e usciamo dall'aula.

Quando ci troviamo in mensa è davvero stracolma di studenti, sarà impossibile mangiare così ed io ho veramente molto bisogno di cibo. Ecco un mio problema: avere costantemente fame.
Guardo Jennifer e mi precede "tranquilla, essere la sorella di Nick ha i suoi vantaggi. Tutti gli altri fanno la fila ma loro hanno una sorta di accesso prioritario, quando arrivano tutti li lasciano passare" ma cosa? Davvero? E chi cazzo sono? Non sono abituata a queste cose e, sinceramente p, non le giudico del migliore dei modi. Credo che il rispetto per gli altri debba essere sempre al primo posto, che se lo meritino o meno.
Jennifer nota la mia faccia contrariata ed afferma "qui è una cosa normale Sole, dai vieni".
"No, Jen, non mi sembra il caso" dico ma poi vedo una mano alzata che ci chiama proprio davanti il bancone della mensa, è Nick.
"Ecco vedi, Nick ci sta aspettando" fortunatamente solo vorrei dire, ma mi trattengo e la seguo.

Nick è veramente solo e ci sta già aspettando con i vassoi vuoti in mano. "Dai ragazze, prendete quello che volete... ah, Soleil, non prendere assolutamente quella minestra" dice ridendo, guardo la minestra, ha un aspetto strano, sembra un intruglio di cose diverse, quasi come le pozioni magiche che fanno le streghe nei film, così affermo "non ne avevo intenzione" ridendo. Decido di prendere la cotoletta con le patatine, il panino e l'acqua; quando anche Jennifer e Nick hanno fatto ci dirigiamo verso i tavoli.
"Okay, ci vediamo dopo" afferma Nick.

Lo guardo sbalordita e pronuncio un "Scusa ma dove va?" verso Jennifer.

"Te l'ho detto Sole, nel tavolo che spetta loro". Me lo dice tranquilla ma quest'affermazione, in me, ha tutto un altro significato. È vero, non sono mai stata in mensa nel mio vecchio college ma per un mio volere, però immaginare Jennifer seduta sola in un tavolo con il fratello e gli amici a pochi metri da lei, mi rende nervosa, tanto da cambiare quasi la mia iniziale opinione su Nick.

Nel mentre siamo arrivati ad un tavolo infondo e ci sediamo, alzo lo sguardo e vedo Nick seduto insieme agli altri che si sono presentati questa mattina, con altri ragazzi vicino e poi tre ragazze, tra cui una spiccicata sul cazzo di quel Justin. Ovviamente: bello, antipatico e playboy. Anche badboy, no?

"E tu con chi stavi?" le chiedo contrariata, ancora immersa con la mente ad immaginare lei da sola, sperando con tutto il cuore di sbagliarmi.

"In realtà non mangiavo quasi mai in mensa, preferivo prendere il pranzo ed andare in giardino, nel mentre ascoltare musica... stavo bene da sola, davvero."

"Come poteva Nick permettere che tu stessi sola?"

"Abbiamo sempre litigato per questo ma vedi" mi indica il tavolo con il capo "tutto quel casino e quello stare al centro dell'attenzione non fa per me".

Sun & Dark. Il sole oltre l'oscurità.Where stories live. Discover now