4.2 Il Diario e La Promessa

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Lily si sbagliava -e non poco- a definire Jules un Sole.
I Soli, come dei magneti, attiravano indistintamente ogni creatura, consentendo loro di orbitargli attorno per tutto il tempo che gli fosse sembrato necessario, con pazienza ed armonia.
I Soli riscaldavano con i loro brillanti sorrisi, il loro modo di fare ammaliante, energico e giocoso e nessuno si stancava mai di quell'incredibile calore che si irradiava in corpi e menti, che trasmetteva gioia e positività e che, con l'impeto di un uragano, spezzava quei freddi silenzi e quelle parole non dette, troppo timide e spaventate per mostrarsi anche solo ai loro raggi.
I Soli erano i motori portanti dell'universo, stelle forti, grandi, luminose e portatrici di vita, ma anche detentrici di una tale pressione e forza distruttiva in grado di travolgere per chilometri interi ciò che si imbatteva sul loro cammino. Oppure, semplicemente, di esplodere, ponendo fine ad un regno da essi stessi generato.

Da brava Sole, infatti, Lily era diventata l'oggetto del desiderio di tutti i bambini non appena avevano notato la sua presenza sul pulmino e persino a scuola, quando la maestra Hannah l'aveva presentata con orgoglio e si erano fiondati come asteroidi verso di lei, accerchiandola e ingabbiandola in uno stormo di domande, complimenti e inviti a giocare e a fare amicizia.
Venne coccolata, riempita di carezze e stralci di merenda, completamente immersa in un ambiente a lei confortevole, fatto di colori, magia, finali felici e un popolo che la venerava come una vera regina.
Per lei, solo cose belle.
Per lei, solo sguardi colmi di curiosità ed ammirazione, luminosi al cospetto di un Sole custode di stelle, un essere tanto speciale quanto raro, intoccabile come un diamante.

In questo, quindi, Lily aveva detto una bugia: come poteva una Luna come lui essere definita Sole solo per via dei suoi occhi?
Jules possedeva dei Soli soltanto l'ultimo punto, ma con un unica differenza: l'implosione. Si sarebbe autodistrutto, consumato per sua stessa colpa fino all'ultima fibra del suo corpo -già di per sé non un granché- e poi sarebbe sparito.
Poof!
Inoltre, brillando di luce riflessa, come poteva mai emergere davvero? Farsi notare?
La sua specialità era la solitaria oscurità e neanche i raggi del Sole sarebbero stati in grado di scalfirla.
Certamente, la ammaliavano e la seducevano.
Certamente, provavano ad inglobarla nella loro luce.
Però, nonostante i numerosi tentativi, Luna non riusciva ad eguagliare Sole, nè tantomeno a raggiungerlo e a saggiare da vicino non solo la sua infinita bontà e bellezza, ma la sua presenza. Piena, non vuota.
Luna avrebbe potuto amare Sole esclusivamente da lontano, senza mai neanche toccarlo o provare l'ebbrezza delle sue fiamme, che forse l'avrebbero lambita e poi avvolta da calore e desiderio.
Se Luna fosse sparita nel buio dal quale era nata, nessuno se ne sarebbe accorto. A nessuno sarebbe importato.
Forse solo le sue uniche amiche, le Stelle, avrebbero pianto la sua perdita, a dispetto degli altri, troppo presi dal fascino del Sole.
Le Stelle dovevano essere un suo dono per lei, frammenti del suo animo affranto che le avrebbero tenuto compagnia nel buio. Erano piccole e luminose come gioielli, calme e silenziose.
Ma Luna, nonostante il loro essere taciturne, poteva avvertire quanto in realtà fosse forte la loro voce.
Così iniziò a cantare e a raccontargli storie, l'una diversa dall'altra, cosicché potesse al posto loro urlare al mondo che esistevano creature che, nel loro triste vivere, avevano bisogno di essere ascoltate e non ignorate.
Dopotutto non ci si svegliava forse solo di giorno per poi nascondersi dalla notte?

E, da Luna qual'era, Jules si era visto strappar via il suo punto focale, che per l'intero tragitto gli aveva stretto con dolcezza la mano e che, nel marasma di vocine vibranti e in estasi per il suo arrivo, aveva continuato a mantenere il suo sguardo agganciato al suo, ferma e composta.
Eppure, non aveva avuto occhi che per lui, solo per lui, abbandonato ed escluso dalla cerchia dei pianeti.
Ma Lily era una di quelle sorprese da cui chiunque avrebbe desiderato lasciarsi stravolgere la vita.
E lei era una sorpresa a dir poco...esplosiva! L'intera aula, nonostante le sue mille forme e tinture, quasi quasi si era persino sentita in soggezione dinanzi all'Artista in carne ed ossa.

Le Stelle Di JulesWhere stories live. Discover now