I bambini che sono sopravvissuti

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Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di affermare di essere perfettamente normali, e effettivamente erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi cose strane o misteriose perché questo tipo di sciocchezze, così definite da loro, non le accettavano proprio. Il signor Durley era il direttore di una ditta di nome Grunings, che fabbricata trapani, una cosa abbastanza monotona e tranquilla, era un uomo corpulento, nerboruto, quasi senza collo e con un grosso e buffo paio di baffi. La signora Dursley invece era magra, bionda e con un collo lungo quasi due volte più del normale, che le tornava utile per spiare le conversazioni dei vicini. I Dursley avevano un figlioletto di nome Dudley e secondo loro non esisteva bambino più bello di lui, secondo loro perché in realtà assomigliava molto più a un maiale appena nato che a un bambino. Possedevano tutto quel che si poteva desiderare, ma avevano un segreto e il loro più grande timore era che qualcuno potesse scoprirlo, non potevano sopportare che quakcuno venisse a sapere dei Potter, la signora Potter era la sorella della signora Dursley, non si vedevano da tanti anni e la signora Durlsey faceva finta di non avere sorelle, non volevano assolutamente che qualcuno, qualsiasi persona, sapesse di loro. Sapevano solo che i Potter avevano due figli piccoli, un maschietto e una femminuccia, due gemelli, ma non li avevano mai visti e non volevano vederli, non volevano assolutamente che Dudley, il loro meraviglioso piccolino, avesse a che fare con bambini di quella razza. A Privet Drive non succede mai nulla di interessante o particolare ma quel giorno fu tutto molto strano, in giro per le strade c'erano gufi che volano di qua e di là, uomini e donne vestite in modo strano e buffo e tutti questi erano stranamente felici come se fosse il giorno più bello della loro vita, in più tutti parlavano di un certo Harry e di una certa Jiuliette definendoli i "bambini sopravvissuti".
Tornato a casa dal lavoro il signor Dursley raccontò tutti i particolari avvenimenti della giornata alla moglie
"Cara non potrebbe avere a che fare con quei pazzi dei Potter?" domandò l'uomo, sussurrando l'ultima parola
"Oh Vernon ma sei per caso impazzito?! Non li sentiamo né vediamo da anni che cosa avrebbero a che fare con questa situazione?!" rispose la donna seccata
"Beh come si chiamano i loro bambini? Harwod? Harcibald? Harren? Jiulia? Jukie? Jiuliettina? Com'erano?" domanda l'uomo cercando di capire il nome dei suoi nipoti
"Harry e Jiuliette mi pare" disse seccata
"Che poi sono dei nomi davvero orribili e ordinari" disse poi iniziando ad alterarsi
"Andiamo a letto è stata solo una giornata pesante" borbotto l'uomo panzuto alzandosi dalla poltrona per evitare di subire l'ira di sua moglie che annuì e lo seguì verso la camera da letto.
I signori Dursley scivolararono in un sonno tranquillo pensando di essersi preoccupati per nulla, ma si sbagliavano di grosso. Se i Dursley dormivano tranquilli il gatto seduto nel muretto di Privet Drive numero 4 da quella mattina non dava nessun segno di aver sonno, sedeva immobile, come una statua, con gli occhi fissi e senza batter ciglio, un uomo alto, vecchio e magro apparve all'angolo della strada indossava un tununica, un mantello, degli stivali in tacchi alti e delle fibbie, aveva i capelli bianchissimi e lunghissimi, aveva un barba molto folta, degli strani occhiali a mezzaluna,dei bellissimi occhi azzurro chiaro, luminosi e saggi, e un naso lungo e ricurvo. L'uomo si chiamava Albus Silente e stava cercando qualcosa sotto il suo mantello, dopo un pò però si volto verso il gatto lo guardò meglio e sorrise
"Avrei dovuto immaginarlo" disse ridacchiando, poi uscì dal mantello una specie di accendino color argento, aprì il cappuccio, lo sollevò in aria e lo fece scattare, il lampione più vicino si spense, lo rifece e spense il lampione successivo, continuò così finché non li spense tutti, dopo lo posò e si rivolse di nuovo al gatto
"Che combinazione! Anche lei qui, professoressa McGranit?"
All'improvviso il gatto si trasformò in una donna sulla quarantina, con un aspetto molto severo e un'aria nolto scombussolata, anche lei vestita con un mantello
"Come faceva a sapere che ero io?" chiese.
