4.1 Il Diario e La Promessa

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"Juuules!"
La vocina allegra e cantilenante di Lily lo raggiunse dall'altra parte della staccionata che divideva le loro case, accompagnata da una fresca brezza primaverile che sapeva di rose appena sbocciate e di frizzanti scintille di magia.
Difatti, lei e i suoi bei capelli rossi tutti fiocchi lo accolsero con gioia ed emozione non appena entrambi raggiunsero il marciapiede, in attesa del pulmino che li avrebbe portati a scuola.

Oh, se era bella! Era...semplicemente magnifica, una musica che desiderava continuasse ad essere la colonna sonora della sua vita; una carezza che sfiorava il cuore e donava la vita.
Con la sua salopette, lo zainetto a forma di sole sorridente e un maglioncino arcobaleno gli si stagliava davanti come la migliore tra le meraviglie del mondo.
Ma anche come una sorpresa; una di quelle che si presentavano da un momento all'altro, così di punto in bianco, e poi coloravano quel mondo grigio e scuro semplicemente con la loro presenza e con quella spensieratezza che scaldava anche la più fredda delle anime.
Descrivere la sua, di presenza, era un compito alquanto complicato: lui che non era per nulla bravo a maneggiare le parole, abituato al silenzio, come avrebbe solo potuto sfogare quella fame di...volere di più? Dire di più.
Di avere una voce nella sua stessa storia.

Aveva sognato Lily tutta la notte e non aveva potuto darsi pace al solo pensiero di aver trovato una nuova avventuriera, nonché il suo per sempre.

La sua voce narrante.

Nè era riuscito a calmare quello sciame di farfalle impazzite che gli stavano mettendo lo stomaco sottosopra e lo avevano fatto rigirare da un lato e dall'altro senza sosta.
Qualunque cosa facesse, che si alzasse e gironzolasse come un disperato o stesse a fissare il soffitto aggrovigliato fra le lenzuola, quelle stelle d'argento gli si presentavano come su un vassoio pregiato, luminose e dolcemente invitanti come solo le cose speciali potevano essere.

E si augurò che quelle potessero divenire le sue di stelle.

"Bimbo-volpe sono qui!" facendo svolazzare le mani, Lily lo riportò sulla terraferma, per poi piazzarle sui fianchi e fargli dono di quel sorriso che gli si era stampato in testa e non se ne voleva proprio andar via.
Anzi, sperò che non lo avrebbe fatto mai.
Era meglio lasciarsi tormentare da una bambina dagli occhi d'argento e dall'irruenza di una cometa che dalle voci e dalle urla del Vuoto, no?

"Buongiorno occhi d'oromiele di sole, come stai? Non trovi che oggi sia una bellissima giornata? Non credi che tutto, a dire il vero, sia bellissimo?"
Con delle vistose giravolte indicò l'intero paesaggio che li circondava, a partire dal cielo terso che sorrideva assieme a loro, alla schiera di case bianche con i loro giardini, a qualche alberello sparso e in fioritura, alle auto che sfrecciavano lontano e poi a loro due, lì da soli, immersi in quella bolla di piccoli germogli di sogni e storie che li isolava da ciò che lei ammirava con tanta gioia e speranza.
Jules avrebbe tanto voluto vedere il mondo proprio come faceva Lily, con gli occhi di chi non era stato toccato dal male e dai mostri cattivi e non era capace di andare oltre quei colori che lei tanto amava e creava per decorare la sua tela felice.
Pur sapendo in cuor suo che non ci sarebbe mai riuscito, continuò a bearsi della sua vista e del suo profumo, delle parole con cui lei riempiva i suoi vuoti e della spensieratezza che pregò potesse dipingere sulla sua, di tela, fatta invece di sfumature mai colte da alcuno, talmente impercettibili da apparire invisibili.
Eppure presenti.
Eccome se presenti.
Non pretendeva tanto. Solo...un pizzico.
Sì, un pizzico di polvere di stelle che lo avrebbe reso suo e suo soltanto e mai di nessun altro.

Ma sarebbe mai riuscita la sua luce a sconfiggere le sue ombre? Sarebbe stato in grado di mostrargliele, un giorno, a cuore aperto, senza essere ferito?

"Beh...sì lo è" affermò, stringendo a sé la sua volpina e sollevando timidamente gli angoli della bocca.

"Come fai a dirlo se non ti stai neanche guardando intorno? Stai fissando me!"

Le Stelle Di JulesWhere stories live. Discover now