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Pov: minho

Vidi uscire un uomo dalla soglia della porta.

Uno dei due bastardi.

Lo vidi girare la testa nella mia direzione, ma appena i nostri occhi si incrociarono non ebbe neanche il tempo di emettere un singolo suono che un vaso di terra cotta rosa gli arrivò dritto in capo, facendogli perdere i sensi.

Il suo corpo si afflosciò su se stesso, fino a "spalmarsi" a stella sul pavimento.

Tenni, quel poco che restava del vaso rosa, in mano.

Una parte della terra era sparsa sul pavimento mentre l'altra metà faceva a montagnina sopra il corpo inerme di quell'uomo.

Aveva la faccia spiaccicata al pavimento in marmo,  i capelli interamente coperti di terra, i quali dopo alcuni secondi rivelarono qualche corso di sangue che gli colavano dalla testa.

La mia attenzione era altrove e solo dopo alcuni secondi realizzai veramente cosa avevo fatto.

-Cazzo, ho rotto il vaso.-

Nella mia mano non era rimasto neanche metà di esso, e l'orchidea era caduta a terra a causa dell'impatto.

Purtroppo quel vaso era la cosa più vicina a me, peccato, perché quell'orchidea mi piaceva, era proprio bella.

Mentre stavo guardando la pianta, stesa, molto probabilmente morta, sul  pavimento accanto al bastardo, notai qualcosa di nero a poca distanza dai petali.

Mi avvicinai e afferrai quella cosa.

- questa sembra propr- cercai di dire, facendo scontrare la punta del mio dito con quella cosa.

Ma apena la toccai, quella cosa emise una mini scossa che mi fece subito lasciare la presa, facendola precipitare di nuovo a terra.

Da quell'oggettino circolare uscì un rivolo di fumo grigio, così dedussi che si fosse rotto.

Sarebbe stato bello restare lì ad osservare...boh, un pezzo di metallo?
ma a quanto pare non avevo ancora finito.

Infatti sentii qualcuno parlare da dentro la casa.

- oi, ma quando ci metti, ti ho già detto di muovere il culo-

Disse mentre lo sentivo avvicinarsi sempre di più.

- allora? Si può sapere chi era che suonava-

Disse l'altro bastardo uscendo pure lui dalla porta, con lo stesso insopportabile comportamento strafottente del primo.

- sono stato io, piacere - mi presentai a quello stronzo, mentre col pugno destro mirai proprio in mezzo alla faccia a culo che si ritrovava.

Nonostante il buio fosse abbastanza fitto, e la luna momentaneamente coperta da alcune nuvole, quel troglodita riuscì comunque a schivare il mio pugno.

Appena notai la cosa mi distanziai un pò dal bastardo.

Non facevo certo boxe per figura.

Inoltre le mie due cinture, in taekwondo e arti marziali si potevano finalmente scatenare dopo tanto tempo.

Si preannunciava una bella nottata.

Il secondo bastardo si avvicinò velocemente a me, e provò a tirarmi un pugno al fianco sinistro, ma lo schivai prontamente.

Da quel momento entrambi ci scambiammo diverse serie di pugni e calci.

Ma nessuno ebbe subito la meglio sull'altro.

Vidi che anche lui sapeva il suo.

Molto probabilmente a livello di capacità eravamo sullo stesso piano,.. oppure ero in svantaggio?

Improvvisamente il mio piede scivolò leggermente sul pavimento liscio in marmo bianco.

Guardai in basso per vedere che succedeva e notai che il palmo della mia mano destra è tagliato e una quantità significativa di sangue usciva dalla ferita, cadendo copiosamente a terra.

Doveva essere stato sicuramente il vaso di prima, dannazione.

Mah ormai quel che era fatto era fatto, e in quel momento quello era l'ultimo dei miei problemi.

il cazzone ritornò a tirare diversi pugni nella mia direzione, alcuni di essi gli schivai altri gli deviai, e in qualche modo riuscii a non farmi colpire.

La tensione era palpabile, si poteva tagliare l'aria che ci circondava con un coltello, il suono dei nostri pugni che si scontravano rimbombavano nel corridoio vuoto.

Le ombre formate dalla luce della luna accentuavano l'intensità del momento, mentre il mio corpo agiva quasi  automaticamente ai pugni di quel bastardo.

Entrambi avevamo espressioni tese sul volto, cercando di schivare e contrattacccare allo stesso tempo.

Andare avanti così era diventato stancante e come se non bastasse il corridoio sembrava stingersi attorno a noi e l'ossigeno diminuire sempre di più.

Delle goccioline di sudore mi imperlavano la fronte corrugata, nel tentativo di predire la prossima mossa di quell'ammasso di sterco.

Le mie gambe si fecero pesanti e quella merda sembrò in qualche modo capirlo, cogliendo l'occasione per colpirmi con un pugno sullo zigomo.

Barcollai all'indietro, perdendo per qualche secondo l'equilibrio.

Una volta tornato in una posizione stabile mi iniziò a bruciare, e no non stavo parlando della ferita, stavo parlando del mio orgoglio.

Quella merdaccia mi aveva appena colpito in piena faccia con un pugno, adesso l'avrei fatto nero.

Mi avvicinai a lui con un passo sostenuto.

Portai in dietro la spalla e la gamba destra, mentre il Busto e il resto del corpo si girarono per dare la spinta necessaria al pugno.

Stavo per restituirgli il pugno che si era disturbato a darmi.

Quando ad alcuni centimetri da lui  un suono sordo rimbombò nel corridoio.

Appena sentii quel rumore mi fermai col pugno ancora sospeso per aria.

Non capiscivo cosa stava succedendo, il coglione si era fermato tutto d'un botto.

Vidi il bastardo immobile impiedi senza muovere un muscolo, fino a quando non crollò a terra in meno di un secondo, sotto il mio sguardo scioccato.

Una volta che il suo corpo cadde a terra si rivelò dietro di lui una figura immersa nel buio della notte.

Affilai lo sguardo per vedere chi fosse.

Vidi fare all'ombra alcuni passi in avanti, avvicinandosi verso di me.

Vedendo che sta avanzando mi misi in guardia, nel caso mi volesse attaccare.

Che strano, t/n aveva detto che erano solo due, allora chi era quel tizio.

Una volta oltrepassata la porta e aver messo piede in corridoio, la luce lunare, che proveniva dalla grande finestra alla mie spalle, illuminò il volto della figura.

E  quando finalmente riuscii a riconoscerlo spalancai leggermente la bocca scioccato.


Brittle | lee Minho x readerWhere stories live. Discover now