CAPITOLO 39

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Will e Nicholas si erano lasciati. O meglio, Will aveva deciso di mettere un punto a ciò che stava accadendo tra loro. E ci vuole ancora un pò perché Nicholas si renda conto di ciò.

Erano passati due giorni. Due giorni in cui il pensiero costante di Will non gli dava tregua. Era strano non averlo attorno, non ricevere un suo messaggio, o un suo sorriso durante un intera giornata.

Nicholas sapeva di meritare il dolore che stava provando, perché in fin dei conti la colpa era stata più sua. Will aveva accettato di aspettare e restare in anonimato, ma non poteva pretendere accettasse le sue titubanze a fare pubblicamente coming out.

Se ne sta sdraiato su un fianco a letto, quando sente il cellulare vibrare. Era segno della notifica di un messaggio. D'un tratto scatta subito a sedere e afferra il cellulare, sperando con tutto se stesso che fosse Will. Ma non era lui.

Era Molly che voleva sapere come stava e se aveva voglia di vedersi per fare un giro.

Gli aveva raccontato tutto la sera stessa, e benché lei cercasse di consolarlo, Nicholas sapeva che anche lei pensava che la causa maggiore di tutto era proprio lui. Non lo giudicava perché non si sentiva pronto a dire all'intera scuola che frequentasse un ragazzo, perché era ormai palese che gli piacesse sul serio, ma comunque era quasi certo che lei la pensasse come Will.

Con uno sbuffo risponde al messaggio.

《Scusami, non mi va oggi. Facciamo un'altra volta. 》

Non aspetta nemmeno una sua risposta che deposita il telefono sul comodino e si rimette a letto.

Chissà se Will stava male come lui. Se lo domandava ogni secondo. In quei due giorni non si erano nemmeno incrociati a scuola. Will era abile a non farsi notare. Nick non aveva raccontato nulla a Sofia e a sua madre, perché non era pronto ancora ad accettare che fosse realmente tutto finito.

Forse Will aveva ragione. Magari il motivo per cui non trovava il coraggio di fare coming out a scuola era perché non era pronto a una relazione seria.

Ma allora perché gli faceva così male la parte sinistra del petto? Era possibile volere tanto una persona ma al tempo stesso tenerla lontana?

Preso da un impeto improvviso, riprende in mano il cellulare e apre la chat di Will.

L'ultimo accesso era di un ora fa.

Nicholas inizia a scrivere qualcosa.

"Ciao. Ti penso."

No, non era appropriato. Cancellato.
Poi ritenta.

"Ei, che fai? Non ti ho visto a scuola."

No. no. Nemmeno questo andava bene, magari si spaventava pure o si sarebbe sentito torchiato.

Basta. Era troppo. Nicholas lancia il telefono sul letto e si alza in piedi.

Erano le sei di tardo pomeriggio,  e preso da una voglia improvvisa, decide di andare a fare una corsetta per schiarirsi le idee.
Afferra il suo cellulare e gli auricolari ed esce di fretta, senza dar confidenza a sua madre e sua sorella.

Una volta fuori, indossa gli auricolari e fa partire la playlist, dopodiché comincia a correre veloce, senza preoccuparsi di andarci piano all'inizio.

La prima canzone che parte è  niente di meno che di Lana del Rey e sembra quasi che il destino si stia divertendo a prenderlo in giro, proponendogli la canzone che stava ascoltando Will, quel giorno nell'aula di punizione. La prima volta che si erano rivolti davvero la parola.

Corre tanto da non accorgersi del tragitto, fino a quando, affannato, non si ferma e si guarda attorno.

A pochi passi da lui c'era la casa di Will. Aveva fatto quella strada così tante volte che era un abitudine per lui, per cui non ne resta poi tanto sorpreso. Cammina un altro pò, e si appoggia al tronco di un albero, da cui ha la visuale perfetta della finestra della camera di Will.

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