"Perchè, mia cara professoressa, non ho mai visto un gatto seduto in una posizione così rigida" rispose l'anziano con fare ovvio
"Anche lei sarebbe rigido se fosse rimasto seduto tutto il giorno su un muretto di mattoni" lo rimbeccò la professoressa McGranit
"Tutto il giorno? Quando avrebbe potuto festeggiare? Venendo qui mi sono imbattuto in una decina e più di feste e banchetti"
La professoressa assunse una faccia sdegnosa
"Eh già stanno proprio tutti festeggiando" disse seccata
"Avrebbero potuto essere più prudenti, i babbani l'hanno capito, ne parlano ai telegiornali l'ho sentito io stessa" disse
"Non gli si può dare torto" disse Silente con dolcezza
"Per undici anni abbiamo avuto ben poco da festeggiare" continuò
"Lo so, lo so" rispose la professoressa McGranit con un tono irritato
"Ma non è una buona ragione per perdere la testa, sarebbe un bel guaio se proprio nel giorno in cui Lei-Sa-Chi è scomparso i babbani venissero a sapere di noi... non crede? e poi... Siamo davvero sicuri che se ne sia andato Silente?"
"Sembra proprio di si" rispose tranquillo Silente
"Anche se Lei-Sa-Chi se n'è veramente andato..." provò a dire ma l'uomo la interruppe
"Professoressa, una persona di buon senso come lei, potrebbe anche decidersi a chiamarlo per nome! sono undici anni che provo a convincere la cente a chiamarlo col suo vero nome: Voldemort!" esclamò tranquillo mentre la professoressa McGranit sentendo quella parola trasalì
"È confusionario chiamarlo Lei-Sa-Chi" spiegò dopo Silente
"Si, ma per lei è diverso, sappiamo tutti che lei è l'unico di cui Lei-Sa... Oh d'accordo! Voldemort... ha paura"
"Oh così mi lusinga! Ma io non avrò mai i suoi poteri" rispose
ridacchiando
"Ma le voci sono vere?" Domandò la professoressa cambiando discorso, ma Silente non rispose
"Quel che vanno dicendo è che la notte scorsa Voldemort è spuntato fuori a Godric's Hollow, è andato a trovare i Potter. Corre voce che Lily e James Potter siano... siano... insomma, siano morti" Silente annuì silenziosamente e la professoressa McGranit ebbe un sussulto
"Lily e James... Non posso crederci... Non volevo crederci... Oh, Albus..." disse trattenendo le lacrime
"Lo so... lo so" disse Albus accarezzandole la spalla
"Dicono anche che abbia cercato di uccidere i due gemellini. Ma che non ci sia riuscito e nessuno sa ne come, ne perché, ma dicono che Harry e Jiuliette in qualche modo hanno fatto diminuire il suo potere... ed è per questo che se n'è andato" disse con voce tremante mentre qualche lacrima le rigava il volto, Silente annuì tristemente
"È vero?, Assurdo! come diamine hanno fatto quei due piccini a fermarlo?" domandò scioccata asciugando le lacrime con un fazzoletto
"Non lo so e forse non lo sapremo mai" rispose Silente pensieroso
"Hagrid è in ritardo, credo sia stato lui a dirle che sarei venuto qui, giusto?" chiese poi
"Si... A proposito, perché proprio qui?" domandò la professoressa incuriosita dap luogo
"Sto portando Harry e Jiuliette dai loro zii" rispose uscendo dal mantello una caramella mou per poi mangiarla tranquillamente
"Non mi vorrà mica dire... Non saranno mica quei due che abitano lì!" esclamò la professa McGranitt preoccupato indicando il numero 4 di Privet Drive, Silente stette in silenzio, con una faccia da chi è colpevole di qualcosa e continuò a masticare la sua caramella
"Silente...non può farlo! È tutto il giorno che li osservo. Non avrebbe potuto trovare persone più diverse da noi. E poi quel bambino che hanno... L'ho visto prendere a calcio sua mamma urlando e facendo capricci! Harry e Jiuliette Potter... Abitare qui?" disse preoccupatissima la professoressa
"È il posto migliore per loro... Anche il più sicuro... E l'unico" rispose Silente sicuro
"Gli zii gli spiegheranno tutto quando saranno più grandi, gli ho scritto una lettera" spiegò poi
"Una lettera?" chiese scettica appoggiandosi sul muretto
"Crede di poter spiegare tutto ciò con una lettera? Questa gente non li capirà mai. Loro diventeranno famosi... Leggendari! Non mi stupirebbe se questo giorno venissimo soprannominato 'Potter Day'. Si scriveranno volumi su di loro, tutti i bambini, i ragazzi, e gli adulti del nostro mondo conosceranno i loro nomi!" disse la professoressa cercando di far ragionare Silente
"Esatto! Famosi per qualcosa di cui non avranno nemmeno il ricordo! Non riesce a capire quanto starà meglio, se cresceranno lontani da tutto fino al giorno in cui non saranno pronti a reggerlo?"
