74. Jeddah (Carlos) pt I

Start from the beginning
                                    

E poi c'era poco da indagare, la diagnosi era abbastanza semplice: "Hai preso la gastroenterite che sta girando, l'altro ieri c'erano altri tre meccanici messi uguale a te... vai in albergo, prendi una tachipirina e questo antidolorifico e riposati, vedrai che domani starai già meglio. Quando finisco qui vengo a trovarti in camera, ok?"

Lui aveva annuito, sollevato dall'idea di non dover affrontare la conferenza stampa, e aveva seguito il suo personal trainer che lo aiutava portando le sue cose verso la stanza di albergo.

Elsa era rimasta tutto il giorno in circuito al centro medico, mentre Max annaspava per rimanere a galla tra le domande incalzanti dei giornalisti, mentre gli occhi di tutti erano puntati sulla Redbull e tutti giovavano al rialzo nelle dichiarazioni scomode, alle sue orecchie quelle voci non arrivavano nemmeno.

Passava le ore accogliendo nel suo ambulatorio, ogni venti minuti, una giovane pilota diversa.
Era felice di farlo, si sentiva veramente utile. Elsa era stata la prima delegata dell'equipe medica nella storia della Federazione a scrivere due protocolli di esami di routine per ogni categoria. Uno per gli uomini, uno per le donne. Anche per la Formula Uno, anche se ancora non c'era nessuna donna nell'elenco degli iscritti alla categoria.

Non che i protocolli fossero poi molto diversi, nelle loro linee generali, nell'elenco delle prove fisiche a cui sottoporre i piloti, tra maschi e femmine non c'è differenza.
Ma, a livello di anatomia, il corpo maschile e il corpo femminile hanno delle differenze, dei parametri specifici che vanno considerati affinché tutti abbiano le stesse possibilità. Perché non basta trattare una donna come se fosse un uomo per ottenere la parità di genere, bisogna dare ad entrambi la possibilità di arrivare allo stesso risultato, ma senza ignorare le differenze, senza costringere le donne a confrontarsi con degli standard che, da sempre, non sono basati su di loro. 

Per questo, mentre i suoi colleghi maschi le ridevano dietro per quel protocollo differenziato per le pilota donna in Formula Uno che aveva stillato, Elsa ne andava fiera.
L'aveva messo in un cassetto, in attesa del giorno in cui potrà tirarlo fuori e migliorarlo mettendolo in pratica.

Segretamente spera di avere già davanti la ragazza che le farà tirare fuori quel foglio dal cassetto, non fa preferenze per nessuno, in Formula Uno Academy come in F1, ma dopo tanti anni nel mondo del motorsport sa riconoscere il talento... e Doriane, quella ragazzina che non ha ancora compiuto ventun anni ma ha già corso in Endourance alla pari con i piloti più forti in circolazione, di talento ne ha da vendere.

È timida e ancora un po' spaesata, non è disinvolta davanti alle telecamere come le sue colleghe abituate a fare le influencer ed è un po' tesa mentre attende su una sedia al centro medico il suo turno per la visita di controllo, ma appare con un sorriso così spontaneo e sincero appena vede Elsa e si sente molto più a suo agio davanti a un medico donna.

Quando finalmente finisce tutte le visite e le carte da firmare raggiunge l'albergo e va diretta verso la camera di Carlos Sainz. Bussa delicatamente sulla porta e sente qualcuno che si avvicina e vede la apre solo per uno spiraglio: "Chi è?" Chiede sussurrando una voce maschile con accento spagnolo.

"Sono la dottoressa Bardi" risponde Elsa, a sua volta sussurrando.
La porta si apre, ma a farla entrare nella stanza è il Carlos Sainz sbagliato, ovvero il padre del suo paziente.

Appena allunga un po' lo sguardo Elsa lo vede, Sainz Jr è disteso sul letto, con gli occhi chiusi.

"Mi scusi dottoressa, ha preso gli antidolorifici che gli ha prescritto lei e si è appena addormentato... se vuole lo sveglio così può visitarlo" le dice il padre di Carlos sempre parlando a bassa voce.

Elsa guarda Carlos che dorme, guarda l'altro Carlos che la sta guardando in un modo che significa 'se lo svegli adesso sei proprio crudele', guarda i due blister di pillole sul comodino e vede che ne manca una sola per tipo, quindi esattamente la dose che lei le aveva prescritto.

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now