capitolo 11

34 2 1
                                    

Noto che c'è un po di disordine, giro per le stanze chiamando Michael e guardandomi intorno ma non c'è.

Salgo le scale e raggiungo il primo piano ed il disordine aumenta. Ci sono vestiti sparsi sui gradini e alcune cartaccie.

Sento dei rumori provenire dalla sua camera.

E se qualcuno fosse entrato in casa per derubarlo e le avesse fatto del male? E se fossero ancora in casa? E se facessero del male anche a me?

Arrivo al primo piano e afferro il primo soprammobile che trovo e lo tengo in mano mentre lentamente e silenziosamente mi avvicino alla sua camera da letto.

Appena entro lo vedo.
Michael è disteso nel letto mezzo nudo e visibilmente trasandato, con il letto sfatto e i vestiti buttati nel pavimento. Sta dormendo e i rumori che sentivo erano i suoi respiri pesanti.

Mi avvicino e vedo tante bottiglie di birra, vino e altri alcolici più pesanti, vuote e semivuote, vicino al letto.

"Michael" bisbiglio mentre mi avvicino ancora più a lui

"Michael" ripeto a voce un po più alta, adesso sono abbastanza vicina da toccarlo e cerco di scuoterlo lentamente

"Michael" esclamo a voce alta mentre lo stretto forte.

Mi preoccupo subito, sta così male da non riuscire a svegliarsi?

"Mmh" si scuote

"Micheal" dico preoccupata

"Mmm?"

"Mi dispiace disturbarti" aggiungo

"Gin?" Si passa una mano sulla faccia ed apre gli occhi lentamente

"Michael davvero mi dispiace ma siamo tutti preoccupati ed io dovevo vedere come stavi"

"Male" dice

mi si stringe lo stomaco

"Che succede?"

Non mi risponde

"Perche non sei andato al lavoro questi giorni?"

"Non c'è l'ho fatta."

non so cosa rispondere, mi guardo attorno e non posso fare a meno di chiedergli
"Le hai bevute tutte tu queste?"

Non mi risponde di nuovo

"Michael per favo..." Cerco di dirgli

"Ho rovinato tutto " mi interrompe

"Cosa?"

Ma non mi risponde, sembra frastornato, forse ha i postumi di tutte quelle bottiglie.

Vado a prendergli dell'acqua
"Dove vai?" Mi chiede mentre mi vede uscire dalla stanza.

Ma faccio veloce e torno subito.

"Bevi" gli dico mentre gli passo un bicchiere.

"Non voglio niente" dice

mi metto a sedere sul bordo del letto accanto a lui facendo molta attenzione a non essere invadente

gli avvicino la bottiglia alla bocca

"bevi" ripeto decisa

"lasciamo stare, ti prego" il suo tono è molto triste

"Michael per favore" lo imploro

"Ginevra sto male, lasciami da solo, non voglio tu stia qui a vedermi cosi"

rimango in silenzio, completamente frastornata, come può credere che lo lascerò stare così male?

non riesco a convincerlo a bere quell'acqua, ma intanto posso sistemare tutto il disordine che c'è lì intorno.
mi alzo dal letto e comincio a raccogliere le bottiglie da terra.

"Cosa fai?" Chiede lui

Non rispondo, non voglio che possa in qualche modo impedirmi di pulire.

porto giù le bottiglie, mentre Michael mi guarda stranito, comincio a fare più giri per portare giù tutto quello che devo buttare, prima penso a quel piano, poi sistemerò tutto il resto.

Apro le finestre per far cambiare aria, sicuramente non sono state aperte da giorni ed era molto pesante.

Apro anche le persiane e faccio entrare quel filo di luce rimasto dalla fine della giornata, e questo arancione illumina la barba incolta di michael rendendola ancora più rossa.

Raccolgo i panni sul pavimento e li piego, appoggiandoli poi da una parte.

continuo a pulire con Michael ancora steso sul letto.

"Ginevra smettila, non c'è bisogno "

ma continuo a non rispondere

"GINEVRA, PER FAVORE!" alza la voce

mi fermo quasi spaventata, non me lo aspettavo, e lo guardo immobile.

"Scusami" bisbiglia poi continua
"Ti prego vai via, non mi merito niente di tutto ciò, voglio restare da solo"

"Non ti lascio da solo e non è vero che non te lo meriti, per cui per favore adesso smettila e bevi quell'acqua"

non risponde ed io continuo

"sono tutti molto preoccupati per te, me compresa, il tuo agente mi ha chiamato, ti sta cercando, rischi di perdere il lavoro se non ti presenti, per cui adesso mi devi fare il favore di riprenderti.
io adesso intanto lo chiamo e lo tranquillizzo di averti trovarto"

"Non farò niente di tutto ciò, non mi interessa niente"

"Michael per favore"

"Vai via Ginevra"

sbuffo, molto arrabbiata.

decido di chiamare prima il mio lavoro per chiedere qualche giorno per poter stare dietro a Michael poi chiamo il suo agente.

lascio Michael sul letto contrariato mentre cerco di rassettare la casa al meglio che posso.
Cerco di cucinare qualcosa di sano con quello che trovo nella sua dispensa, ne porto un piatto su da lui, dopo di che mi rinfresco e rimango a dormire sul divano al piano di sotto.
Devo trovare un modo di farlo alzare dal letto e rimetterlo in sesto domani

Non può continuareWhere stories live. Discover now