🍃Primo Capitolo 𒀭

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Erdie aveva lasciato l'Egitto, per la prima volta nella sua vita. Inconsciamente neanche credeva esistesse altro oltre le dune che circondavano la sua terra. Tutti i racconti dei pellegrini che aveva ascoltato le erano sempre sembrate fiabe lontane.

Trascorsero alcune ore prima che la vampira toccasse la terra straniera. Aveva oltrepassato un altro grande deserto prima di giungere nella città stato di Eshunna. Le stelle erano state ottime compagne di viaggio, la cintura di Orione non aveva smesso di vegliare su di lei.

Per Erdie quella terra straniera era assolutamente aliena. Come vampiro non avvertiva alcun cambio di temperatura, ma ricordava che i mercanti egizi che vi erano stati ne maledicevano il freddo e l'umidità che torturava le ossa.

La città era composta da molte case accostate le une alle altre, senza finestre o porte. Sui tetti vi si intravedevano scorci di scale e fumi di focolai. Le entrate si trovavano in alto. Una scelta davvero singolare, pensò la vampira. Non vi erano piante alte, né palme. Solo qualche ciuffo di erba rinsecchito che spuntava tra una pietra e qualche rifiuto alimentare.

Suo padre percorreva sicuro le strade buie, illuminate solo dalla luce fioca di un frammento di luna. Sembrava conoscerle a memoria. La vampira si rese ben presto conto che vi erano cose ben più singolari rispetto alla topografia: non vi erano rumori di vita se non il sibilo timido del vento. Nessun essere umano che si muovesse, nessun topolino che rosicchiasse qualche vecchio tocco di pane. Neanche gli insetti sembravano fiatare.

La sete le piombò nuovamente. Quell'improvviso spostamento aveva stravolto i suoi ritmi. Purtroppo l'alba era alle porte e non avrebbe avuto molto tempo per cacciare senza essere punita dai raggi solari.

«Padre, devo nutrirmi. Ma non vi è nessuno in questo paese...»
«Temono tutti di uscire quando è buio» le spiega lui apparentemente esaustivo.
«Perché? » gli domandò scioccata la vampira. Ricordava gli sguardi terrorizzati dei cittadini della capitale durante il regno di Cheope. Non riusciva a credere che la loro leggenda fosse giunta così lontano.

«Qui esistono creature enormi, uomini dalle dimensioni spropositate chiamati giganti. Sono alcuni degli ultimi della loro razza. La popolazione che ha il coraggio di abitare ancora questa pianura teme di venire schiacciata da loro, non vedono bene al buio».

Erdie non riuscì a mascherare il suo stupore. Era certa che non vi fossero altre creature, oltre a loro, pericolose per il genere umano.
Il Lord continuò la sua descrizione «Sono alti come quattro uomini e possiedono la forza di cinquanta. Sono tuoi degni rivali figlia mia».

«Non ne avevo mai sentito parlare».
«Probabilmente tua sorella Mine ne era a conoscenza. In molti templi nella tua terra vengono custodite le loro ossa e molte di loro sono venerate».*

Erdie abbassò gli occhi triste, lieta però di seguire suo padre alle sue spalle. Sua sorella, con la sua capacità di ascolto e la sua curiosità discreta, riusciva a lasciarsi raccontare molte cose. Si pentì amaramente, ancora una volta, di aver schernito tutto ciò in cui Mine credeva, giudicando ogni sua scoperta una futilità inservibile.

«Ti porterò in uno dei palazzi dove ne risiedono alcuni. E lì ci serviranno anche un'ottima cena».
La vampira rimase confusa dalle parole del padre, ma non esitò a seguirlo diligente.

Discesero alcune strade dalle tonalità rosate fino a raggiungere un enorme palazzo che si innalzava a perdita d'occhio.
La struttura era composta da enormi massi perfettamente levigati e assemblati ad incastro perfetto. Vi erano una quantità spropositata di bassorilievi dove venivano rappresentate battaglie sanguinarie molto realistiche tra eserciti numerosissimi. Vi erano scolpiti anche uomini enormi con cadaveri stretti fra le dita, leoni acquattati e spaventati, lune e soli che sembravano immortalati in una danza eterna.
Un uomo dall'altezza ordinarie sembrava guidarli; tra le mani egli stringeva uno simbolo strano che lei non aveva mai visto, qualcosa che sembrava evocare il mare e la terra mescolati insieme.

Fiore di sabbia, miasma Where stories live. Discover now