<<Ti amo, Charlie>>

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Carlos POV.

Io e Charles siamo al museo campano a Capua. È davvero carino. Non c'è molta gente perché stanno tutti mangiando ed è un vantaggio per me che voglio troppo baciare Charles.

<<Vieni!>> dico a Charles e ridiamo.
Lo prendo per mano, lo porto in un vicoletto nascosto dalle telecamere e mi mette con le spalle al muro. Torreggia su di me, mi prende per i fianchi, iniziando a giocare con i lembi della mia maglietta, e io gli allaccio le braccia al collo, accarezzandogli la nuca.
<<Vedi? Siamo isolati e anche nascosti>>

<<Vedo molto altro, e, sinceramente, è molto più interessante>>
Mi guarda sorridendo dolcemente, mi accarezza una guancia e mi dà un bacio sulla punta del naso.
<<Lo sai che non credevo potesse succedere tutto questo?>>
Mette le mani sulla mia vita.

<<No?>>

<<No, dico davvero. Credevo che ti piacesse ancora Lando, quindi andai a bere un po' e tornando a casa scoppiai a piangere. Me lo ricordo come se fosse ieri>>

<<Ti presentasti fuori casa mia piangendo, ti feci entrare entrare e l'unica cosa che facesti fu abbracciarmi e piangere fino ad addormentarti su di me. Sembravi un cagnolino inpaurito>>

<<La mattina dopo avevo un mal di testa allucinante, mi avevi dato un'aspirina e mi chiedesti il perché piangevo. Io non dissi nulla, tu insistevi e io, esaurito e triste, te lo urlai, che ti amavo>>

<<Dopo averti sentito, ti baciai senza pensarci nemmeno. Tu eri un'attimo confuso, poi ci sei stato. Quel letto si ricorderà per sempre di quello che successe quella mattina>>

<<Sei sicuro che non abbiamo rotto una doga?>>

<<Spero di no>>

Ride e io lo guardo completamente preso dalla sua bellezza. Mi stacco dal muro, mi metto sulle punte dei piedi, mi avvicino a lui mi approprio delle sue labbra. Lui mi stringe la vita, si piega per farmi stare con tutti i piedi per terra e sorride.
Io gli accarezzo la guancia mentre gioco con una ciocca dei suoi capelli.
La sua mano va a finire sotto la mia maglia, iniziando ad accarezzarmi la pelle, provocandomi i brividi lungo la colonna vertebrale.
Mi ha sempre fatto quest'effetto e lo amo.

<<Ti amo>> sussurra sulle mie labbra.

<<Anch'io. Tanto>>
Gli dò un bacio a stampo e lo prendo di nuovo per mano.
<<Però dobbiamo uscire da qui>>

<<Per forza?>> mi chiede tristemente.

<<Purtroppo si>>

<<Perché?>>

<<Perché non è che siamo chissà quanto nascosti e la gente c'è>>
Sbuffa e io sorrido.
<<Calmati. Appena torniamo in hotel possiamo recuperare tutto>>
Alle mia parole gli si illuminano gli occhi.

<<Ci sto>>
Mi bacia un'ultima volta e usciamo da quel vicoletto.
Il problema è che, appena lo facciamo, ci ritroviamo una ragazzina di tipo quindici anni che ci guarda sorridendo, con le braccia incrociate al petto. Che carina che è. Sembra davvero dolcissima.
Il problema è che ho l'ansia.

Cazzo!

<<Ciao...>> la saluto.
Charles mi molla la mano e io realizzo che avevamo ancora le dita intrecciate. Mi giro verso di lui e lo vedo con la paura negli occhi. Sento anche da qui che ha la tachicardia. E anch'io.

<<Ciao. Come mai qui?>> ci chiede sorridendo ancora.

<<Volevamo vedere il museo>> dico vagamente.

One shot// charlosWhere stories live. Discover now