Capitolo 4

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Non è proprio cosi che speravo di distrarmi e non pensarci

"Non c'è bisogno davvero, ti ringrazio ma non posso accettare" dico è mi rigiro verso il bancone cercando di riprendere la banconota ma la ragazza alla cassa l'ha già presa e ha lasciato il resto.

"Invece si" ride

"Allora pago la tua ordinazione, cosa prendi?"

"Ginevra non ti preoccupare" dice

Sentirgli pronunciare il mio nome mi fa venire la pelle d'oca, spero che non se ne accorga

"Va bene, allora ti ringrazio tanto"

Cerco di scappare verso l'altro banco per ritirare la mia colazione ma appena mi incammino lo sento parlare dietro di me

"Potremmo fare colazione insieme però se ti va"

Cavolo.

Non so come dire di no. Me l'ha anche pagata. Eppure so che la cosa giusta da fare, sia per me che per Michael, sarebbe dire di no.
Non sarebbe affatto contento Michael se sapesse che ho accettato di fare colazione insieme a Tom e non posso affatto dargli torto.
Eppure non so come fare.

Il tempo passa e mi sto rendendo ridicola a restare in silenzio

"Ehm.. si, va bene" rispondo d'impulso

Lo aspetto mentre ordina poi insieme andiamo a prenderlo e ci accomodiamo sul tavolino accanto alla vetrata.

Restiamo in silenzio per un po, visibilmente imbarazzati entrambi.
Cerco di sorseggiare il mio cappuccino così da nascondere parte del mio viso con la tazza ed evitare di parlare.

"Come stai? Ci sono novità nella tua vita?" Esordisce lui

Ovviamente immediatamente penso a Michael, ma non penso che si riferisca a lui e che ne voglia sentire parlare

"No in realtà, solito lavoro, solite cose, tu invece?"

I mesi successivi alla nostra rottura mi mancava così tanto, ed avevo una gran voglia di sentirlo, sapere come stava e che novità c'erano nella sua vita, ma dovevo impedirmi di scrivergli e, con molto sforzo, ci sono riuscita. Adesso chiederglielo così dal vivo, dopo tutto quello che ho passato, mi sembra strano, quasi surreale.

"Ho girato alcune cose nuove, ma in linea generale sempre la stessa vita"

Anche lui evita di parlare di Violet.

"Bene" sorrido

"Fa strano vero?"

"Un po'" ammetto

"Mi dispiace, forse non è stata una buona idea, ti ho messo in difficoltà?"

"Non preoccuparti davvero"

"Avevo voglia di parlare un po' con te"

Sento le farfalle nello stomaco

"Come mai?"

Sorride imbarazzato

"Sei stata una persona molto importante nella mia vita, vorrei poter mantenere un buon rapporto con te."

"Lo capisco, piacerebbe anche a me"
Ma Michael non lo sopporterebbe ed avrebbe ragione

"Bene" sorride poi aggiunge " e vorrei sottolineare quanto mi è dispiaciuto per quella stupida uscita che ho fatto la scorsa sera. Mi è solo sembrato strano trovarti la, senza difficoltà, dopo tutto quello che era successo fra di noi."

"Non ti preoccupare"

Sorride.

"Allora raccontami un po' come vanno le cose al lavoro?" Mi chiede

Cominciamo a parlare così del più e del meno e in poco tempo sembriamo tornati ai vecchi tempi, scherziamo e ridiamo e non mi rendo neanche conto che sto facendo tardi per il lavoro.

"Scusami tanto ma adesso devo proprio scappare"

"Certo"

"Buona giornata e grazie ancora per la colazione"

"Anche a te e di nulla"

Mi alzo e mi avvio verso la porta ma prima che posso raggiungerla lo sento aggiungere

"Se ti va possiamo rifarlo qualche volta"
Mi giro e lo vedo sorridere timido

"Perché no?"
Perché non saprei come dirlo a Michael e perché il solo parlarti questa mattina mi ha lasciato completamente disorientata e non mi aiuta di certo a non pensare alla cosa.
Ma come posso dirgli di no?

"Bene" sorride

"Ottimo"

Non può continuareWhere stories live. Discover now