9- Taite

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E va bene. Non mi hanno rapata a zero. Né presa a cazzotti, versato lo sciroppo d'acero addosso o attaccato la gomma sui capelli, se è per questo.

No, niente di tremendo. Per fortuna.

Sienna e Athena si sono adoperate per applicarmi il nuovo biondo sulla testa -che non hanno sostituito con il verde o il blu e nemmeno con la crema depilatoria- e lo stanno facendo con grande maestria, da sembrare quasi due professioniste.

Sono piacevolmente sorpresa.

Chissà perché, credevo volessero tirarmi un brutto scherzo?

«Come hai imparato a tingere i capelli così bene?» Curioso mentre mi aiuta a sistemarmi con la testa all'indietro dentro il lavandino del piccolo bagno color pesca.

L'appartamento di Sienna, è più o meno grande uguale al mio, solo molto più carino. È allegro, solare, vissuto. Ci sono foto ovunque e il colore rosso magenta del divano, cuscini e tende, rende l'ambiente luminoso e caldo.

«Mia madre è la proprietaria del negozio di parrucchiera qui di fronte.» Apre l'acqua e controlla che sia alla temperatura perfetta.

«Oh! Davvero?»

Annuisce e mi fa cenno di arcuare di più il collo. «Da che ho tredici anni, il sabato e durante le vacanze, le do una mano. Dapprima spazzando semplicemente i pavimenti, o facendo gli shampoo alle clienti. Ma poi mi ha insegnato a usare phon, pettine e tinte. Presto mi istruirà anche a fare i tagli e nel mentre mi alleno sui manichini con le acconciature, così finito il liceo, mi potrà assumere a tempo pieno.»

«Vuoi diventare parrucchiera?»

Si chiude nelle spalle e mi passa lo shampoo sulla testa. Il massaggio delle sue dita è così piacevole, che rischio di addormentarmi. «Mi piace e mi diverte mettere le mani sulla testa degli altri. Appena avrò da parte abbastanza soldi, seguirò anche qualche corso professionale e comunque non avevo molta voglia di andare al college. Preferisco da subito guadagnarmi i miei soldi.»

«Capisco...» Sposto lo sguardo su Athena, la quale ci sta osservando con occhi azzurro chiaro accesi di sincero diletto, mentre si gusta un lecca-lecca allo sciroppo d'acero a forma di foglia. «Anche tu vuoi diventare parrucchiera?»

Lei sgrana le palpebre, con le guance tirate e il bastoncino di plastica bianco che spunta dalle labbra arricciate in avanti. «Io?» Si indica con un dito, sfilando il dolcetto con uno schiocco.

«No, lei è una specie di genio.» Interviene Sienna ridacchiando. «Andrà al MIT il prossimo anno», cinguetta con tono orgoglioso, un po' come farebbe una mamma.

«Aspetta a dirlo. Non mi hanno ancora accettata. Le risposte non inizieranno ad arrivare prima del mese prossimo», scuote il viso dai lineamenti tondi e aggraziati, lo sguardo solenne e un po' spaventato.

«Wow... il MIT?»

Athena dondola le spalle e morde il lecca-lecca. «Me la cavo con le cose scientifiche e vorrei diventare ingegnere aerospaziale.»

«Caspita...» Sussurro doppiamente colpita. Non lo avrei mai sospettato solamente guardandola, con quei capelli sempre stravaganti, i maglioni larghi che celano un po' le sue forme abbondanti e i jeans strappati.

È proprio vero che non bisognerebbe mai giudicare dalle apparenze... ed è un brutto vizio che confesso di avere da sempre.

«E tu?» Mi rigira la domanda Athena, lo sguardo brioso fisso su di me.

«Oh, io... io ho fatto domanda in un paio di College, ma spero di essere ammessa alla Columbia.»

«New York», approvano le ragazze. «E hai già chiaro il percorso di studi?»

ReviveWhere stories live. Discover now