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Ero a scuola, in attesa che quella mummia della mia professoressa di scienze finisse di interrogare due miei compagni di classe.

La giornata non poteva andare peggio, ero riuscita in qualche modo a prendere un 6 a chimica, ma la fortuna mi aveva abbandonato qualche ora dopo quando la prof di matematica mi riportò una bella verifica con un 4 rosso sopra, l'unica cosa alla quale riuscivo a pensare in quel momento era che beh.. poteva andare peggio.

In ogni caso mancavano letteralmente 2 minuti al suono della campanella ma quella di scienze ancora non finiva di parlare.

Feci cadere lentamente la testa sul banco, non era possibile subire quello strazio all'ultima ora.

Dopo che quei due minuti che diventarono cinque per colpa delle bidelle, la campanella di fine giornata finalmente si fece sentire.

Ci misi letteralmente tre secondi per afferrare lo zaino, mettermelo in spalla e uscire dalla classe, evitando volontariamente di salutare la professoressa.

Una volta per i corridoi della scuola rallentai il passo.

Un'altro giorno di scuola era terminato, e ciò implicava aver chiuso con tutto ciò che riguardava la parola studiare.

Uscii da scuola, e vidi che le nuvole grigie di quella mattina erano diventate decisamente nere.

Fortuna che avevo portato l'ombrello con me, infatti nemmeno il tempo di fare due passi che iniziò a schizzettare.

Tirai fuori l'ombrello dallo zaino e lo aprii, coprendomi dalla pioggia che piano piano aumentava sempre di più.

mentre camminavo avevo gli occhi puntati sull'ombrello.

Ne avevo comprato uno trasparente proprio per vedere l'acqua caderci sopra, sicuramente era molto più interessante della strada che ogni giorno dovevo fare per tornare a casa.

Stavo ancora guardando la pioggia cadere sopra il mio ombrello, che ormai sembrava essersi calmata, quando qualcuno mi venne a sbattere contro mentre girava il vicolo.

Indietreggiai leggermente per il colpo, dopodiché alzai lo sguardo sulla persona in questione, che si era fermata davanti a me, guardandomi male.

Stavo per dire qualcosa quando da dietro il vicolo spuntarono altri 5 ragazzi che si misero al suo fianco, uno dei quali teneva in mano una mazza da baseball.

Aguzzai lo sguardo verso l'estremità della mazza, e mi accorsi che gocciolava sangue.

Gli guardai attentamente e avevano tutti un pò di sangue addosso.

Rimasi immobile, senza muovermi nemmeno di un passo, sarà che avrei preferito arrivare a casa senza dover fare per forza una fermata all'ospedale.

Dopotutto non mi importava nemmeno così tanto che mi fosse andato a sbattere contro.

Il ragazzo fece alcuni passi in avanti, e quando mi passò vicino mi diede una spallata.

- stai attenta a dove metti i piedi la prossima volta- non dissi niente e continuai a tenere la testa bassa, senza alzare gli occhi nemmeno per sbaglio.

Odiavo quel tipo di persone, che si credevano superiori a tutto e a tutti, erano solo degli egocentrici che non sapevano cosa farne della loro vita.

Quando non sentii più il pasticciare dei loro piedi sulla strada bagnata alzai la testa e tirai un sospiro di sollievo, felice di poter tornare a casa senza inutili complicanze.

La pioggia ricominciò a cadere, e qualche tuono si fece sentire.

Feci qualche passo in avanti fino ad arrivare al vicolo dal quale erano usciti quei ragazzi, stavo per andarmene quando un rumore attirò la mia attenzione.

Brittle | lee Minho x readerWhere stories live. Discover now