15. Denmark Tanny

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Sarah

Lydia si congedò in camera sua lasciandomi da sola con John.

-"Allora? Che si fa?!"- chiese quest'ultimo dopo un pò.

-"A casa mia, ora"- dissi con tono che non ammetteva repliche e me ne andai senza aggiungere altro. Lydia aveva bisogno di riposarsi e io dovevo finire di medicare questo idiota che non guardava dove camminava, o meglio dove pedalava...

-"A casa tua?!?"- chiese leggermente allarmato raggiungendomi.

-"Sì John b, casa mia, c'è l'hai presente? Enorme, giardino, piscin–"- -"Sì c'è l'ho presente"- rispose interrompendomi e sbuffando come un bambino.

-"Perfetto! Seguimi allora"- e con questo mi diressi verso casa mia con John b che mi seguiva ancora con espressione contrariata.

Raggiungemmo velocemente Villa Cameron, dato che si trovava proprio di fianco a quella dei Brown. E con religioso silenzio tentai di zittire quella,  bella quanto fastidiosa, boccuccia di John b.

-"No, no, io non posso stare qui, è stata una pessima idea, se tuo padre mi vedesse qui....no, no Sarah io non posso rimanere"- ricominciò con i ripensamenti Booker.

-"Senti John b, ti devi fidare di me, ti fidi?"- cercai di essere calma e convincente.

-"No"- rispose guardandomi negli occhi.

-"Fantastico!"- proseguii verso l'entrata ignorandolo.

-"Ti ho detto di no!"- ribatté lui.

-"Infatti, ora basta chiacchiere entra"- dissi strattonandolo per un braccio per poi trascinarlo verso la proprietà Cameron.

-"Sai, non credo che tuo padre sia felice che un suo ex impiegato sanguini in casa sua"- continuava a blaterare dietro di me il moro.

-"Shhh, non sanguinare allora!"- risposi come se fosse la cosa più ovvia e stupida da fare. Lui non mi rispose e si limitò ad alzare gli occhi al cielo per poi ritornare a seguirmi. Aprii la porta d'ingresso il più silenziosamente possibile, ma poi...

-"Ehy, Jerry!"- non sapevo con certezza chi tra i due si fosse spaventato di più, ma fatto sta che lo spinsi in una camera qualsiasi lì vicino e mi appoggiai contro la parete aspettando che mio padre se ne andasse.

-"Non dirmi che non possiamo rinegoziare il tasso, noi possiamo rinegoziare il tasso, ed è quello che faremo, ok?"- continuò a parlare leggermente alterato mio padre al telefono.

-"Ciao!"- esclamai.

-"Che stai facendo?"- mi chiese a bassa voce per non farsi sentire dall'altra parte della linea.

-"Cosa? Che vuoi dire?"- chiesi agitandomi. Lui sospirò.

-"Chiudi la porta...dai tesoro"- disse per poi ritornare al telefono e uscire fuori in giardino.

-"Scusa.."- una volta che mi assicurai che fosse uscito definitivamente, presi nuovamente John b per il braccio per farlo uscire dal suo nascondiglio, per poi correre su per le scale.
Lo feci nuovamente. Entrai in una stanza qualsiasi per poi ammonirlo di restarci.

-"Entra, resta quì, torno subito!"- ordinai per poi andare a recuperare il kit di pronto soccorso in bagno. Forse avrei dovuto prendere quello di lys in prestito, ma ormai...

John b

Sarah mi aveva appena lasciato in una delle tante stanze di questo labirinto. Appoggiai lo zaino e iniziai a guardarmi intorno e....wow era bellissima, l'arredamento, i colori, la luce del sole che filtrava dalle grosse finestre che davano sui giardini ricchi di fiori di ogni forma e colore. Era stato tutto studiato nei minimi dettagli.
Ad un tratto notai sulla parete di sinistra della stanza il ritratto di un uomo e per non so quale motivo mi incuriosii non poco. Dopo avrei sicuramente chiesto maggiori informazioni a Sarah. Nel mentre venni distratto da un lampadario di cristallo che adornava la stanza. Accarezzai quelle pietre cristalline che calavano da esso come una pioggia di luce. Erano a dir poco stupende..

𝐎𝐜𝐞𝐚𝐧 𝐁𝐥𝐮𝐞 𝐄𝐲𝐞𝐬 ┊𝑱𝑱 𝑴𝒂𝒚𝒃𝒂𝒏𝒌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora