54. See you again (Daniel)

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La mattina dopo il Gran Premio di Montecarlo, Elsa si sveglia presto, quasi all'alba, le piace dormire senza oscuranti alle finestre, per svegliarsi con i primi raggi di luce del sole invece della sveglia.

Sono le 6.33 e mancano ancora una ventina di minuti prima che le strade del principato comincino ad affollarsi di gente. Il paddock è già mezzo smontato, le strade quasi libere per la circolazione, molte persone hanno lavorato tutta la notte mentre la festa continuava e Elsa sa bene che gli operai sono convocati alle 7.30 per finire di smontare i prefabbricati del circo della Formula Uno che per una settimana ha animato e colorato le strade e che in poche ore viene tutto richiuso in casse, valigie e camion e spostato verso la Spagna.

Elsa si veste in fretta, senza fare colazione ed esce per fare una passeggiata, per godersi questi pochi minuti di tranquillità prima di dover pensare a rifare la valigia.

Il mare è calmo e scintilla sotto i primi raggi del sole, sulla superficie le barche e gli yacht galleggiano e ondeggiano, cullando il sonno dei facoltosi spettatori che continueranno a dormire ancora per un bel po'.

Elsa guarda il mare e pensa che è passato solo un anno. Solo un anno da quella telefonata che le ha stravolto di nuovo la vita, e aveva riportato Aaron e Jack da lei, anche se rimanevano dall'altra parte dell'oceano. 

Solo un anno da quando Daniel l'aveva accompagnata per la prima volta nel suo appartamento per consolarla mentre stava piangendo.

Quasi un anno da quando, davanti a queste stesse onde, si era specchiata nei suoi occhi e nel suo sorriso, e si erano dati un bacio.

In pochi mesi la sua vita era diventata molto più complicata, ma molto più piena. Anche il suo lavoro era diventato molto più intenso: la FIA spingeva per eliminare la seconda squadra di medici che si occupa della F2 e della F3 per dare tutto il lavoro al suo team. E in più volevano che lei, in quanto responsabile, si trasferisse a Monaco, perché fosse più vicina alla maggior parte dei piloti che ormai vive lì... Elsa era contraria ad entrambe le cose, eppure, anche contrattando e combattendo con le migliori delle sue doti diplomatiche, stava perdendo entrambe le battaglie.

L'inverno era stato difficile. Soprattutto gli ultimi mesi della stagione, mentre Daniel mentre concludeva le ultime gare in McLaren... Elsa lo vedeva stare male, e allo stesso tempo non poteva fare nulla per lui, mentre lui sembrava fare di tutto per lei. È stato proprio nel momento più difficile della sua carriere che Daniel l'ha aiutata a rincontrare Aaron e Jack invitandoli al GP di Austin. Elsa era stata tanto felice. Poche gare dopo era finito tutto. Daniel in Australia, senza posto in Formula Uno. Aaron e Jack in America, a spedirle qualche cartolina per Natale. Lei sola in Europa, sommersa dal lavoro da fare.

Non si erano visti per tutto l'inverno. 

No, non stavano insieme. 

Non c'era stato nemmeno un altro bacio. 

Non si sono sentiti tutti i giorni, la maggior parte del tempo l'avevano passata a contare le ore di differenza di fuso orario tra Perth e l'Italia, pensando l'uno all'altra, chiedendosi che cosa stesse facendo, se anche lui la stesse pensando, se anche lei stesse solo aspettando di trovare una scusa per scrivergli.

È stato alla messa di Natale che si è resa conto che qualcosa dentro di lei era cambiato. Avvolta nel suo cappotto rosso, accanto ai suoi genitori e ai suoi parenti, in mezzo agli amici di una vita fa, tutti venuti in chiesa con le loro famiglie, tanti suoi coetanei con in braccio i loro bambini. È stato in quel momento che le è capitato di pensare a lui. 

Non è facile ammettere che nella tua vita perfetta manca qualcosa, e soprattutto non è facile ammettere che ti manca qualcuno. Soprattutto se lui si trova dall'altra parte del mondo, e ammettere che ti manca può solo farti venire voglia di piangere. Cercava di allontanare quel pensiero. Innamorarsi è sempre un gran casino. E nella sua vita ne aveva combinati già troppi. 

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now