23. Si ricomincia

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-"Che c'è?! Che c'è?! Tu sparisci per 16 ore e l'unica cosa che riesci a dire è un semplice che c'è ?!"- sì, era arrabbiata e non poco.

-"avevo bisogno di schiarirmi le idee!"- sbottai.

-"E ti pare sia questo il modo di farlo? Scappare? JJ ti ha cercata per tut-"-

-"Non provare neanche a pronunciare il suo nome! Non ne voglio sapere più niente, né di lui né di nessun'altro!"- la interruppi bruscamente.

-"Lys, ti prego.."- ora a parlare era
John b.

-"mi dispiace..ma ora ho altro di meglio da fare.."- troncai la piccola discussione allontanandomi dal loro tavolo e raggiungendo, invece, quello di Jay.

-"ehy.."- disse vedendomi arrivare. Io d'altro canto risposi con un semplice "ciao" e senza dire altro mi sedetti sulla sedia difronte a lui e inchiodai il mio sguardo alla spettacolare vista che ci offriva ogni giorno quel magnifico paradiso terrestre conosciuto dalla gente del posto come: Outer Banks.

-"So che non sono affari miei..ma i tuoi amici sono preoccupati, si vede da un miglio di distanza che lo sono...la sera scorsa li hai fatti spaventare a morte"- cercò di sdrammatizzare un pò la situazione già tesa in principio con una delle sue risate. E anche se lo conoscevo da meno di 48 ore potevo affermare con certezza che quella risata mi faceva sentire meglio, riusciva infatti con essa ad alleggerire e ad allontanare ogni pensiero negativo.

-"Mi stai forse dicendo che mi sono comportata da perfetta stronza?"- ridacchiai anch'io.

-"Preferirei..."bambina viziata", ma anche quell'appellativo ti si addice molto"- mi provocò.

-"Questa me la paghi!"- cominciammo a lanciarci di tutto e di più, dai tovaglioli di carta ai bicchieri colorati, dalla frutta tagliuzzata alle ciambelle glassate. Tant'è che beccammo le grida di approvazione da parte di alcuni ragazzi della nostra età e le lamentele da parte di alcuni poveri anziani.

Dopo due minuti di pura guerra riprendemmo a mangiare e a chiacchierare come se fossimo due amici di vecchia data.

-"Sai dovresti parlargli, forse non le pensava veramente quelle cose.."- commentò con la bocca piena Jason. Gli avevo raccontato tutto della sera prima, sentivo di potermi confidare con lui e in quel momento era quello di cui avevo bisogno. Un confidente.

-"Non ti ho raccontato tutto per darmi torto"- sbuffai riempendo la bocca con della deliziosa frutta fresca.

-"Non ti sto dando torto, sto solo dicendo che potresti anche dargli una possibilità"- sbuffai di nuovo, poggiando questa volta la forchetta sul piatto e guardando sottecchi Jason, il quale resse ammirevolmente il mio sguardo.

-"E va bene..ma prima voglio parlare con Sarah e chiedere scusa agli altri"- mi arresi.

-"Sono fiero di te, bambina mia"-

-"Non so mica tanto più piccola di te!"-

-"Non ho il tempo per ribattere bimba, devo andare all'ospedale per assistere ad un intervento"- Jason infatti era uno specializzando di chirurgia per questo lo ammiravo/invidiavo un sacco. Un giorno avrei tanto voluto essere al suo posto.

-"La smetterai mai di rinfacciarmelo?"- domandai incrociando le braccia.
Era difficile ottenere il permesso di assistere ad un intervento se eri solo un semplice specializzando, e Jason riusciva a convincere le dottoresse a farlo entrare con il suo, cito esattamente le sue parole: "nessuno riesce a resistere al fascino indiscusso di Jason Clay, nessuno".

-"E non poter vedere la faccia imbronciata che fai ogni volta? No, grazie"- mi baciò la guancia e mi salutò non prima di aver lasciato una banconota da 20 dollari sul bancone.

𝐎𝐜𝐞𝐚𝐧 𝐁𝐥𝐮𝐞 𝐄𝐲𝐞𝐬 ┊𝑱𝑱 𝑴𝒂𝒚𝒃𝒂𝒏𝒌Where stories live. Discover now