5. Scoperte

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Il giorno dopo mi svegliai e feci una colazione abbondante, agli occhi delle persone potrei sembrare abbastanza magra ma senza una colazione così non riuscirei cominciare la giornata.

Mi feci, dunque, preparare da Marléne, la cuoca, una degustazione di torte con la scusa di scegliere il gusto della torta per il mio compleanno. Ero ancora indecisa tra due, ovvero, la cheescake ai lamponi o il mio amato tiramisù, da quando lo assaggiai per la prima volta a 10 anni in Italia non ero più riuscita a farne a meno, in poche parole univa due delle mie più grandi passioni il caffè e i dolci, era perfetto.

Forse in fondo non ero tanto indecisa su quale gusto avrei scelto.

Dopo la colazione o degustazione, chiamatela come vi pare, salii in camera per prepararmi. Feci una breve doccia, indossai un semplice vestitino fucsia e ci abbinai un paio di sandali alti e, infine, legai i miei capelli in una semicoda.

Ero pronta pronta per uscire, salutai mio fratello e i miei genitori e finalmente uscii di casa.

Alla porta trovai una faccia amica, c'era Rafe ad aspettarmi fuori, Sarah gli avrà detto che sarei venuta,

-"ehi"- mi salutò regalandomi uno dei suoi sorrisi,

-"ehi, ciao, che ci fai qui?"- chiesi ricambiando il saluto,

-"ti accompagno allo yatch, se stai cercando Sarah, beh l'ho vista salirci 10 minuti fa"- rispose sorridente,

Non mi ha aspettato? questa me la paga pensai.

Dopo cinque minuti di chiacchiere e battutine stupide, arrivammo e Rafe mi aiutò a salire, forse non era stata una buona idea indossare i sandali alti..

Dopo avermi aiutata mi disse che mi avrebbe raggiunta più tardi, e così andò a parlare con i suoi amici kooks, e io, d'altro canto, andai a cercare Sarah.

Dopo un paio di minuti sentii la sua voce parlare con qualcuno ma non riuscivo a capire chi fosse,
decisi dunque di nascondermi dietro alla porta della cabina per osservare e ascoltare la conversazione...

-"hey, che ci fai qui? Stai meditando vendetta?"- chiese la mia amica sorridendo come se avesse appena colto qualcuno nelle mani nel sacco.

-"sì, eh sai che c'è? Dì pure a tuo padre che ho fatto esplodere la pompa di sentina del Druthers"- rispose una voce che sembra appartenere ad un ragazzo della nostra età. Mi sporgo un pò e riesco finalmente a dare un volto a quella voce misteriosa, si trattava di John b.

Il moro si trovava in piedi, al lato di quella specie di cabina, di fronte alla mia amica con le bombole di ossigeno in mano.

-"qui è tutto pronto devo solo riempire le bombole"- continuò lui, la situazione mi puzzava e in quel momento mi ritornò in mente la frase detta da Pope la sera della festa "non dovevamo dare nell'occhio" c'entrava forse qualcosa?

Ritornai alla conversazione dei due.
John b continuava a mettere le bombole nella sua barca, che in confronto alla nostra era più una barchetta che una barca.

-"hey stai bene? Perché a quanto pare il tuo occhio è abbastanza ridotto male"- disse la mia amica con un tono di preoccupazione, anche troppa a parer mio, non lo conosceva nemmeno.

-"sai che ti dico? Puoi anche dire a Topper di aver vinto questo round, ma fidati che il prossimo lo vincerò io"- e con questo salì velocemente sulla sua barca, come se non volesse rimanere un minuto di più in quel posto.

-"quindi ora vuoi instaurare un regime di terrore sull'isola?"- insistette la bionda avvicinandosi a lui.

-"scoppiano guerre per molto meno Sarah Cameron"- rispose il moro sciogliendo il nodo che teneva le due barche unite.

𝐎𝐜𝐞𝐚𝐧 𝐁𝐥𝐮𝐞 𝐄𝐲𝐞𝐬 ┊𝑱𝑱 𝑴𝒂𝒚𝒃𝒂𝒏𝒌Where stories live. Discover now