28. Paure

114 6 0
                                    

-"E comunque, da quì in poi...."-

-"..vado da solo.."-

-"..con le mie forze..."-

Lydia

Non riuscivo a capacitarmi del comportamento di JJ. Sembrava che non gli importasse più, che non riuscisse più a controllare le sue emozioni.
Qualcosa era cambiato.. Ma non riuscivo ancora a capire che cosa..

-"JJ!"- sentii Pope richiamare il nostro amico che nel frattempo se ne stava andando via non prima di aver recuperato il suo zaino contenente ancora i soldi rubati. Maybank ignorò il richiamo e proseguì dritto per la sua strada con lo zaino in spalla. Trattenni a stento l'istinto di corrergli dietro per chiedergli una valida spiegazione di quel suo insolito comportamento. Il mio cuore voleva inseguirlo, ma la mia mente era fin troppo orgogliosa per concedermi tale privilegio.

Pope che non aveva intenzione, a differenza mia, di lasciarlo andare avanzò di qualche passo per poterlo raggiungere.

-"Ehi, aspetta"- disse John b bloccandolo per la spalla impedendogli di seguire JJ.

-"No, lascialo andare.."- proferì la bionda appoggiando l'idea di John b.

Lo guardammo tutti allontanarsi finché la sua figura non diveniva sempre più piccola. Finché non sparì completamente dietro la vegetazione che circondava quel lugubre posto..

Rafe

Stavo rientrando finalmente a casa dopo una lunga mattinata a fare da psicologo al piccolo e stupido cuore spezzato di Topper. Da quando si era lasciato, o meglio, da quando Sarah lo aveva scaricato per quel Pogue, io dovevo subirmi le sue lamentele da ragazzina innamorata. Ero felice che non stesse più con mia sorella dato che volevo il meglio per lei, e per quanto mi duoleva ammettere quel Routledge era il meglio. E poi, se Lydia si fidava di lui, perché non avrei dovuto farlo anch'io?

Ero esausto e il mio corpo esigeva di riposare. Dopo aver solcato l'ingresso della possente Villa Cameron mi diressi verso le scale ma qualcosa, o meglio la voce di qualcuno, attirò la mia attenzione..

-"Lo so l'uragano è stato devastante, e per molti è stata una tragedia ma, a volte, sai com'è..dopo la pioggia esce l'arcobaleno.."- risuonò l'odiosa voce di Rose.

-"Un nuovo progetto immobiliare: 16 ettari, immobili di pregio, sono tanti gli anziani che di notte vengono derubati da dei ragazzini..noi gli offriremo un'alternativa.."- continuò Miss Rosa-Confetto.
Ero sul punto di ritornare indietro con i miei passi e raggiungere in religioso silenzio la mia stanza, ma il mio istinto mi diceva di aspettare e di continuare ad origliare quella conversazione all'apparenza innocua. Mi avvicinai così alla porta dello studio di mio padre per osservare da vicino la scena che tanto mi aveva incuriosito.
Raggiunta la porta da cui provenivano le voci mi nascosi dietro una delle tante colonne portanti della villa e mi misi in ascolto. Notai subito come mio padre non degnò neanche di uno sguardo il "magnifico progetto" di Rose cosa che, per quanto mi facesse ridere, dovevo ammettere fosse al quanto strana..

-"Grazie piccola"- quel soprannome mi diede il volta stomaco.

-"Ehi, il mio Ward sbaverebbe difronte ad un'idea del genere"- si corrucciò lei, e non potevo di certo biasimarla, non perché mi stesse simpatica ma perché era la verità..mio padre non avrebbe mai scartato un'idea del genere..non da lei quantomeno..

A cosa stava pensando?

-"Scusa tesoro ora sono concentrato su una questione più grande di un progetto immobiliare"- ribattè lui.

"Questione più importante?" Ma di cosa stava parlando?

-"O Dio..Non dirmi che stai ancora cercando il tesoro nascosto, Ward ti parlo di 16 ettari a Vanderhost, ti prego.."-

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 25 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

𝐎𝐜𝐞𝐚𝐧 𝐁𝐥𝐮𝐞 𝐄𝐲𝐞𝐬 ┊𝑱𝑱 𝑴𝒂𝒚𝒃𝒂𝒏𝒌Where stories live. Discover now