La professoressa McGranit aprì la bocca per rispondere, ma poi la richiuse e deglutì
"Si... si, ha ragione, naturalmente... Ma in che modo arriveranno qui i bambini?" disse poi
"Li porterà Hagrid" rispose facendo spallucce
"E a lei pare... saggio... affidare ad Hagrid un compito tanto importante?" domandò
"Professoressa McGranit...Affiderei ad Hagrid la mia stessa vita se ne avessi bisogno" rispose Silente
"Non dico che non abbia cuore... Ma non si può negare che sia uno sventato... insomma...tende a... Ma cos'è questo rumore?"
Il silenzio che li circondava era stato lacerato da un rombo cupo. All'improvviso una gigantesca motocicletta piombò davanti a loro. Sopra c'era un uomo circa due volte un uomo normale e grosso cinque volte in più, aveva delle lunghe ciocche di ispiri capelli neri e una folta barba che gli nascondeva una gran parte della faccia, tra le braccia reggeva due fagotti
"Hagrid! Finalmente!" esclamò Silente felice di vedere il gigante
"Ma dov'è hai preso la motocicletta?" domandò dopo
"Me l'ha data in prestito Sirius Black, i bambini sono qui" disse Hagrid sollevando un pò le braccia dove teneva i due fagotti
"Ci sono stati problemi?" chiese dopo Silente
"Nossignore, la casa era distrutta, ma io sono riuscito a tirarli via prima che i babbani ficcassero il naso. Si sono addormentati mentre volevamo su Bristol!" rispose Hagrid ridacchiando mentre guardava i due bambini dormire beatamente, Silente e la McGranit si chinarono sui bambini e li osservavano cautamente, guardando i bimbi notarono una cicatrice su entrambi le loro fronti
"È qui che..." chiese in un bisbiglio la professoressa
"Si, questa se la terranno per sempre" rispose Silente
"E lei non può fare nulla Silente?" domandò la professoressa
"Anche se potessi non lo farei. Le cicatrici possono tornare utili, io ne ho una sul ginocchio destro ed è una perfetta piantina della metropolitana di Londra. Bene... dammeli Hagrid. Vediamo di concludere" disse Silente allungando le braccia dopo l'ultima frase, Hagrid piangendo baciò la fronte di entrambi i bambini e poi li porse a Silente che li prese e li mise in una piccola culletta per poi chianarsi e metterli davanti la porta degli zii
"Shhh" sibilò la McGranit ad Hagrid quando iniziò a singhiozzare
"S-s-scusatemi" disse uscendo dalla sua tasca un fazzoletto a pallini per pulirsi il naso
"Non è un addio... È un arrivederci" disse per consolare Hagrid ma anche se stesso
"Andiamo" disse Silente
"Buonafortuna... Harry e Jiuliette Potter" mormorò la McGranit per poi andare via con Silente e Hagrid che ancora singhiozzava.

ciao a tutti, ho iniziato questa storia un pò di tempo fa, la sto iniziando a pubblicare adesso perché non ho mai avuto il coraggio di farlo, questo è solo l'inizio di una storia che durerà, se volete e se vi piace, sette libri. Se vi sta piacendo e secondo voi vale la pena continuarla, lo farò provando ad aggiornare almeno una volta a settimana. Accetto ogni consiglio, critica e opinione, se volete dirmi qualcosa o chiedermi qualche informazione sulla storia per capire di che cosa parla e se vale la pena leggerla potete contattarmi in privato dato il.fatto che non ho messo nessuna "intro", riassunto o presentazione dei personaggi. Come avrete capito la storia parla di una presunta gemella di Harry Potter, ma che cosa accadrà quando i due andranno ad hogwarts? chi conosceranno? chi saranno i loro migliori amici, amici e in futuro fidanzati e fidanzate? come affronteranno la loro fama? e cosa succederà con Voldemort?

Alla prossima
mati

I Potter e la pietra filosofaleWhere stories live. Discover now