Capitolo 8

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Non riesco a seguirlo.
Ho bisogno di dormire.
Provo a chiamarlo ma mi stacca.

Gli mando un messaggio
"Scusaami davveroti spiego tuto domni, perdnami tiamoo"

Leggo gli altri messaggi.

"Mi sembri molto ubriaca, va tutto bene? Per favore fammi sapere come stai e quando arrivi a casa, non farmi preoccupare. Un bacio"

Mi ha scritto Lily

"Mi dispiace molto, non volevo far arrabbiare Michael. Scusami.
Fammi sapere se va tutto bene e come stai"

Tom.

La mattina dopo il letto è vuoto.
Mi gira ancora la testa ed ho molta sete.

Guardo il cellulare e non mi ha scritto nulla.
Provo a chiamarlo ma mi da la segreteria.
Provo a chiamare il suo agente.

"Ginevra dimmi tutto."

"Scusami se ti disturbo, sai dove è Michael."

"No, al momento non so dove è. Ma va tutto bene? E successo qualcosa?"

"Se lo senti puoi dirgli di chiamarmi per favore?"

"Certo, ma è successo qual..."

Chiudo la telefonata, non sono proprio in vena di fare conversazione al momento.

Mi rimetto a letto, il mal di testa e troppo forte.

Non so quanto tempo passa prima di sentire la serratura della porta.

Vado verso l'ingresso più velocemente possibile.
C'è Michael visibilmente stanco, con i capelli arruffati e gli abiti della sera prima.

"Dove sei stato?" Chiedo

"Da un amico" risponde serio.

"Ero in pensiero" dico

"Mi dispiace." Sempre serio.

"Ti ho chiamato, ho chiamato il tuo agente,  stavo male e sei sparito." Il mio tono si innervosisce

"Anche io stavo male."

"Michael..."

"Vuoi arrabbiarti tu?
Si lo so non dovevo andarmene così e sparire sono stato una merda ma indovina? Non potevo sopportare di restare qua ieri sera dopo quello che avevo visto, anche io stavo male."

"Ti posso spiegare.."

"Cosa? Esattamente cosa? Il motivo per cui tu hai ancora il suo numero? Come mai hai scritto a lui? Come mai avevi la sua conversazione?"

"Non significa nulla"

"Ci sei stata insieme, è stato il tuo primo amore, ti ho vista piangere per lui così tanto. So cosa significa lui per te."

"Ma io amo te adesso."

"Non riesco a sopportare l'idea che lui sia ancora nella tua vita. E che tu me lo abbia nascosto."

"Mi dispiace. "

"Ho bisogno di prendere una pausa e chiarimi le idee."

"No per favore." Sento le lacrime scendere

"Mi dispiace, ma puoi restare tu qua se vuoi, io prendo alcune cose e vado altrove."

"No, è casa tua, vado via io" dico piagnucolando

"Io devo andare al lavoro, puoi fare con calma."

"Va bene" Cerco di trattenere le lacrime.

"Mi dispiace vederti così davvero."

Rimango in silenzio.

Lui si gira ed esce dalla porta.

Mi cambio, raccolgo le mie cose piangendo, metto tutto in un sacchetto apro la porta ed esco.







Non può continuareWhere stories live. Discover now